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giovedì 28 settembre 2023

ILPONTE SULLO STRETTO? COME L'AUTOSTRADA DEL SOLE .

Scrive su Facebook Elisabetta Cherubini

 "Anche la mega opera “Autostrada del Sole” fu violentemente osteggiata da alcuni come il ponte sullo stretto. Il motore economico della nostra nazione avrebbe rischiato di non vedere la luce se queste persone avessero raggiunto il proprio scopo.

La critica più forte riguardava il sistema a carreggiata doppia (oggi standard mondiale) che all’epoca venne definito “surreale, da megalomani, faraonico.”

L'Unità nel '64 stroncò l'A1:
“L'Autostrada del Sole? Non sappiamo bene a cosa serva, non esiste uno studio serio e completo sulle conseguenze che il colossale nastro stradale avrà sull'economia del paese, non sono state calcolate le conseguenze del permanere di un sistema di viabilità ordinaria assolutamente rachitico attorno alla fettuccia autostradale. I problemi dello sviluppo industriale, della viabilità ordinaria, dell’urbanizzazione, delle campagne, sono stati ignorati.”

Insomma, bollata come un'opera troppo costosa, frutto degli interessi capitalistici dell'industria dell'automobile, foriera di incidenti stradali e ingorghi, inutile visto lo stato delle strade statali che andavano sistemate prima di progettare un'arteria autostradale del genere.

L'analisi costi-benefici sull'Autosole fatta dall'Unità aveva dato esito negativo. La costruzione di autostrade, roba per ricchi, andava a togliere risorse ad altro.

Leggiamo ancora: “La contraddizione è palese. Si procede fra stridenti assurdi, riempiendo gli occhi di autostrade e dimenticando che mancano le strade normali in città e nel resto del paese.

Un enorme pompaggio di risorse finanziarie sottratte ad altri investimenti. Migliaia di miliardi sottratti ad altre spese per servizi pubblici.“

E questo discorso vale per moltissime altre opere ovunque nel mondo. 
Che hanno rischiato di non vedere la luce. 
Le critiche sono sempre forti per tutto. 
Ma per fortuna non sempre eclissano chi vede al di là del proprio naso."

Il mio commento:

Bell'articolo. Purtroppo proprio l'esser stato a lungo osteggiato rese il progetto più povero di denari e di soluzioni pratiche, specie a sud della Toscana, scelte che portarono a rendere l'autostrada stretta, sovraccarica, poco scorrevole e sopra tutto insicura in meno di una trentina di anni, particolarmente nei tratti  da Roma a Napoli e poi fino a Reggio Calabria. 

Tali manchevolezze sono costate inquinamento, rallentamenti, incidenti anche catastrofici e sono state recuperate in parte solo con il costoso ammodernamento e raddoppio che va avanti dall'epoca di Di Pietro ministro e peraltro  non è ancora completato. 

Per non parlare delle autostrade siciliane perennemente in costruzione quando non in riparazione e sottodimensionate. 

Ora si ripresenta da anni la stessa stupida bagarre a proposito del Ponte sullo Stretto. 

Certo, chi rema contro per far crescere i costi e soprattutto per non perdere le sue rendite di posizione, è potente e ben radicato nei territori: se ne infischia altamente del benessere dei cittadini e della CO2... 

A proposito chi ha remato contro l'autostrada del Sole non furono solo quelli del PCI, antenati dei modernPDisti, ma anche i nonni di quelli che adesso sono al governo, oltre che anche altri dell'opposizioni (?) e. 
Insomma in Italia c'è una certa refrattarietà al cambiamento che semplifichi l'esistenza dei cittadini e la renda meno onerosa, vedi digitalizzazione e smart-working quando non anche autoprodursi la propria energia da fonti rinnovabili e rendersi autosufficienti come Paese..

AMg

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