COMUNICATO STAMPA
Firenze, giovedì 12 aprile 2007
FIRENZE, UN MINUTO DI SILENZIO IN PROVINCIA PER RICORDARE IL SEDICENNE TORINESE MATTEO
Massimo Mattei, Presidente del Consiglio Provinciale di Firenze, ha ricordato il giovane suicida dell’istituto tecnico Sommelier di Torino con un lungo discorso contro l’omofobia nelle scuole e nella società italiana e proponendo a tutto il Consiglio un minuto di silenzio.
Massimo Mattei, Presidente del Consiglio Provinciale di Firenze, ha voluto aprire la seduta straordinaria di Consiglio di oggi, giovedì 12 aprile 2007, in Palazzo Medici-Riccardi, ricordando il giovane Matteo Maritano, torinese di sedici anni suicidatosi con un lancio dal quarto piano della propria abitazione dopo essersi accoltellato al petto perché deriso dai compagni di classe e continuamente etichettato come “gay”.
Mattei ha sottolineato come in Italia viga un “dilagante senso di omofobia, che permea nella nostra società” e ha proseguito affermando che purtroppo non ci si rende conto di quanto possa essere devastante per un adolescente gay o lesbica vivere in un ambiente, com’è tuttora la scuola italiana, in cui “frocio” o “lesbica” sono gli insulti più ricorrenti e offensivi.
“Non ci si rende conto che ci sono situazioni familiari in cui l’omosessualità viene vissuta come una disgrazia e, quando va male, come una vera devianza da punire e correggere” ha poi continuato.
Infine, ha proposto a tutto il Consiglio Provinciale un minuto di silenzio e riflessione sul caso di Matteo.
Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, presidente e segretario di Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” plaudono l’iniziativa provinciale:
“Siamo grati a Massimo Mattei e a tutto il Consiglio Provinciale di Firenze per aver portato in una sede istituzionale, trattando il tema con la dovuta chiarezza e legittimità, un caso che pare invece essere passato – ahinoi – inosservato nell’ambiente scolastico comunale.
La nostra richiesta all’assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili, Daniela Lastri, di istituire 5 minuti simbolici di silenzio e riflessione sull’accaduto di Torino non ha avuto nessun tipo di risposta, nemmeno da parte della segreteria dell’Assessorato. Questo un po’ ci rammarica, poiché riteniamo importante, se non fondamentale, che proprio tra i banchi di scuola si sviluppi un serio dibattito tra gli allievi e i docenti al fine di informare e soprattutto sensibilizzare sul bullismo anti-gay, sul rispetto dovuto alle diversità e alla dignità della persona indipendentemente dalla sua condizione fisica, culturale, religiosa, economica, sociale e personale.”
“Confidiamo a questo punto” – concludono i referenti di Arcigay Firenze – “in una presa di posizione propositiva e volenterosa dei ragazzi e degli insegnanti delle scuole fiorentine, che si sono finora dimostrati aperti e accoglienti verso tutte le forme di diversità e che ci hanno permesso in tempi recenti di organizzare incontri di dialogo, confronto e sensibilizzazione sui temi dell’omofobia, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”.
Matteo Pegoraro
Segreteria, Ufficio Stampa e Cerimoniale Relazioni con l’Esterno Arcigay Firenze
Tel: 340 8135204 – ufficiostampa@arcigayfirenze.it

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