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venerdì 1 giugno 2007

Piccoli antisemiti di sinistra crescono...

Desidero riproporre a distanza di quasi un anno queste riflessioni non mie.
Mi sembra che il panorama (politico/mediatico) sia cambiato ben poco, malgrado tutti gli sforzi dei vai protagonisti del potere internazionale, e pure dei capi sia di Israele che della Palestina, per costruire una situazione almeno di non belligeranza. Insomma gli sforzi verso la pacificazione si sono sprecati, ma il razzismo di fondo presente non solo nel medio oriente, ma in tutto l'occidente, non consente una reale incisività e risultati concreti ad ogni possibile azione....
La sinistra( cosiddetta) ha una grande responsabilità in questo processo di distruzione di ogni possibilità reale di composizione della vertenza in corso, come di altre ( vedi Kossovo)
L'intervento riportato fa riferimento all'azione militare di Israele dello scorso autunno volta a eliminare il più possibile armi e missili, anche in territorio Libanese, che erano ( e continuano ad essere, malgrado tutto ciò) usati ogni giorno per bombardare le città israeliane di frontiera, con inevitabili vittime ( civili).
Come sempre in questi casi l'idea era buona, ma il risultato non è stato pari alle attese.
In ogni caso un risultato c'è stato, perchè la forza ONU è stata chiamata e collocata a sorvegliare la situazione e l'esercito libanese è stato finalmente coinvolto nell'azione di controllo delle forze che dall'interno del Libano, con l'appoggio di paesi limitrofi, continuano a promuovere distruzione in Israele.
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Piccoli antisemiti di sinistra crescono..

10 08 06
Contributo di Sir Percy Blakeney, Ambasciatore presso gli Stati Uniti d'America

Premesso che un morto è un morto sia esso Israeliano o Libanese, e che Israele ha il diritto di difendere la propria esistenza specie se come in questo ultimo caso è sotto attacco da parte di una forza terroristica come gli Hezbollah , armata per altro da Iran e Siria, che oltre ad uccidere civili con vigliacchi attentati in passato, direttamente od indirettamente grazie ad Hammas, o "grazie" ai Kamikaze che hanno ucciso civili che prendevano l'autobus per andare al lavoro oppure si trovavano pacificamente al ristorante.
Che questa non è una guerra d'invasione da parte dello stato d'Israele in Libano per estendere i suoi confini, ma un'azione di difesa nei confronti di terroristi che occupano un'area dello stato medio-orientale, che in quelle zone ha perso la sovranità.
Che la soluzione politica è difficile se non impossibile, visto che non si può e non si deve trattare con i terroristi e che purtroppo solamente per manu militari si possono sradicare queste forze antidemocratiche che minacciano non solo lo Stato d'Israele ma tutti noi, basta vedere quanto successo stamane a Londra e che se l'immobilismo della comunità internazionale con il dislocamento di forze militarmente attive si protrarrà toccherà ad Israele farlo.
Tocca constatare che, purtroppo, l'Italia non è solo terra di poeti, santi e navigatori ma anche terra di contraddizioni; cogliendo la palla al balzo, infatti, gli "intellettualoidi" e "pseudopacifisti" di sinistra al grido di "Sono AntiIsraeliano ma non sono AntiSemita"dai loro salottini radical chic oppure dalle spiagge alla moda (sia in Italia che all'estero) fanno proseliti e grazie alla disinformazione riescono anche a far crescere, pericolosamente, gli adepti.
Oggi non è come in passato, quando nei cortei venivano bruciate, vergognosamente, le bandiere Israeliane ed Americanes ventolando impropriamente quella della pace: infatti la tecnica è più subdola e la rete si presta a queste attività, meno da "Strada", che a causa anche della copertura dei media non porterebbe consenso.
Nascono e prosperano, quindi, fior di Blog razzisti che invocano la distruzione dello stato d'Israele, dimenticando alcuni aspetti importanti quale ad esempio che in Israele vivono Arabi, Ebrei e Cristiani, omettendo, forse perchè non (ri)conoscono l'esistenza della Dichiarazione di indipendenza dello stato di Israele.
E capita di leggere dei post e dei commenti da far accapponar la pelle, scritti che, oltre a mostrare le foto frutto di elaborazioni digitali e non curanti della provenienza ( vedasi il caso Reuters ed Ap) invocano il boicottaggio delle merci provenienti da Israele, che si esaltano quando dei turisti Israeliani vengono cacciati da un Bar in Spagna a causa della loro nazionalità, che mostrano un Libano degli Hezbollah prima dello scoppio delle ostilità con foto da catalogo Alpitour, che arrivano nella confusione della non chiarezza di "idee" a sostenere la distruzione dello Stato d'Israele nato secondo questi razzisti, perchè tali sono, dai protocolli di Sion, "gente" che invoca lo stop alle emigrazioni in Israele degli ebrei.
Perchè secondo la loroanche tutti i cattolici del mondo avrebbero il diritto di venire in Italia (già perchè lo Stato del Vaticano non esiste? e l'Italia non è uno stato laico?), persone indottrinate e confuse che non sanno la differenza tra i regimi teocratici islamici e la democrazia che regna nello stato d'Israele. che ritengono la "Shoah" lontana perchè successa sessant' anni fa, che non comprendono che Israele è dal 1948 che si difende militarmente da chi cerca di cancellarlo dalle mappe e politicamente dagli isolazionisti ed infine che non consentono il contradditorio perchè chi la pensa diversamente è un sionista con l'uniforme del cyber-soldato e quindi viene bannato oppure non ottiene la pubblicazione del commento.

Antisemitismo di sinistra strisciante che si sente ad un certo punto legittimato a proseguire la sua linea di condotta, specie dopo che il Ministro degli Esteri D'Alema in un'intervista a La Stampa del 3 Agosto (2006) evidenzia la necessità di «coinvolgere Siria e Iran» nei processi di stabilizzazione "ritenendo" impropriamente che quei paesi vogliano "solo" una legittimazione come potenza regionale, dimenticando, però, che gli stessi hanno come obiettivo primario la distruzione dello Stato d'Israele.

Un antisemitismo pericoloso che non si differenzia in nulla con quello della destra estrema dei negazionisti, che deve essere quindi fortemente criticato, osteggiato e condannato senza se e senza ma.
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