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domenica 15 aprile 2007

Israele e il Vaticano

ricevo questa riflessione di Chayiah e la propongo qui

Vorremmo che il Vaticano chiedesse scusa agli ebrei .

Vorremmo che il Vaticano chiedesse perdono anche ai nomadi e agli omosessuali per non essersi opposto fermamente ai nazisti e per non avere fatto assolutamente nulla per fermare lo sterminio.

Il Vaticano ha MOLTISSIMO da farsi perdonare, eppure dimostra ogni giorno di più che di fronte ad un nuovo Hitler non cambierebbe il suo comportamento.

Chayiah

la trovo assolutamente condivisibile
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La Santa Sede contesta una didascalia del museo dell'Olocausto
Il nunzio apostolico a Gerusalemme non parteciperà al «Giorno della Rimembranza».

GERUSALEMME - Attrito diplomatico tra Israele e Vaticano.
Il nunzio apostolico a Gerusalemme, monsignor Antonio Franco, non parteciperà alle cerimonie del «Giorno della Rimembranza» per i martiri e gli eroi dell'Olocausto, che si terranno presso lo Yad Vashem il 15 aprile, in segno di protesta per la presenza di un foto di Pio XII nel museo, con la didascalia che riferisce del comportamento "ambiguo" del Pontefice di fronte allo sterminio degli ebrei.
Lo riporta l'edizione online del quotidiano Yediot Ahronoth (Ynet).

Vaticano è stata esposta nel museo dell'Olocausto di Gerusalemme nel 2005.
All'inizio del 2006 il precedente nunzio aveva richiesto una modifica della didascalia, e i responsabili dello Yad Vashem avevano risposto prontamente che sarebbero stati disposti ad esaminare la condotta di Pio XII durante l'Olocausto se il Vaticano avesse messo a disposizione dei ricercatori del museo i suoi archivi.
Ciò non è avvenuto e la didascalia non è stata cambiata.

PROBABILE ASSENZA - Alle cerimonie per la Giornata del ricordo partecipano tutti gli ambasciatori accreditati presso lo Stato di Israele.
«Se il nunzio apostolico non sarà presente la sua assenza spiccherà», ha commentato un funzionario del ministero degli Esteri israeliano. Funzionari coinvolti nella vicenda hanno detto allo Ynet: «Questa è una questione molto sensibile, che deve essere esaminata a fondo.
Per noi è importante che tutti i rappresentanti diplomatici siano presenti alla cerimonia.
Inoltre, Israele desidera avere buone relazioni con il Vaticano».
Tuttavia, hanno proseguito i funzionari, «la storia non si può cambiare, e certe personalità non riuscirono ad aiutare gli ebrei durante l'Olocausto, questa è la realtà.
Ci sono nazioni che hanno assunto le proprie responsabilità durante l'Olocausto, e altre che non l'hanno fatto.
Il Vaticano non ha partecipato attivamente allo sterminio degli ebrei, ma rimangono degli interrogativi sulla condotta del Papa».

RISPOSTA UFFICIALE - Intanto lo Yad Vashem, in una risposta ufficiale, ha fatto sapere di essere «scioccato e deluso dal fatto che il rappresentante del Vaticano in Israele abbia scelto di non rispettare la memoria dell'Olocausto, e di non partecipare alla cerimonia ufficiale con cui lo Stato di Israele e il popolo ebraico ricordano le vittime. Ciò contraddice la dichiarazione del Papa espressa durante la visita allo Yad Vashem, sull'importanza di ricordare l'Olocausto e le sue vittime».(Corriere della Sera, 12 aprile 2007)

COMMENTO
- Yad Vashem aveva detto di essere disposto a riconsiderare la questione di Pio XII se il Vaticano avesse permesso di consultare i suoi archivi.
Risposta negativa.
La Santa Sede vuol essere considerata sempre al di sopra di ogni sospetto, e se qualche incredulo insiste, davanti a lui si sbarra la porta del "segreto pontificio".

Un esempio:http://nicotri. blogautore. espresso. repubblica. it/2007/04/ 08/sorpresa- ecco-chi- come-e-quando- ha-deciso- in-vaticano- di-sottrarre- i-preti-pedofili -alla-magistratu ra-non-lo- indovinereste- mai/

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso siate curiosi di sapere che cosa c'è scritto nella didascalia della discordia!
Ecco qua:

Testo della didascalia sotto la foto di Pio XII a Yad Vashem ( il Memoriale della Shoà):

"La reazione di Pio XII all'uccisione degli ebrei durante la Shoà è una questione controversa. Nel 1933, quando era Segretario di Stato vaticano, si attivò per ottenere un Concordato con il regime tedesco per preservare i diritti della Chiesa in Germania, anche se ciò significò riconoscere il regime razzista nazista. Quando fu eletto Papa nel 1939, accantonò una lettera contro il razzismo e l'antisemitismo preparata dal suo predecessore. Anche quando notizie sull'uccisione degli ebrei raggiunsero il Vaticano, il Papa non protestò né verbalmente né per iscritto. Nel dicembre 1942, si astenne dal firmare la dichiarazione degli Alleati che condannava lo sterminio degli ebrei. Quando ebrei furono deportati da Roma ad Auschwitz, il Papa non intervenne. Il Papa mantenne una posizione neutrale per tutta la guerra, con l'eccezione degli appelli ai governanti di Ungheria e Slovacchia verso la fine. Il suo silenzio e la mancanza di linee guida costrinsero il clero d'Europa a decidere per proprio conto come reagire".

secondo me non è il Vaticano che si dovrebbe offendere, ma tutti i preti e curati, tutti i cattolici italiani, europei e nel mondo intero, buttati allo sbaraglio a sperare di cavarsela tra la loro sopravvivenza e il messaggio evangelico dentro una guerra sanguinosa senza neanche il doveroso conforto dell'opinione ( sacra e ispirata da dio, per loro) del loro pastore, capo spirituale e religioso...