Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

sabato 11 ottobre 2008

SCUSATE IL RITARDO

Certo, in una democrazia rappresentativa chi è stato eletto per fare o non fare le leggi è ben che le faccia o non faccia, così come ha promesso ai suoi elettori.

Ed è altrettanto certo che nella nostra costituzione mentre il potere legislativo è affidato al Parlamento e quello esecutivo al Governo, alla magistratura spetta il compito di punire secondo la legge, non quella del taglione, nè quella canonica, né quella della cabala, ma quella vigente, fatta e approvata dalle Camere dei signori deputati che sono stati mandati lì apposta dai cittadini elettori.

Certo, noi in Italia ci portiamo appresso varie eredità pesanti di leggi precedenti alla Repubbica e alla Costituzione, leggi che con quest'ultima possono anche fare a cazzotti finch'è non saranno abolite o rese costituzionalmente corrette.

Ma sulla vita o sulla morte di ciascuno dei cittadini non c'è altro che il singolo cittadino, con la sua coscienza ed il suo corpo, che possa scegliere.
Questa è LIBERTA', individuale, inalienabile responsabilità del singolo, di cui nè stato, né chiesa possono in forza di una o di cento leggi, devono privarlo in tutto o in parte.

Stato, deputati, magistratura, organi di governo e d'organizzazione dellostato stesso possono al massimo attivarsi per semplificare ai singoli cittadini l'attuazione delle loro scelte, individuali, personali e inalienabili.
Dagli organi dello Stato si pretende e si deve pretendere nient'altro che rispettare le scelte dei suoi cittadini, per tutti e per ciascuno, anche se non piacciono a qualche deputato, a qualche gruppo parlamentare, all'intero corpo dei magistrati, compresi quelli della corte suprema di cassazione.
Quanto al Papa della chiesa cattolica apostolica romana, come a qualunque altro capo assoluto e divino di una religione, non ha alcuna competenza a decidere e a far decidere a ciascuno dei cittadini italiani qualcosa di diverso da ciò che hanno scelto.
Con buona pace del papa, del suo Bagnasco e della signora Roccella, i quali non devono e non possono insegnare niente a nessuno, ma al massimo decidere per sé. E imparare il rispetto del loro prossimo, anche quello che non è d'accordo con loro.

alba montori


TESTAMENTO BIOLOGICO
FILIPPO FACCI da IL GIORNALE del 10/10/08
Lo so che il Giornale sul caso Englaro ha la sua linea: ma chiedo di poter dire ugualmente quanto abbia trovato sconcertanti un paio di uscite purtroppo governative. Eugenia Roccella, dopo la pronuncia della Consulta, ha detto che il problema «è l'espansione dei giudici e la loro invadenza di campo» perché «in Italia le leggi le fa il Parlamento e i giudici dovrebbero applicarle». Gaetano Quagliariello nondimeno ha definito «pilatesca» la decisione della Consulta e ha detto che «legiferare diventa ancora più urgente». Cioè: ma di che state parlando? Siete voi che la legge non l'avete mai fatta, siete voi che non volevate assolutamente farla, siete voi che sino a mezz'ora fa non volevate neppure sentir parlare di testamento biologico e urlavate «eutanasia» a ogni tentativo di farlo. È l'ipocrisia della politica italiana, unica in Europa, che ha lasciato dolosamente scoperti gli spazi di cui la magistratura non ha potuto non occuparsi: e ora venite a dirci che ci vuole una legge? Dopo che per anni ve l'hanno chiesta la società civile, i medici, tutti i livelli della magistratura, il Consiglio superiore di sanità, persino qualche politico? Dopo che la società e i medici, aspettando voi, per anni, se la sono cavata segretamente da soli con tutte le Englaro e i Welby lontani dai riflettori? E sarebbe la Consulta a essere pilatesca? Non dite che ci vuole una legge: fatela.

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