Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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domenica 29 aprile 2007

INTERVISTA A MARCO CAPPATO

Intervista a Marco Cappato
di Edoardo Quaquini

Firenze, prima dell'incontro sul tema dell'Eutanasia organizzato dall'associazione "Input".
Venerdì 27 Aprile 2007.


EQ:La prima domanda per certi versi è d'obbligo: a che punto siamo nella battaglia per il testamento biologico in parlamento?

MC:La procedura parlamentare è bene incardinata: sono terminate le audizioni al senato, il presidente della commissione al senato Ignazio Marino ha affrontato con la massima serietà possibile questo argomento e a questo punto è rifornito di pareri autorevoli di ogni tipo, ovviamente poi c'è il momento della scelta politica. Mi pare anche che questo lavoro sia servito a distinguere con molta chiarezza il tema del testamento biologico da quello dell'eutanasia. Alla quale noi peraltro siamo favorevoli, ma naturalmente tenuto conto dei numeri parlamentari non è certamente realistico sperare che condizioni attuali, con questo parlamento, in questa legislatura, possa affermarsi un tema come quello della vera e propria eutanasia: per cui c'è soltanto da augurarsi che vada bene, nonostante il tentativo di alcune frange clericali, che però comunque sono anche consistenti ed autorevoli. E naturalmente vedremo il comportamento dello stesso papato: perché l'impressione è che quando arrivino dichiarazioni genericamente contrarie al testamento biologico da parte del Vaticano segua subito un fuoco di fila di dichiarazioni assolutamente contrarie, anche con quello zelo e quella foga in più che ci mettono i "seguitores" del Vaticano, contro il testamento biologico: quindi temo che questo possa avere una pesante influenza sul risultato finale.

EQ:Sembra quasi che ognuno di loro voglia dimostrare di essere "il più fedele di tutti" alle gerarchie vaticane.

MC:Ma sì, senza quasi, è senza dubbio quello che fanno, appena c'è una dichiarazione, una presa di posizione vaticana, c'è la rincorsa nei termini più duri ed inflessibili possibile.

EQ:Intanto il Parlamento Europeo sul tema dell'omofobia ha per certi versi "bastonato" la Polonia e ha un po' ripreso anche l'Italia, pur se le parole che avrebbero inizialmente potuto esserci su Bagnasco sono poi state tolte dal testo posto in votazione.

MC:Si, credo che poi alla fine giustamente il Parlamento Europeo più che "castigare" dichiarazioni è bene che si occupi soprattutto di regolamentazioni e di politiche e quindi al centro c'è una Polonia dove stanno prendendo sempre più forza nel governo delle forze politiche non solo clericali ma che portano avanti nella pratica un tentativo di oppressione delle libertà individuali e di questo è giusto occuparci.

EQ:Andando forse un po' fuori tema, da un certo punto di vista, ed entrando nello specifico politico dell'elezione francese con l'alternativa tra Sarkozy e la Royal: la vittoria dell'uno o dell'altro potrebbe avere una ripercussione sul campo della laicità francese - anche in campo europeo?

MC:Mi sembra che il tema sia stato abbastanza accantonato in campagna elettorale negli aspetti più concreti - eutanasia, libertà individuali, fecondazione assistita. Sicuramente Sarkozy non è un clericale all'italiana, sicuramente ha introdotto e propone una rivisitazione della laicità francese, delle leggi di inizio secolo scorso, delle leggi Combes , con un tentativo di demitizzare la repubblica laica per accedere ad un concetto più evolutivo di laicità come libero spazio di confronto anche di opinioni religiose, di credo, eccetera; questo di per sé non sarebbe un segno particolarmente preoccupante, se non fossimo in presenza di un tentativo del Vaticano, non solo in Italia, di agganciarsi - in termini di potere - ad ogni spazio politico possibile e dunque non è detto che poi a lungo andare anche questo tipo di rivisitazioni non possano mettere in crisi delle politiche laiche. Sarebbe prematuro dirlo in base ai programmi politici elettorali dei due candidati, ma questo potrebbe anche essere l'inizio di un processo del genere.

