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lunedì 7 luglio 2008

PARTORIRAI CON DOLOREO COL CESAREO!

L'introvabile anestesia epidurale.
Interrogazione della senatrice Donatella Poretti

27-06-2008
Oggi ho depositato un'interrogazione per sapere quali iniziative il Ministro
intenda adottare affinché le tecniche di anestesia durante il parto vengano
incluse fra le prestazioni garantite e gratuite nei livelli essenziali di
assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale.

In Gran Bretagna e Francia l'anestesia epidurale viene utilizzata dal 70% delle
partorienti, dal 90% negli Usa, mentre in Italia, da stime dell'Istat risalenti
al 2001 (altro non c'e'!!), si rileva che solo per l'11,2% dei parti spontanei è
stata utilizzata l'anestesia (per il 7,2% locale, per il 3,7% epidurale).

Questo avviene soprattutto perché, non essendo tuttora previsto il controllo del
dolore nel travaglio e nel parto tra i livelli essenziali di assistenza del SSN,
la decisione se offrire questo servizio è lasciata alla buona volontà delle ASL
e delle Regioni, con questi risultati disastrosi.
Nella prospettiva di evitare il dolore, in Italia sempre più partorienti
chiedono il taglio cesareo, per cui questi parti sono il 38% sul totale ( dati
2007, con un picco del 60% in Campania): il dato più alto tra i Paesi europei e
ben oltre il doppio di quello del 15% raccomandato dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità, considerato che la mortalità per la madre è da 2 a 4 volte
superiore rispetto al parto naturale.

Questa situazione diventa ancor piu' incomprensibile se consideriamo i costi: la
degenza di 2-3 giorni del parto naturale -anche con analgesia epidurale- passa a
5-7 col cesareo.

Ma ciò che è ancora più incomprensibile è che la revisione dei LEA è già stata
affrontata con il DPCM del 23 aprile 2008, che stabilisce (art. 37, comma 3):

"Il Servizio sanitario nazionale garantisce le procedure analgesiche nel corso
del travaglio e del parto vaginale [?]".

Ma lo scorso 25 giugno, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in audizione in
Commissione Affari Sociali alla Camera, ha riferito che i nuovi Lea voluti dall'ex
Ministro della Salute Livia Turco non esisterebbero perchè la Corte dei Conti
non li ha registrati.

Fino a quando il decreto sui LEA rimarrà bloccato, saranno molte le donne che
continueranno a partorire con dolore loro malgrado, o a ricorrere, anche quando
sarebbe evitabile, al parto cesareo.
Insomma, tanto vale a questo punto
rettificare il testo biblico:
"Donna italiana, partorirai con dolore, o con
grande spesa da parte del SSN".
Ma chi ci guadagna da questa situazione?


Il testo dell'interrogazione: http://blog.donatellaporetti.it/?p=135

Donatella Poretti, è senatrice Radicale - Partito Democratico

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