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giovedì 16 ottobre 2008

10 anni dopo la morte di Mattew Shepard











È quanto c'è scritto sopra una panchina commemorativa ( l'immagine sopra) che l'università del Wyoming, privata dell'allievo Matthew Shepard, gli ha dedicato. Presentato dal Presidente dell'Università Tom Buchanan e da Judy Shepard, direttore esecutivo della fondazione dedicata a Matthew Shepard dalla madre di Matthew.
Matthew è stato assassinato nell'ottobre 1998.
" È duro credere che siano passati dieci anni dalla morte di Matthew. Molte cose sono cambiate, ma troppe rimangono le stesse, " ha detto Judy Shepard in una dichiarazione che ricorda l'anniversario decennale della morte di suo figlio. " Voglio ringraziare tutte le persone e le organizzazioni che hanno creato la fondazione [Matthew Shepard] e la nostra famiglia per il loro supporto costante. Il nostro lavoro è lontano dall'esser terminato. Non parlo solo del lavoro della fondazione,ma del lavoro che tutti noi facciamo necessariamente a livello personale.
Dobbiamo continuare a comunicare con i nostri amici, con le famiglie con i colleghi. Se non saremo sinceri su quel che siamo e se non potremo condividere la nostra vita e come siamo con coloro che ci amano , non potranno aiutarci. Abbiamo bisogno di quegli alleati in questa lotta per realizzare l'uguaglianza per tutti, per realizzare interamente i nostri diritti civili; 10 anni fa, subito dopo la mezzanotte il 7 ottobre 1998, due uomini, Aaron McKinney e Russell Henderson, portarono Matthew Shepard in un posto isolato ad est di Laramie, Wyoming. Matthew è stato legato ad un guard-rail ed è stato picchiato e lasciato lì a morire nel freddo della notte.
Solo 18 ore più tardi è stato trovato da un ciclista che inizialmente l'aveva scambiato per uno spaventapasseri.La morte di Matthew è stata la scintilla iniziale di un movimento nazionale contro i crimini omofobi.

http://gaylife.about.com/b/2008/10/09/10-years-after-matthews-death.htm

1 commento:

AMg ha detto...

Continuo a chiedermi cosa impedisca a noi, italiani, romani, di INDIGNARCI DAVVERO, di MOBILITARCI DAVVERO, di fronte a fatti analoghi accaduti anche recentemente nel nostro ameno paese.
Paolo Seganti è stato trattato a Roma, culla della giustizia e delle leggi, della cristianità, come fu trattato Matthew a Laramie , "profonda provincia americana".

Eppure, mentre la gente di quella città vuole ricordarlo perchè non accada mai più, a nessuno, ciò che è accaduto a lui, di Paolo ci si ricorda solo " tra gente come lui" e la sua stessa famiglia, suo padre, vuole dimenticare...
Per non parlare di tutti gli altri omocidi e delle manifestazioni violente di intolleranza e omofobia catalogate sotto l'etichetta (comoda) di "manifestazioni di bullismo" e raramente perseguite e punite.