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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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martedì 10 giugno 2008

amicizia indelebile

Spesso mi sono, ci siamo ( il mio compagno di vita ed io) sentiti chiedere "Avete figli?" e sempre ho risposto ( in genere lui rimane sempre un po' intimidito):
" Sì, molte persone hanno scelto di essere in un certo senso di essermi figli adottivi, e ne sono lieta ed anche un pochettino orgogliosa..."
Uno di questi figli-autoadottati è certamente Remo, e non solo perchè io e la sua mamma naturale siamo nate nella stessa data (giorno mese anno), anche se in città diverse....

Leggete un po' qui,
noi siamo ancora sotto schock !!!
(è incredibilmente bello leggere certe cose, anche se un tantino imbarazzante...)

Per amor di storia, noi due con Remo Bevilacqua ci siamo incontrati la prima volta nel maggio del 2000.
L'occasione fu la prima manifestazione pubblica GLBT in Lucania e precisamente all'incrocio tra la statale Jonica ( la famigerata 106) e la strada di Metaponto.
Per rivendicare e ribadire il diritto di svolgere il GAY PRIDE Internazionale a giugno, a ROMA, sfidando i veti incrociati dei reazionari e del Vaticano.
Perchè il sig. Karol Wojitila dall'alto della sua autorità politico-reliciosa di "papa Giovanni Paolo II", aveva solennemente dichiarato "urbi et orbi" inammissibile e blasfemo che gli omosessuali italiani e di tutto il mondo celebrassero la festa della loro fierezza di esistere così com'erano proprio nella "Sede della Cristianità" e nel "suo Anno Giubilare"...

Fummo un piccolissimo drappello di persone, circa una decina, e scortate e assistite ( per motivi di ordine pubblico) da almeno 25 rappresentanti delle Forze dell'Ordine ( Polizia) in fila indiana e con in testa il pittore Gaetano Di Matteo (*) sotto un enorme cappello ornato di un lunghissimo strascico di tutti i colori dell'arcobaleno, abbiamo marciato lungo la Jonica sotto lo splendente sole del sud per un bel tratto, esibendo cartelli che informassero i passanti delle motivazioni della nostra performance. Remo nera uno di questi avventurosi: non aveva ancora vent'anni ed era ancora un po' incerto su quale fosse la sua identità di genere, ma un paio di cose gli erano ben chiare già allora. Una era che creare forme con i colori e le parole era per lui un bisogno irrinunciabile. L'altra la consapevolezza di voler essere libero di costruire la sua vita in libertà.
Non potevamo non diventare amici.

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