--------- Original Message --------
Da: Markk77
To: "volonte_l@camera.it" volonte_l@camera.it
Oggetto: LetteraData: 07/04/07 03:04
Onorevole Volontè,
dopo aver letto le sue dichiarazioni di ieri sera a Primo Piano non ho potuto trattenere il mio impulso di scriverle per dirle di VERGOGNARSI!
Speculare su un ragazzo morto per attaccare la comunità omosessuale è davvero inaccettabile; urlare che quel ragazzo è morto per le pressioni omofobiche ricevute dai suoi compagni di scuola non significa speculare. Continuare a negare che esiste l'odio omofobico significa insultare la memoria di quel povero ragazzo che poteva essere suo figlio, significa sminuire la sua morte.
Anche oggi a Milano c'è stato fatto un ulteriore regalo, qualcuno, imbrattando le vetrine di una libreria gay, e urlando il loro odio verso di noi, con scritte degne della peggiore Germania di Hitler.
Un regalo frutto del clima di ostilità e di discriminazione che le sue parole e quelle dei suoi colleghi, tra i quali annovero il signor Bagnasco e il signor Ratzinger, contribuiscono a creare; un clima che punta a legittimare l'attacco alle persone omosessuali, cittadini di questa Repubblica quanto lei.
Sinceramente ci siamo stancati. E' ora di finirla!
VERGOGNATEVI!
Un Cittadino
Marco Valerio Abbati

4 commenti:
Non lascio a caso in evidenza l'email dell'onorevole.
Scrivete anche voi due righe ed esprimete il vostro disappunto!
E firmatevi! E' ora di VISIBILITA'.
Caro Marco
sono d'accordo, bisogna non aver paura.
La questione è: indottrinare all'odio e alla violenza, psicologica, sociale e materiale contro le persone ( che siano omosessuali, donne o negri o ebrei, o stranieri o diversi in qualche modo ) in un paese che pretende di essere "civile", è o non è considerato un reato?
Per chi ha presente e sottoscrive anche nei suoi comportamenti quotidiani e sociali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo la questione è più che evidente, chiara e non ammette equivoche risposte: si tratta di comportamenti criminali contro i diritti della persona umana,quindi reato.
In quanto tale và denunciato e perseguito, ma prima ancora và eradicato dal costume sociale, con tutti i mezzi non/violenti disponibili.
Dubito che una persona plagiata alla violenza e all'omofobia come Volonté possa riuscire a vergognarsi di essere così: significherebbe che ha recuperato capacità di amore e rispetto per i suoi simili ( inteso come appartenenti alla specie umana)
alba
"CACCIA AL DIVERSO"
da Repubblica.it
"Provo un dolore profondo come uomo e come padre, prima che come ministro. La morte di Marco ci interroga tutti, giovani, adulti, educatori, politici, societ€ ¦à civile". Per il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, il suicidio di Marco, il sedicenne di Torino che si € ¦è buttato dalla finestra perch€ ¦é i suoi compagni gli davano del gay, segna la coscienza. E pone una questione dolorosa: come salvare la scuola. "La scuola - dice il ministro - dovrebbe essere un luogo dove € ¦è possibile la trasmissione di valori. Primo fra tutti il rispetto di s€ ¦è e degli altri". E la strada da percorrere perch€ ¦é non si ripetano episodi del genere, deve passare per l'educazione. "Regole, misure disciplinari e ispezioni contro il bullismo non potranno mai sostituirsi al percorso educativo. Devono partecipare tutti: scuola, famiglia, mass media, societ€ ¦à".
Per molti, per€ ¦ò, il caso di Marco non pu€ ¦ò essere ricondotto a un semplice episodio di bullismo. Per il ministro della Solidariet€ ¦à Sociale, Paolo Ferrero, € ¦è un altro caso "di caccia al diverso".
Per Andrea Benedino, portavoce di Gayleft, Marco € ¦è la prima vittima di "una violenta campagna d'odio contro gli omosessuali condotta nelle ultime settimane dalle gerarchie ecclesiastiche in stretta alleanza con molti esponenti politici e del mondo culturale di questo paese"
E l'Agedo, l'associazione dei genitori di figli omosessuali, chiede di "abbassare i toni sull'omosessualit€ ¦à per rispetto nei confronti di Marco, della sua famiglia e di tutti gli adolescenti omosessuali abbandonati a se stessi. In mezzo a una cultura violenta e omofoba come quella italiana".
Una posizione accolta anche da Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia Cristiana. "Le parole sono pietre - spiega Rotondi - e i ragazzi percepiscono questo dibattito in maniera drammatica"
L'accusa di essere gay € ¦è frequente nella scuola, afferma l'Arcigay, che nei mesi scorsi ha svolto un'inchiesta nelle scuole, finanziata dalla Ue, condotta su circa 500 studenti e insegnanti da cui risulta che pi€ ¦ù della met€ ¦à dei ragazzi e delle ragazze (53 per cento) delle medie superiori sente pronunciare spesso o continuamente parole offensive come "finocchio" per indicare maschi omosessuali o percepiti come tali.
Secondo l'indagine, un altro 28 per cento sente usare qualche volta questi insulti, il 14,6 per cento raramente, e il 3,8 mai. Ma non solo. A pi€ ¦ù del 10 per cento degli studenti capita di vedere spesso o continuamente un ragazzo deriso, offeso o aggredito, a scuola, perch€ ¦é € ¦è o sembra omosessuale, e raramente qualcuno interviene a difesa della vittima. Non lo fa mai nessuno secondo il 19,2 per cento, raramente per il 29,3 per cento, non sa il 22,7 per cento. I professori inoltre non se ne accorgono visto che alla domanda sul verificarsi di questi episodi nessuno risponde positivamente, mentre l'83,6 per cento dice di non aver mai assistito a episodi del genere.
