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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 5 novembre 2008

La rabbia, il coraggio, la memoria

DA PASOLINI A SAVIANO, LA RABBIA E IL CORAGGIO
DEL MOVIMENTO GAY ROMANO: “DOPO L’ASSASSINIO
DEL POETA C’E’ STATO A ROMA IL PRIMO PRIDE SPONTANEO”

La Fondazione Consoli celebra la scomparsa
del genio di Casarsa cantando la "Ballata per Pasolini"
e solidarizzando con l’autore di "Gomorra"
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Gomorra di Roberto Saviano e i ritornelli popolari e ossessivi della Ballata per Pasolini firmata da Massimo Consoli hanno dominato il 33esimo anniversario della morte del poeta di Casarsa, celebrato all’Idroscalo di Ostia a cura della Fondazione Massimo Consoli.
“Il primo Gay Pride di Roma – spiegava Alba Montori, segretaria dell’associazione storico-culturale – si celebrò nei fatti proprio tre giorni dopo la morte violenta di Pier Paolo Pasolini, quando per la prima volta la comunità gay di Roma si ribellò, scendendo in piazza per mostrare tutta la sua indignazione”.
Gli amici e seguaci dello scrittore friulano così, ritrovatisi in quaranta circa nel parco letterario sul lungomare, hanno voluto proseguito la tradizione inaugurata dallo storico del movimento gay, Massimo Consoli nel 1976, ad un anno dalla scomparsa, avvenuta il 2 novembre 1975, fino a citare, richiamandosi agli Scritti Corsari pasoliniani, l’Io so dei nostri tempi, firmato sul best seller Gomorra proprio da Saviano.
Le celebrazioni spontanee del movimento gay erano iniziate già in nottata quando una delegazione della Fondazione Consoli, guidata dal presidente Claudio Mori, si è recata a fare una perlustrazione all’Idroscalo mentre alla Gay Street di Roma la segretaria della Fondazione, Alba Montori teneva a battesimo l’Operazione Notte Buia, spiegando il perché a mezzanotte in punto le luci e la musica d’improvviso si spegnevano. Per ricordare Pasolini, quel genio, poeta, regista, scrittore coraggioso omosessuale “schiacciato come un insetto e lasciato sulla sabbia una notte intera” ha sottolineato Montori.
“Ma noi – ha aggiunto poi in mattinata all’Idroscalo – siamo gente allegra e non smettiamo di cantare, per questo, come Consoli desiderava, dimostreremo ancora una volta la nostra rabbia”.
E musica è stata, grazie alle note del cantautore Ciri Ceccarini che ha riarrangiato proprio la Ballata per Pasolini firmata a caldo da Massimo Consoli piena di rabbia ma anche speranza e con la certezza che “Pasolini ha concluso un inverno e da oggi più caldo farà.”

Fondazione Luciano Massimo Consoli


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