Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

giovedì 10 giugno 2010

Consiglio Generale Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (Roma, 28-30 maggio 2010): la Mozione approvata all’unanimità





07.06.2010

Dal 28 al 30 maggio, si è tenuta a Roma la prima delle due riunioni previste per quest'anno del Consiglio generale del Partito. Durante i lavori, che si possono riascoltare online al sito www.radicalparty.org, sono stati numerosi i parlamentari di diversi Paesi, i rappresentanti dell'UNPO (l'Organizzazione dei Popoli e delle Nazioni non Rappresentati) e i militanti radicali che si sono ri-iscritti o iscritti per la prima volta al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito.
Tra questi: Antonio Bonfiglio, Sottosegretario alle Politiche Agricole; Tonino Picula, parlamentare croato, già ministro degli Esteri; Demba Traore, avvocato del Mali.
E poi Vo Van Ai, Portavoce della Chiesa Buddista unificata del Vietnam; Penelope Faulkner, militante dei diritti umani per il Vietnam; Maysing Yang, Vice Presidente della Fondazione per la democrazia in Taiwan; Artur Nura, militante radicale albanese; Ermelinda Meski, parlamentare socialista e già ministro albanese; i parlamentari kosovari di tutti i partiti politici: Rita Hajrai-Bejgi, Mimoza Ahmetaj, Ibrahim Makolli, Behgjet Pacolli; Joe Batila del Cabinda; Humaira Rahman, Suraiya Makdoom e Hamida Waheed, del popolo Sind del Pakistan; Marina Sikora, militante radicale croata; Dijana Plestina-Racan, diplomatica croata; Abdul Oroh, già parlamentare nigeriano e ministro regionale; Nfor Ngala Nfor e Georg Ebai del Consiglio nazionale del Cameroon meridionale; Cesare Romano, professore di diritto internazionale alla Loyola University di Los Angeles; oltre a tutti i parlamentari cambogiani del Partito di Sam Rainsy (maggior partito di opposizione al regime di Hunsen) a partire da Sam Rainsy stesso, Saumura Touilong e Son Chhay.

Se anche tu desideri iscriverti clicca qui.

Al termine dei lavori e' stata approvata una mozione generale che fissa gli obiettivi e i tempi per il lavoro delle prossime settimane. Gli amici e compagni del sudest asiatico hanno poi anche preparato una raccomandazione sulla Birmania, Laos, Cambogia e Vietnam. I testi sono qui sotto.

A presto,
Marco Pannella, Maurizio Turco, Matteo Mecacci, Marco Perduca


Consiglio Generale Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (Roma, 28-30 maggio 2010): la Mozione approvata all'unanimità

Il Consiglio generale tenutosi a Roma al Senato della Repubblica e alla sede del Partito dal 28 al 30 maggio 2010.

Prende atto delle relazioni dei dirigenti del Partito e de delle altre personalita' intervenute e in particolare quelle sui dirtti umani di Cesare Romano, Tullio Padovani e Emanuele Rebasti.

Saluta la straordinaria presenza e partecipazione per tutta la durata dei lavori

Constata il pieno successo del primo passo formale, politico e statutario del progetto che deve portare al Congresso del Partito; primo passo volto a superare una situazione di crisi politica e organizzativa dovuta oggettivamente al peggioramento generale della legalita' internazionale e della democrazia nel mondo.

Ribadisce e deplora la patente e ormai sistematica illegalita' rispetto alle proprie carte fondative dell'Onu e dell'Unione europea - per le quali si puo' ormai affermare esservi un gravissimo processo di riduzione a "democrazia reale" di quel mondo che venne a lungo riconosciuto come "mondo libero"; in particolare denuncia altresi' l'irresponsabile e illegittimo comportamento delle comunita' internazionale nei confronti degli Stati e delle situazioni anche formalmente riconosciute come non-democratiche e non di Stato di Diritto.

Fa proprio e ribadisce quanto solennemente affermato dal Parlamento Europeo l'8 maggio 2008 con la relazione annuale Cappato sui diritti umani dove viene letteralmente deliberato che "il Parlamento europeo considera la nonviolenza costituisce lo strumento più adeguato per il pieno godimento, l'affermazione, la promozione e il rispetto dei diritti umani fondamentali; ritenendo necessario che la sua diffusione divenga obiettivo prioritario nella politica di promozione dei diritti umani e della democrazia da parte dell'Unione europea".

Denuncia il fatto che per l'Unione europea e lo stesso Parlamento europeo, questa importante delibera e' restata e resta tuttora lettera morta.

Constata altresi' il rischio del progressivo burocratizzarsi anche delle giurisdizioni sovra o inter-nazionali spesso di fatto ignorate e inutilizzate si' da causare il deterioriarsi della stessa legalita' internazionale e dell'affermazione dei diritti umani gia' denuncio' Winston Churchill nel 1946 quando affermo' che "La Società delle Nazioni non è fallita per la sconfitta dei suoi princìpi. E' fallita perché quei princìpi sono stati disattesi da quegli stessi Stati che l'avevano fondata. E' fallita perchè i governi dell'epoca hanno avuto paura di affrontare la realtà e di agire in tempo utile. Questo disastro non deve ripetersi"

Il Consiglio generale impegna tutto il Partito, i suoi organi dirigenti e suoi militanti:

- a dare immediato seguito alla proposta presentata in particolare dal Professore Cesare Romano, e fatta propria dagli organi del Partito, di secondare e rafforzare attraverso il sostegno giudiziario e politico, i ricorsi individuali e collettivi presso le giurisdizioni internazionali da parte delle vittime delle illegalita' statuali e pubbliche valorizzando e rianimando quelle giurisdizioni internazionali democratizzandone la loro esistenza.

