11/10/08 -
In una lunga intervista concessa a L'Osservatore Romano, primo ed unico caso nella storia italiana, il Presidente Napolitano -ad una subdola domanda tendente a fargli convalidare le presunte radici cristiane dell'Europa- dopo aver fatto on po' di melina, risponde : " E quindi, bisogna davvero rilanciare nella sua interezza la grande ispirazione della costruzione europea, un'ispirazione che porta evidentissimi i segni della tradizione cristiana."
Come se non sapesse quanto quelle radici siano immerse in lunghi secoli di guerre feroci e sanguinose fra le diverse sette cristiane. Ma le radici dell' Europa moderna dal 1789 stanno invece nella lunga lotta di liberazione dalla concezione del potere come emanazione da quell'immaginaria entità soprannaturale chiamata Cristo interpretata, beninteso, secondo le convenienze e gli interessi delle varie gerarchie religiose in concorrenza fra loro.
Per tornare all' intervista di Napolitano spiace rilevare come, al di là di accettabili affermazioni sull'importanza della collaborazione fra laici e cattolici per il bene comune del Paese, in nessun modo sia stato ribadito e conclamato il "supremo principio" della laicità delle Istituzioni, sottoposto ai continui tentativi della CEI, longa manus locale dello Stato Vaticano, di imporre le sue direttive all'attività legislativa del Parlamento. La separazione fra Stato e Chiesa, indipendenti e sovrani, sembra ormai superata a favore di una interdipendenza che sta diventando una vera e propria dipendenza dalla teocrazia dominante. Non sorprende quindi che il 20 settembre u.s., alla celebrazione della storica giornata in cui cessò il dominio temporale dei Papi, siano stati celebrati gli zuavi pontifici e non i nostri soldati che morirono per ricongiungere Roma all' Italia. E acquista anzi un significato nefasto il fatto che, per la prima volta da quando furono istituite quelle celebrazioni, non sia stata portata alla stele commemorativa la tradizionale corona del Presidente della Repubblica. Dimenticanza o dichiarazione di resa ?
Qui il testo dell'intervista a Napolitano. LEGGI
Giulio C.Vallocchia
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