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Alba Montori su Facebook

mercoledì 24 gennaio 2018

Giornata della Memoria - C'è chi ce l'ha ( la memoria) e chi no.

Un caro amico pubblica una terribile testimonianza di STORIA VERA ancorchè dimenticata e rimossa, ma comunque ricordata - documentata e che potete leggere qui sotto.

Perchè qualcuno è riuscito a ritrovare i documenti, di alcuni di quegli invisibili e inesistenti fantasmi.

Ma quanti e quante non sono mai stati ricordati e perciò non esistono come non fossero mai esistiti con buona pace delle coscienze di troppi ?
Me lo stavo chiedendo perché in questo paese dove abito, a 60 km da Roma, non sono riuscita in 34 anni a sapere se ci siano stati ebrei ( oltre una carissima amica mia coetanea, nata cioè dopo la guerra come me) e se ci siano stati deportati. E non è che non ho indagato eh, ma ..vuoto pneumatico.

 Pare che nessuno ne sappia nulla... anzi mi guardano tra lo stupito e il seccato quando gli faccio presente quanto questa assenza sia improbabile e inquietante.

E chissà in quanti altri luoghi della nostra bella Itaglia c'è la stessa assenza di memoria - manco fossero tutti affetti da Alzeimer - per la buona pace di spirito dei paesani.

Alba Montori

GIORNATA DELLA MEMORIA
Il più piccolo aveva poco più di un anno. Ma nessuno dei vecchi sembra ricordare. Almeno 11 persone. Eppure, tutti gli anziani a cui ho chiesto al mio paese natio nel corso degli anni mi han sempre detto che mai, MAI, c'erano stati ebrei a Cassano d'Adda.
Ho cercato testimonianze tra chi aveva ricordi della guerra, in quel grosso villaggio, ma nessuno ha mai visto quelle undici persone, in un centro abitato dove ancora oggi tutti san tutto di tutti, ma non degli ebrei. Perché? Semplice: gli ebrei non ci sono mai stati, e quindi non sono mai stati perseguitati, a Cassano d'Adda. Tutti italiani brava gente a Cassano d'Adda, come nel resto della nazione immagino, in fondo.
Ma poi uno trova i documenti, che si possono toccare, odorare e vedere, nella loro carta ingiallita: documenti fascisti e testimonianze di sopravvissuti che inevitabilmente riconducono a Cassano d'Adda.
Parlano di dieci persone arrestate e di una ammazzata sul posto, non native del luogo ma lì residenti in modo stabile. Ad esse aggiungerei altre persone (invisibili anche loro perché ebree?) per le quali esiste solo una testimonianza orale rilasciata anni fa: queste a quel che pare da sempre nel paese, ma scappate nella speranza di riparare in Svizzera.
Eppure i vecchi me lo hanno giurato, e io devo credere ai vecchi: gli ebrei a Cassano d'Adda non ci sono mai stati, sono io che ho letto male, mi sto inventando tutto, sono dicerie. Me lo disse pure un anziano parroco con il pallino della storia locale: no, son tutte fesserie, occupati di quadri del Seicento.
Eccole qui, le undici persone invisibili attestate da quei fogli ingialliti riportati alla luce dalla Fondazione CDEC e dallo Yad Vashem (mancano quelle per cui non sopravvive neppure un pezzo di carta):
Alberto Foà, arrestato a Cassano d'Adda il 31/10/1943, giunto ad Auschwitz il 06/08/1944, non sopravvissuto;
Giorgina Morais, arrestata a Cassano d'Adda nell'11/1943, giunta ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuta;
Leonello Morais, arrestato a Cassano d'Adda nell'11/1943, giunto ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuto;
Augusto Luisada, arrestato a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunto ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuto;
Clara Luisada, arrestata a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunta ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuta;
Franco David Luisada, arrestato a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunto ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuto;
Piero Luisada, arrestato a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunto ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuto;
Greca Nella Finzi, arrestata a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunta ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuta;
Gina Della Rocca, arrestata a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunta ad Auschwitz il 11/12/1943, non sopravvissuta;
Ida Gina Carmi, arrestata a Cassano d'Adda il 17/11/1943, giunta ad Auschwitz il 06/08/1944, non sopravvissuta;
Nella Finzi, uccisa a Cassano d'Adda nell'11/1943;
Uno potrebbe avanzare ancora dubbi, in fondo i vecchi hanno sempre ragione ed in fondo l'Italia è un paese dove c'è ancora gente convinta che le Leggi Razziali (volute dall'infame Mussolini e firmate da quel vigliacco di Vittorio Emanuele III) fossero una pura formalità per dare un contentino (per altro non richiesto) a Hitler. Peccato sbaglino e siano in cattiva coscienza. E peccato che poi ci pensino gli americani ad avere più memoria di noi, pubblicando qua e là una tesi di laurea, un articoletto, una notina chissà dove, per parlare degli ebrei che invisibilmente i cassanesi si facevano passare davanti. E così si scopre che finita la guerra Giuseppina Morais Finzi, il 7/1/1946, presso la Corte Civile di Milano, chiedeva di poter tornare in possesso dei beni superstiti della famiglia conservati - si noti bene - presso l'edificio del municipio di Cassano d'Adda (A.G. 5HB, n.s., Fasc. Famiglia Morais). Evidentemente anche quei mobili erano invisibili. Sul fiume Adda scivolano i ricordi e le vite, da sempre. Ma non per me.
GIORNATA DELLA MEMORIA.

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