...hanno dimostrato di essere forti e creativi abbastanza da non farsi strumentalizzare e di aver usato per la prima volta in così gran numero la nonviolenza applicata al manifestare in piazza.
Sarò un po' matta, ma mi avete riempito di orgoglio il mio vecchio indomito cuore di ex-prof, che appena maggiorenne nel '68 ha visto via via affogare nella violenza dei gruppettari-contro-i-celerini, poi nella rivolta armata brigatista, tutte le speranze di uguaglianza e libertà nella conoscenza e nel lavoro per tutti, e insieme di rispetto per tutte le diversità perchè sono indispensabili per la vita.
E' stato difficile continuare per lunghi anni, come in trincea, a volere aiutare a imparare chi non aveva neanche l'idea che poteva farlo, a impare ad usare la nonviolenza contro la violenza.
Chissà forse è servito un po', almeno a immaginare che si può uscire dall' orrenda mania della contrapposizione acritica che ancora i mass media e attraverso loro il potere tentano di continuare a contrabbandare per politica.
Ragazzi siete stati bravi ma dovete continuare ad esserlo.
Non altrettanto posso dir di quelli che in altre città continuano a far diversamente.
Ma possono impare, spiegateglielo.
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