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lunedì 4 giugno 2007

AK NEWSLETTER N.14

NEWSLETTER N.14
DI
ACCADEMIA KRONOS
18 MAGGIO 2007

SOMMARIO

- L’ITALIA “ECOLOGISTA” BOCCIATA DALL’UE SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA;
- BUSH HA CAPITO CHE IL CLIMA SUL PIANETA E’ CAMBIATO;
- LA CASA BIANCA ORA COMBATTE L’EFFETTO SERRA;
- ALLARME ZECCHE.

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L’ITALIA “ECOLOGISTA” BOCCIATA DALL’UE SULLE EMISSIONI DI GAS SERRA.

Che figuraccia!! L’Unione Europea boccia di netto il piano italiano sull’assegnazione delle emissioni di gas serra previste per il 2008 – 2012.
Il principale punto del piano italiano contestato dal commissario UE all’Ambiente, Stavros Dimas, riguarda le tonnellate di Anidride Carbonica che le nostri industrie, grazie alla decisione del “grande” Bersani, nostro ministro per lo sviluppo economico, potranno riversane nell’atmosfera a partire dal prossimo anno: 209 milioni di tonnellate, contro le 195,8 previste dall’UE.
Mesi fa su questa questione assistemmo allo scontro tra il nostro Ministro all’Ambiente e l’illuminato Bersani. Pecoraro Scanio sosteneva di abbassare il limite a 195 tonn. mentre il suo collega voleva portarlo ad oltre 220 tonn. Il Verde Pecoraro aveva visto bene e l’UE gli ha dato ragione. Tra le raccomandazioni del commissario Stavros Dimas, c’è quella di abbandonare definitivamente centrali che usano come combustibile il carbone. Cosa dire ora di Civitavecchia dove Bersani ha detto che sulla centrale Enel a carbone non si discute?




MIRACOLO!! BUSH HA CAPITO CHE IL CLIMA SUL PIANETA E’ CAMBIATO!

Anche gli scienziati “venduti” alla politica della Casa Bianca alla fine hanno dovuto cedere all’evidenza e dire a Bush: -” Caro presidente non possiamo più fingere di non vedere e continuare ad arrampicarci sugli specchi per contrastare il mondo accademico mondiale che parla del riscaldamento del pianeta a causa delle attività umane. La realtà è davanti ai nostri occhi, il global change esiste e noi non possiamo più ignorarlo…bisogna fare qualcosa!” Evviva!! Ma quanto tempo abbiamo perso per non dispiacere ai grandi inquinatori della Terra, ai petrolieri, ai disboscatori, agli speculatori, a quegli sparuti ma potenti e arroganti scienziati, anche di casa nostra, che ancora oggi per un loro narcisistico e incosciente atteggiamento personalistico hanno sempre voluto negare l’evidenza e contestare chi, come noi da oltre dieci parlavano di rischio climatico. Questi nemici dell’umanità ci hanno fatto perdere tanto di quel tempo prezioso che forse non riusciremo più a recuperare. Ed ora, guarda caso, sono proprio questi, avvelenatori e inquinatori della nostra biosfera a preoccuparsi del riscaldamento globale, a proporre interventi e soluzioni per salvare il pianeta, ma, ci coglie un dubbio, non faranno tutto questo perchè intravedono in nome dell’ecologia nuovi e inaspettati business?


“COMBATTIAMO L’EFFETTO SERRA”
Da “La Repubblica” del 15 maggio
George W.Bush fa marcia indietro in politica ambientale e ordina al governo di seguirlo in tempi rapidi: con una conferenza stampa ieri mattina nel Giardino delle rose della Casa Bianca, il presidente americano ha imposto all’Agenzia federale per l’Ambiente (EPA) e ai ministeri di Agricoltura e Trasporti di lavorare insieme per elaborare un piano che riduca le emissioni di gas serra nell’atmosfera e tagli la dipendenza americana dal petrolio straniero. Le misure, ha sottolineato, dovranno essere pronte per quando scadrà il suo secondo mandato alla Casa Bianca, quindi entro i primi 20 giorni del gennaio 2009.
La presa di posizione del presidente arriva dopo che in aprile la Corte Suprema americana aveva accolto il ricorso di associazioni ambientaliste e stati federali, e imposto alla Casa Bianca di occuparsi dell’emergenza climatica regolando – tramite l’Epa – la quantità di emissioni inquinanti che gli Stati Uniti producono. Fino a quel momento, Bush non aveva voluto intervenire in materia, sostenendo che sia il gas di scarico delle auto che le sostanze inquinanti prodotte nel ciclo industriale dalle aziende non erano materie regolabili dalla legge federale.
Il portavoce della Casa Bianca Tony Snow ha negato che quella di ieri sia un’inversione di marcia, ma già il fatto che il presidente intervenga direttamente in un campo che finora ha trascurato è una novità: “Crediamo ancora in un approccio basato sul mercato – ha spiegato Snow ai giornalisti- : la domanda è se agire con un sistema di regole obbligatorie o provare a metterne uno basato sull’innovazione. Il presidente preferisce questo approccio”.
In cosa consista questa innovazione è ancora poco chiaro: Bush ha parlato di regole che “taglieranno il consumo di benzina e le emissioni di gas inquinanti dai veicoli a motore”. Nello stesso tempo, ha chiesto agli enti incaricati di tenere in considerazione le idee diffuse nell’opinione pubblica, l’impatto che le nuove regole potranno avere sulla sicurezza, quali sono le tecnologie attualmente a disposizione e quali i costi di tutta l’operazione. Insomma, sembra di capire, nessun colpo di testa da ambientalisti puri e duri sarà ammesso. ”Nel campo dell’energia e dell’ambiente, gli americani si aspettano un punto di vista condiviso e si aspettano provvedimenti. Ci stiamo muovendo e questo è il primo passo verso una serie di regole che renderanno più forte la nostra economia, il nostro ambiente più pulito e la nostra nazione più sicura per le generazioni future”, ha concluso Bush.
Sorprendendo molti analisti, il presidente aveva portato l’ambiente in cima alla lista delle sue priorità già in gennaio, nel discorso sullo Stato della Nazione. Allora aveva annunciato una serie di misure volte a tagliare il consumo di benzina del 20% entro il 2017. Queste misure tuttavia necessitano del si del Congresso – a maggioranza democratica – e non sono ancora state prese in esame. I provvedimenti richiesti ieri invece non avranno bisogno del si dei parlamentari per entrare in vigore.