L'Arcigay ha espresso solidariet€ ¦à alla mamma di Marco, la cui vicenda € ¦è solo la punta di un iceberg, per la sua perdita e per il coraggio di aver denunciato le violenze che suo figlio ha subito. Parole di solidariet€ ¦à anche dalla Sinistra giovanile che propone al ministero dell'Istruzione una campagna contro l'omofobia e il rispetto della sessualit€ ¦à di ciascuno. "Dobbiamo riflettere su quanto € ¦è successo" ha detto Fausto Raciti, segretario dell'organizzazione giovanile dei Ds, "e trovare delle soluzioni perch€ ¦é ci€ ¦ò non avvenga pi€ ¦ù: nessuno deve sentirsi escluso".
Anche per la senatrice di Fi Maria Burani Procaccini, "€ ¦è gravissimo che un ragazzino si suicidi perch€ ¦é accusato di essere gay come se fosse una colpa. Pi€ ¦ù volte - osserva - sono intervenuta per denunciare lo schifo dei comportamenti di dileggio per le questioni sessuali, un fatto vergognoso. Ma adesso non strumentalizziamo la situazione: tanto i favorevoli quanto i contrari ai Dico non possono che esprimere schifo per quanto € ¦è avvenuto".
Per Manuela Palermi, capogruppo Verdi-Pdci a palazzo Madama, la vicenda dovrebbe far riflettere, per€ ¦ò, soprattuto chi € ¦è contro ai Dico. ''Si sta seminando - lamenta Palermi - una campagna di odio e disprezzo verso i cosiddetti 'diversi', uomini e donne che hanno tutte le ragioni di rivendicare i propri diritti. Riflettano anche quei politici che assumono acriticamente i dettami della Chiesa, a scapito del proprio ruolo di legislatori di una societ€ ¦à che deve diventare pi€ ¦ù eguale e pi€ ¦ù giusta''.
Dagospia 05 Aprile 2007
SIAMO TUTTI COLPEVOLI
Articolo di Isabelle Rizk
Un'altra vittima innocente, uccisa dal disprezzo fomentato da crociate mediatiche volte alla difesa di una morale che pretende di rifarsi a principi di amore, ma che nei fatti li nega. Un'altra vittima di una società cinica e ipocrita che si definisce civile, ma che invece si rivela particolarmente recettiva ai messaggi di discriminazione e di emarginazione, specie se trasmessi in nome di un dio, messaggi che germinano odio e disprezzo verso le diversità, quindi spesso verso i più deboli, condannandoli all'emarginazione, alla disperazione.
Credo sia opportuno reagire fermamente a questo stato di cose, credo sia diventato ineluttabile un deciso intervento per contrastare questo rigurgito di omofobia che si sta manifestando nel Paese. Ritengo che bisogna partire dal sistema scolastico, che sia necessario intervenire presso le strutture didattiche per aiutare gli adolescenti a conoscere
e comprendere le diversità, a comprendere che la crescita avviene proprio mediante il confronto con chi è diverso da te. L'educazione civica nei nostri programmi non viene considerata determinante,
andrebbe invece rivalutata al rango di materia fondamentale, non meno importante dell'insegnamento dell'italiano o della matematica.
Dovrebbe
essere però un insegnamento attivo, non accademico. Sarebbe opportuno realizzare uno spazio di contatto con il mondo esterno, quello reale, posto in netta contrapposizione a quello virtuale di Internet o del
mondo delle veline. Dovrebbe essere uno spazio in cui la conoscenza si realizza mediante la contaminazione con quelle realtà oggi disprezzate perché sconosciute, o conosciute con il filtro dei pregiudizi.
Sarebbe troppo utopistico chiedere alle scuole di prevedere in modo sistematico interventi in classe di persone omosessuali che raccontino le loro esperienze e le loro sofferenze, che aiutino a comprendere che in fondo siamo tutti simili?
Sarebbe così insensato chiedere che a questi incontri partecipino anche i genitori?
Sarebbe troppo chiedere alle
Associazioni di mobilitarsi in sinergia per rendere attuabile una iniziativa di questo genere?
Conoscere significa comprendere,
comprendere significa crescere, crescere significa imparare ad
accettarsi e volersi bene per quello che si è, non per quello che si rappresenta.
Auspico inoltre un Movimento unito e determinato nel
sostegno e nella promozione di tutte le iniziative in difesa degli emarginati e delle categorie discriminate, delle minoranze e di tutte le vittime di questo assurdo e spietato sistema di convivenza che
definiamo civiltà.
Penso quindi che il Movimento debba partecipare
alla Marcia contro la pena di morte, perché non bisogna dimenticare che in alcune parti del mondo ancora si viene giustiziati per l'aver amato
la persona che non si doveva amare. Credo che questa sia la migliore risposta all'incessante, massiccio tentativo di delegittimare le istanze di un mondo composto da milioni di persone, uomini e donne, che spesso, proprio per la sofferenza della loro vita, sono migliori di coloro che si arrogano il diritto di giudicarli.
Nella speranza che questo messaggio di impegno civile possa nel tempo determinare una nuova e diversa percezione delle persone omosessuali, delle persone "diverse" in genere, e aiuti a comprendere che le diversità in quanto tali non sono una minaccia, ma una grande ricchezza per tutti.
Isabelle Rizk
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