EQ:Il Vaticano d'altronde in questo periodo sta portando avanti un'offensiva in campo politico senza precedenti nella storia recente della Repubblica, era dai tempi del divorzio che la chiesa non operava un'offensiva tale ed allora per lo meno aveva un unico partito di riferimento: all'epoca erano loro a raccogliere firme per referendum - peraltro persi - contro leggi laiche fatte dal parlamento, oggi i ruoli sono ribaltati.

MC:Naturalmente il problema è sempre quello della politica, anche se questo ragionamento rischia di essere astratto se poi non consideriamo il livello di potere e di finanziamenti anche pubblici di cui le gerarchie godono o anche l'intromissione diretta politica come nel caso del referendum sulla fecondazione assistita. Non mi pare particolarmente produttivo limitarsi a contemplare da lontano o semplicemente con la posizione schematica della critica, naturalmente necessaria, a questo tipo di politiche: credo che sia necessario anche guardare un po' nel campo laico.
Ed il campo laico.lo dico senza timore di autoreferenzialità : ad eccezione del movimento radicale, il campo laico non ha fatto delle posizioni laiche una priorità politica. Persino quando ci sono manifestazioni laiche, per esempio dei movimenti omosessuali, si vedono dei quadri di partito, anche dei dirigenti particolarmente sensibili sul tema, ma non c'è un centesimo dello sforzo di mobilitazione che viene messo in campo solitamente a sinistra in particolare nella difesa più spesso di certi privilegi o a volte anche di diritti in campo economico - dico questo non per aprire un discorso sull'economia ma per segnalare che dovrebbero riflettere i dirigenti in particolare della nostra sinistra (c'è poi un problema sulla destra di cui bisognerà discutere, senza accettare come cosa naturale che qualsiasi elemento di liberalismo sia stato ormai epurato dalla strategia politica dei partiti del centrodestra) , dicevo, dovrebbero riflettere i dirigenti della nostra sinistra sul fatto che Piazza San Giovanni questa volta è di quelli della rivincita del '74 [e la data del 12 Maggio non è stata certo scelta a caso n.d.r.] e se dal 1974 fino al 2007, in questi 33 anni, ci fossero state più San Giovanni riempite per i diritti civili e le libertà individuali, forse oggi non saremmo ad una situazione in cui questa grande aggregazione della rivincita del 1974 sotto leadership vaticana e della conferenza episcopale arrivi a poter dare queste prove di forza.

EQ:Ecco, infatti per chiudere proprio su questo tema: è possibile trovare in qualche modo, politico, mediatico o che altro, una vera unione laica? Perché bene o male i clericali, di destra o di sinistra che siano, trovano sempre una grossa compattezza tra le loro fila quando c'è da combattere per i loro principi, mentre i laici si dividono sempre, anche malamente, in mille rivoli.quando invece proprio l'unione fa la forza.

MC:Mah, l'unica unione laica non ideologica si può fare sugli obiettivi e su un impegno per quegli obiettivi: può essere una unione parlamentare, può essere extraparlamentare, referendaria etc.Quella è l'unione necessaria, perché altrimenti vai sul tuo schieramento politico.
La Rosa Nel Pugno è nata anche come punto di riferimento per gli obiettivi laici. Come componente radicale credo che innanzitutto con la lotta di Piergiorgio Welby, ma non solo, abbiamo cercato di dare forza concreta a quegli obiettivi lì. Oggi per esempio un obiettivo potrebbe essere il divorzio breve, oltre che le questioni dei DICO e delle coppie di fatto, ad unire nel concreto un fronte laico. Credo che sarebbe sbagliato discutere prima di come ci si unisce che delle cose in concreto da fare: ce ne sono di cose da fare e forse farle con determinazione può significare creare un fatto politico che comunichi ed aggreghi anche altri.

Grazie a Marco Cappato, Europarlamentare Radicale e Segratario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

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