ALLARME ZECCHE
Gli esperti di Accademia Kronos lanciano l’allarme sul pericolo zecche che questa primavera sembra essere particolarmente preoccupante. Questa esplosione delle popolazioni di acari parassiti è dovuta, secondo gli entomologi e i climatologi di Accademia Kronos, alla mancanza di temperature rigide che nel passato caratterizzavano gli inverni e che limitavano o rallentavano l’espansione demografica di aracnidi e insetti. L’inverno appena trascorso è stato il più caldo degli ultimi 200 anni, ciò a consentito ai parassiti degli animali e delle piante di riprodursi tranquillamente in anticipo, aumentando, come nel caso delle zecche, la loro popolazione in maniera abnorme. Una volta le regioni più penalizzate dalla presenza di questo parassita erano la Sardegna e la Sicilia, ma a causa dei cambiamenti climatici in atto sul Mediterraneo da circa vent’anni, si trovano ora in quasi tutte le regioni italiane. La scorsa settimana il vicepresidente di Accademia Kronos, il prof. Giulio Signorelli, in una sua perlustrazione nella campagna tra Vetralla e Tarquinia (VT) è stato assalito da ben 80 zecche, 15 delle quali avevano già punto. Il rapido intervento di un sanitario presente alle Saline di Tarquinia ha evitato che la situazione degenerasse. A seguito di ciò è stata contattata la direttrice del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università della Tuscia, professoressa Anna Maria Fausto, entomologa di fama internazionale, la quale ha confermato l’aumento del numero di zecche causato delle condizioni climatiche dell’ultimo inverno che, a causa delle temperature “tiepide”, ne hanno facilitato lo sviluppo.
Da ciò i medici di Accademia Kronos, tra cui uno dei primari dell’ospedale Belcolle di Viterbo, dott. Bruno Mongiardo, raccomandano agli appassionati di tracking campestre prudenza, sconsigliando di attraversare prati con erba alta, nonché di avvicinarsi, sempre in campagna, a pecore, cavalli e cani.
In particolare il dott. Mongiardo invita i gitanti ad ispezionare attentamente il proprio corpo appena tornati a casa. Questo parassita quando aggredisce inietta nella pelle del malcapitato un anestetico. La puntura quindi può passare inosservata, l’unica traccia è un piccolo alone rosso. Se non si interviene togliendo l’animale dalla proprio corpo, ma soprattutto il rostro che ha conficcato nella pelle, si corre il serio rischio di essere infettati e in ultimo poter contrarre malattie letali come la rickettsiosi (febbre del bottone), il tifo da zecche e la borreliosi di Lyme. Soprattutto la rickettsiosi può portare alla morte.
In caso di avvistamento di questo acaro nel proprio corpo, se si è vicini ad un pronto soccorso o ad un ospedale, è consigliabile fare intervenire i sanitari. In caso contrario è bene togliere l’animaletto con delle pinzette ricurve stando attenti ad estrarre anche il rostro che si può staccare dal corpo dell’acaro e restare imprigionato nella pelle. Inutili i vecchi consigli dei nonni che dicono di cospargere la zecca di olio per non farla respirare e così farla staccare dal corpo. Questo parassita riesce a non respirare per più di 15 minuti, per cui a poco serve questa soluzione. Importante è invece trattare la zecca con dei guanti per non farsi infettare dai suoi liquidi. Appena estratto il rostro la parte va abbondantemente disinfettata. Utile anche una profilassi a base di antibiotici.
E’ bene sapere comunque che la zecca non si attacca subito alla pelle, cerca anche per tre o quattro ore, attraverso varie passeggiate tra i vestiti ed anche tra gli indumenti intimi, il luogo adatto per annidarsi e poi iniziare l’operazione di “pompaggio” del sangue. Quindi esiste un margine di tempo nel quale l’infezione ancora non si attiva. Superate le cinque ora dalla passeggiata in campagna il rischio invece può diventare reale. Anche dopo essere stati vicini a cani, cavalli e soprattutto alle pecore, vale un’accurata ispezione del corpo.

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