Sono ammalato, il rumore delle campane fa male alla mia salute!
Se noi cittadini italiani andassimo in Vaticano vicino alle finestre di Ratzinger a suonare ad ogni ora del giorno e della notte tamburi assordanti e diffondere la canzone “Ma che ce frega, ma che ce ‘mporta”, lo potremmo fare?
“La legge in Italia è come l’onore delle puttane”.Curzio Malaparte
Lettere raccomandate inviate ai due preti:
don Piero Arvigo
Parrocchia della chiesa di San Siro
16167 Nervi (Genova)
don Vincenzo De Pascale
Parrocchia della chiesa di San Giuseppe
16167 Nervi (Genova)
Rev. do Don Piero Arvigo,
mi sono trasferito da Pavia nel luglio scorso, per motivi di salute, così da poter essere più vicino al Centro Trapianti del S. Martino, dove sono in cura. Mi sono infatti sottoposto a trapianto di fegato, a seguito di un carcinoma. Nonostante l’intervento la malattia ha ripreso ad avanzare.L’opzione abitativa per questa contrada è dovuta principalmente al confortevole silenzio della zona: le mie condizioni di salute mi costringono a un’alternanza veglia-sonno nelle 24 ore frequente e tribolata. Il suono delle campane che proviene dalla Chiesa di S. Siro a Lei affidata mi procura un’ulteriore peso da sostenere. Vengo a chiederLe se è attuabile una riduzione dei rintocchi, magari soprassedendo alla cadenza dei 30 minuti, e una attenuazione delle emissioni sonore soprattutto nei giorni festivi, quando si dilatano lungo l’intero corso della giornata. Le chiedo inoltre, se praticabile, la soppressione della duplice diffusione quotidiana della “Ora ch’è pia”, almeno il tempo di tornare tra le braccia del Signore nella quiete possibile. Nell’ambito della discrezionalità consentita, mi appello alla Sua sensibilità per vedere se può in qualche modo portarmi sollievo. Molto cordialmente,
Nervi, 30 ottobre 2006
Gualtiero Massa
Commento della redazione di Axteismo:
Alla cortese lettera di Gualtiero Massa, ci risulta che i due preti non hanno dato, ad oggi 5 febbraio 2007, alcuna risposta. Le campane continuano a suonare imperterrite. I due preti sembrerebbero fregarsene altamente della salute di una persona dichiaratamente ammalata e sofferente. A questo punto, cosa altro deve fare il cittadino? Facciamo parte sì o no della Repubblica Italiana? siamo davvero tutelati dallo Stato Italiano? oppure siamo una colonia alla mercè dello Stato Papalino?
Fonte: http://nochiesa.blogspot.com

4 commenti:
io ho una casa molto bella sulle colline biellesi,dove vengo a cercare pace e riposo nel periodo estivo,fuggendo dalla confusione di Roma
qui in questo piccolo paesino ora quartiere di Biella, che si chiama Barazzetto , il parroco ha fatto installare una infernale macchina che suona le campane per uso religioso e civile
l'uso civile dell'orario ci da' molto fastidio
ci tormenta per tutta la durata delle nostre vacanze qui
abbiamo tentato di parlargli
siamo andati dal vescovo
nulla
il rumore e' assordante ,continua per tutto il giorno
la nostra casa e' proprio davanti al campanile e ce lo cucchiamo tutto il santo giorno
che cos'altro si puo' fare?
oltre che subire questa prepotenza continua
per un servizio inutile come il segnale orario
dalle otto del mattino fino alle dieci e mezza di sera?
il parroco precedente non dava cosi' fastidio
si suonava il campanile a mano solo tre volte al giorno
naturalmente le altre persone che abitano piu' lontano non percepiscono il fastidio e non dicono nulla
fare causa sembra tempo e denaro perso
che cosa posso fare?
grazie
ciao
enrico cavaglia'
barazzetto
biella
tel cell 333 8993903
ecavaglia@yahoo.com
E' uno schifo. Lo stesso succede a Diano Gorleri (IM) . Diciamo che la gente può essere di chiesa di campagna di città mediamente è incivile e se ne frega dell'altrui vita , lo stesso dicasi per i cannoni antigrandine (inutili e pagati con i nostri soldi) oppure le orde di motociclisti che continuano a gironzolare senza meta sempre per le due vie di quartiere, quando invece potrebbero prendere il largo per sentieri e strade senza fine. In Corsica non sento volare una mosca e c'è rispetto per la quiete e la gente riesce a vivere lo stesso senza devastare l'ambiente con il cemento, quando qualcuno ci prova gli abitanti stessi, magari buoni padri di famiglia aggiustano le cose nottetempo, con sabotaggi o altre azioni, per il bene di tutti.
E' davvero uno schifo. I parroci sono rimasti sempre più senza fedeli e ora si sono ridotti ad infliggere ai cittadini che abitano nelle vicinanze la prepotenza della loro presenza con queste maledette campane. E' superfluo dire che se tutte le chiese di tutte le religioni presenti nel paese si lasciassero andare a questo regime l'inquinamento acustico sarebbe insostenibile.
Questa situazione, quest'ultimo appiglio dei preti per farsi notare nella comunità, è reso possibile solo dalla tutela privilegiata che lo stato italiano da ancora alla chiesa cattolica. Ma sicuramente non è più tollerabile dal cittadino.
Sono felice che venga trattato questo argomento. Ti do perfettamente ragione: la chiesa dovrebbe pensare un pò di più alle sue pecorelle smarrite e lasciare in pace chi vuole dormire o godersi il silenzio che la natura ci ha dato.
Vedrai che prima o poi si arriverà a ad abolire le campane, è solo questione di tempo.
Tra parentesi, io sono come te, con lo stesso impossibile problema.
Hai pensato di fare un esposto al sindaco? I costi dell'Arpa sono a carico loro, il tecnico esce rileva, accerta l'inquinamento e ciò costringe il sindaco ad emettere un'ordinanza per fermare le campane.
Con noi ha funzionato.
In bocca al lupo.
ps. allucinante che gli italiani debbano sopportare - perché è questa la parola giusta - le campane nel 2011 in uno stato laico.
Ha ragione chi ha detto: ripaghiamoli con la stessa medagli: sotto le finestre del parroco a cantare con i tamburi ma chi ce frega chi che ce importa...
Peccato che c'è un'enorme differenza: i parroci e i vescovi in genere non hanno mai lavorato in vita loro e vivono da sanguisughe con le perpetue che gli fanno i mestieri, ops. Invece gli italiano devono lavorare otto ore al giorno, a volte di più, non sempre solo la mattina e il pomeriggio, a volte la notte, e vorrebbero, sai com'è, poter dormire tranquilli negli unici giorni di riposo che hanno.
Mirco
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