- Il Consiglio generale da' mandato agli organi dirigenti di convocare a settembre l'altra riunione del Consiglio generale in vista del 39esimo Congresso previsto entro l'anno. In preparazione di tali appuntamenti, il Consiglio generale afferma la necessita' che il Senato del Partito ai sensi dello Statuto possa esprimere il parere preventivo sui programmi e progetti in preparazione e in essere da parte delle organizzazioni costituenti per la necessaria convergenza e coerenza di tutte queste attivita' coi suddetti obiettivi del partito.

- Sottolinea infine la sintomatica importanza delle nuove iscrizioni manifestatesi in occasione del Consiglio sia a livello italiano che a livello internazionale da parte di esponenti e rappresentanti di istituzioni, di organizzazioni nonche' delle componenti democratiche e nonviolente di Albania, Azerbaijan, Belgio, Cabinda, Cambogia, Soutern Cameroons, Cina, Croazia, Italia, Kyrgystan, Laos, Mali, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan, Russia, Spagna, Sudafrica, East Turkestan, Tibet, Vietnam.


Consiglio Generale del PRNtt: Risoluzione approvata sull'Asia Sud Orientale

Il Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito (PRNtt), riunito presso il Senato della Repubblica Italiana a Roma dal 28 al 30 maggio 2010, esprime profonda preoccupazione per il fatto che molti popoli dell'Asia Sud Orientale, una regione nota per la sua crescita economica, rimangano sotto regimi totalitari o autoritari, privati delle libertà e dei diritti politici fondamentali.

In Burma, la giunta militare sta preparandosi a tenere elezioni non corrette in un tentativo di legittimare il suo regime illegale. Daw Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace, rimane agli arresti domiciliari, e il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia, si è ritirato dalle elezioni in segno di protesta contro il processo non democratico. In Cambogia, gli agricoltori sono vittime di confische illegali delle loro terre, e le voci dell'opposizione sono soffocate da minacce, repressione e processi farsa. Il caso del leader dell'opposizione Sam Rainsy, condannato sulla base di accuse inventate di invasione di confine ne è un esempio chiaro. In Laos, il governo soffoca tutte le libertà democratiche e reprime duramente la minoranza H´Mong. In Vietnam, le libertà di espressione, opinione e religione sono sistematicamente violate, nonostante l'adesione del Vietnam a trattati fondamentali sui diritti umani delle Nazioni Unite. Il dissidente buddista Thich Quang Do è agli arresti domiciliari, dopo 28 anni di detenzione per il suo impegno nonviolento per la democrazia e i diritti umani. Il popolo indigeno Dega, o Montagnards, subisce una grave discriminazione nelle
regioni montuose centrali del Vietnam. Oltre 300 Montagnards cristiani sono detenuti per avere protestato pacificamente contro la violenza del governo o per avere espresso le proprie credenze religiose, e molti sono vittime di tortura. Membri della comunità Khmer Krom vengono arrestati, molestati e sono loro negati i legittimi diritti di cittadinanza. Questi abusi sono particolarmente inquietanti dopo la recente istituzione del primo meccanismo per i diritti umani della regione, la Commissione Intergovernativa per i Diritti Umani dell'ASEAN (ASEAN Intergovernmental Human Rights Commission – AIHRC). Come Presidente dell'ASEAN nel 2010 e Presidente dell'appena formata AIHRC, il Vietnam ha la speciale responsabilità di stabilire un esempio nella promozione e nel rispetto dei diritti umani.

Il Consiglio Generale afferma l'impegno del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito:

- in Italia di chiedere al Rappresentante Speciale dell'UE per la Birmania di ottenere accesso senza restrizioni al paese, anche con la pratica della nonviolenza;

- in Burma, di chiedere alla giunta militare di consentire che si svolgano elezioni autenticamente democratiche, assicurando condizioni eque a tutti i partiti, inclusa la Lega Nazionale per la Democrazia, e di rilasciare immediatamente Daw Aung San Suu Kyi;

- in Cambogia, di fare pressioni sul governo affinché cessi l'illegale soppressione delle voci di opposizione, e ritiri tutte le accuse nei confronti del leader dell'opposizione e membro del Consiglio Generale del PRNtt Sam Rainsy;

- in Laos, di chiedere che il governo metta fine alla repressione contro gli H´Mong e avvii un processo di riforma democratica;

- in Vietnam, di premere per la libertà politica e i diritti umani, e di estendere il pieno sostegno ai partner del PRNtt e membri del Consiglio Generale Vo Van Ai e Que Me; ad Action for Democracy in Vietnam nella campagna per il rilascio del leader buddista Thich Quang Do e degli altri detenuti per il loro impegno nonviolento in favore della democrazia e dei diritti umani; a Kok Ksor e alla Montagnard Foundation (MFI) nel chiedere la cessazione della persecuzione contro i Montagnards e il rilascio dei 300 Montagnards prigionieri; e alla Khmer Krom Federation nelle sue iniziative per la libertà e il rispetto del popolo Khmer Krom.


Nessun commento: