Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 21 novembre 2007

L'adolescenza? in Italia dura fino a 34 anni

Il 02 febbraio 2007 qualcuno si era accorto che:
Le ragazze vivono la maternità come qualcosa di lontano e di eventuale
Maschio italiano: invecchia e non vuole figli
I giovani del nostro Paese restano a casa fino a 34 anni e i genitori non aiutano a crescere e a cercare l'indipendenza

ROMA - L'adolescenza? Un concetto relativo, o perlomeno elastico. In Italia, per esempio, dura fino a 34 anni. A sostenerlo è l'Istituto Italiano di Medicina Sociale, che ha presentato uno studio a un convegno a Roma sui genitori di domani. Sonoi soprattutto i maschi a soffrire della sindrome di «Peter Pan». Sono in prevalenza loro, infatti, a infoltire le fila di quel 45 per cento dei giovani fra i 30 e 34 anni che vive ancora con i genitori. «Prima serve trovare lavoro», ha spiegato il direttore generale dell'istituto, Giovani Pirone, «poi si pensa di mettere su famiglia e solo dopo si decide di mettere al mondo un figlio».
I GENITORI NON AIUTANO - E i genitori fanno la loro parte nell'«aiutare» i giovani a non spiccare il volo dal nido: è appena il 18% la percentuale di quelli convinti che un figlio debba uscire di casa alla maggiore età. Sono soprattutto le madri a fare resistenza, pensando che l'età giusta sia attorno ai 26 anni. Anche i figli considerano questo il momento ideale ma alla fine non varcano la porta di casa prima dei 30. Ci si sposa ma non ci si allontana: quasi la metà delle nuove coppie va ad abitare entro un chilometro dalla casa dei genitori dell'uno o dell'altra. Diventati grandi dichiarano di desiderare almeno due figli ma se ne mette al mondo solo uno. Un bambino su quattro ha una mamma con più di 34 anni e i nonni non fanno un tifo esagerato affinchè la casa si popoli di un esercito di nipoti: solo la metà delle madri che ha una figlia con un bambino la incita a farne un altro. Per non parlare del caso in cui i nipotini siano già due, solo un quinto delle nonne spingono le figlie ad averne un terzo.
INCORAGGIARE LA FERTILITA' - «Aiutiamo, sosteniamo, informiamo i giovani affinchè possano vivere la possibilità di diventare genitori come un bene da tutelare. E questo è possibile promuovendo la cultura della genitorialità attraverso un'adeguata informazione scientifica sui temi della sessualità e della procreazione. Ma, altro elemento importante è che dobbiamo promuovere quei corretti stili di vita che caratterizzano l'età adolescenziale», ha sottolineato Dorina Bianchi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, promotrice e presidente del Convegno a Roma «Sapere oggi per essere genitori domani». Questo delicato equilibrio fra maturità e adolescenza prolungata è uno dei fattori che hanno contribuito in questi anni a frenare paurosamente le nascite in Italia, tanto da porre la questione fertilità nell'agenda del ministro della Salute che ha predisposto un piano nazionale per la prevenzione della sterilità con l'obiettivo di mantenere a lungo la fertilità nella popolazione e di prevenire i fattori di infertilità. Tra le misure previste ci sarà anche una campagna di comunicazione con particolare attenzione nei confronti dei giovani.

SOCIETA' STERILE -
«Non possiamo rassegnarci a consegnare ai nostri figli una società sterile» ha detto annunciando anche un lavoro con il ministro della famiglia Rosy Bindi per valorizzare i consultori. «Le ragazze di oggi guardano al matrimonio come ad un appuntamento lontano. E alla maternità come ad un evento probabile, non scontato, sicuramente lontano. E quando la cicogna arriva, la gravidanza è vissuta con un'enorme apprensione» ha raccontato Massimo Moscarini, presidente dell'Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI).

Nessun commento: