Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

giovedì 30 dicembre 2010

SANZIONARE O ACCETTARE SCUSE ?

 Riprendo qui un articolo di Pasquale  Quaranta, giovane giornalista e scrittore da sempre in lotta per l'uguaglianza dei diritti, oltre che dei doveri, delle persone in quanto tali e in quanto cittadini di uno stato civile e democratico. 

Il che mi porta alcune riflessioni, un po' come se fosse un piccolo consuntivo di quel che è fatto e ciò che c'è da fare: dopotutto siamo a fine/inizio di un nuovo anno solare, che tutti ci auguriamo migliore per tutti...

Il tema è caldo, fin dai tempi del processo Braibanti, e continua ad essere sempre più caldo, poichè in una realtà sociale come quella del XXI secolo o se preferite del terzo millennio, questioni come razzismo, sessismo, discriminazione di genere, discriminazione religiosa, con tutta la loro carica eversiva di violenza singola e soprattutto collettiva che sono in grado di scatenare ( e ne abbiamo subito e ne continuiamo a subire e a registrare gli effetti quotidianamente), non possono semplicemente essere liquidate farisaicamente sotto la voce di "reati di opinione". Gli ebrei ( ma potrei dire i "froci", le "lesbiche" e i/le "trans", come i "neri" o i "gialli", come prima ancora i "pagani", e addirittura le "donne"), che continuano a dover convivere con le "opinioni anti" della gente da secoli, sanno distinguere egregiamente che alla base delle discriminazioni e delle aggressioni che rischiano di subire e troppo spesso subiscono a costo della loro vita sociale ma anche purtroppo fisica, c'è ben altro che una semplice opinione negativa della loro identità. Tutte queste persone, anche le meno acculturate, sono anche in gran parte perfettamente in grado di comprendere, però, che gran parte di chi ha un'opinione negativa nei confronti di un* qualsiasi di loro e di tutt** in generale, non solo non la nasconde, ma soprattutto l'accompagna con l'invito, più o meno velato, a toglierli di mezzo in qualche modo

DIVENTA FACILISSIMAMENTE VIOLENZA. 

E' su questo che TUTTI dobbiamo lavorare, ogni giorno in ogni minuto, con tutti i mezzi civili e nonviolenti di cui possiamo disporre e inventarci. Le leggi, in primo luogo, trovandoci in uno Stato che, almeno sulla carta della sua Costituzione, è dalla parte del rispetto di tutti i suoi cittadini. 

E non semplicemente chiederlo, ma pretenderlo, da tutti i nostri concittadini, dal primo all'ultimo, anche quello appena arrivato da un altro paese o continente dove il diritto umano non c'è neanche sulla carta, per tutti e ovunque, senza esclusioni e senza scuse. Perché non c'è scusa che tenga, con chi semina odio e violenza, neanche per scherzo, perché scherzo non è.

Alba Montori

Silvio non si scusa

Il mondo del calcio è più avanti della nostra classe politica?

di Pasquale Quaranta, La nuova ecologia, 1 dicembre 2010, p. 31


Mentre negli Stati europei e in altri Stati del mondo si combatte l’omofobia con apposite leggi e a Parigi si può essere serenamente sindaco e omosessuale, in Germania vicecancelliere e omosessuale, in Islanda premier e omosessuale, in Italia il nostro presidente del consiglio dichiara: «Meglio essere appassionati delle donne che essere gay». Non si sa perché sia meglio, ma tant’è.
C’è stato un coro di proteste ma Silvio Berlusconi non si è scusato. Scusarsi è importante. ma a volte non è ritenuto sufficiente. In Croazia il presidente della Federazione calcio, per una battuta analoga (ha rivendicato di avere in Nazionale solo giocatori “normali”), nonostante abbia chiesto scusa non è sfuggito a un’inchiesta della Uefa, l’autorità calcistica europea che all’articolo 11 del suo codice disciplinare prevede sanzioni per «insulti alla dignità umana di una persona o un gruppo di persone». Il mondo del calcio è più avanti della nostra classe politica?
Alla Camera sono in discussione due proposte di legge contro l’omo-transfobia. La proposta Di Pietro (idv) prevede l’estensione della legge Mancino (la più completa in materia antidiscriminatoria) ai reati d’odio verso persone omo e transessuali. La legge, chiariamolo subito, punisce l’istigazione a commettere discriminazioni e violenze a danno di persone omo e transessuali, non la manifestazione di un’opinione (e Berlusconi sarà sempre libero di ripetere ciò che ha detto, se vogliamo considerare, la sua, un’opinione). La proposta di legge elimina un’ingiustificata gerarchia nelle discriminazioni: perché un comportamento ritenuto intollerabile ai danni di una persona ebrea o nera è invece considerato tollerabile se si tratta di una persona omo o transessuale?

* a proposito, leggete anche sul sito P40 

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