Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 28 febbraio 2007

Appelli dei cattolici ai vescovi? no grazie

Carissim*, carissim**

la questione "matrimonio" (o pacs o dico o quello che vi pare) non è "religiosa", cioè non riguarda affatto la "fede" dei cittadini.

Anche i preti e le monache cattolici lo sono, come pure quelli di altre religioni.
E' invece squisitamente politica perchè riguarda l'ETICA DEI RAPPORTI UMANI all'interno di uno stato democratico e rispettoso dell'uguaglianza di diritti e doveri tra TUTTI i suoi cittadini, a prescindere dalle differenze, anzi rispettandole e facendole rispettare da chi non lo facesse a livello individuale o di gruppo.

Vengo perciò al dunque: in Italia come altrove, esistono due (2) tipi di "matrimonio":
1- quello CIVILE" ovvero laico, secondo le norma del Codice Civile Italiano
2- quello RELIGIOSO, cattolico, secondo le norme del Diritto Canonico,(legge dello Stato Vaticano), il quale in virtù del Concordato viene riconosciuto dallo Stato Italia agli "effetti civili".

La Legge Canonica e la legge Italiana sono, come potete immaginare, ma è facile controllarlo, molto diverse: la prima è impositiva, mentre l'altra è rispettosa ( almeno nel dettato) della Costituzione Italiana che è una delle più libertarie esistenti al mondo, nei confronti dei diritti individuali umani.

In realtà per lo Stato Italiano è "legale" solo quello davanti all'ufficiale di stato civile, che non è un prete, ma solo il delegato dell'Amministrazione, civile, per l'appunto, il quale legge agli aspiranti le norme di legge che regolano i rapporti all'interno della famiglia e verso l'esterno, nei loro aspetti basilari.
Se non si fosse impegnata , proprio attraverso i Patti Lateranensi, trattato internazionale tra Italia e Santa Sede, a riconoscere la stessa validità a quelli celebrati in chiesa (cattolica)!

Ora io posso comprendere le difficoltà di un povero prete (monaca) cattolico, che essendo cittadino italiano deve rispettare la legge italiana, ed essendo prete (monaca) deve rispettare pure la Legge Canonica, ovvero la legge di un altro Stato, per giunta governato dal suo dio, ma, come si dice, è un suo problema e solo suo. Come pure lo è il fatto di voler convivere con la sua sessualità (quale che sia) negandone l'esistenza e l'espressione in nome ed osservanza dei suoi voti sacerdotali.
Il cattolico fervente, uomopolitico, maschio/femminaqualunque o maschioprete o femminamonaca che sia, non può certo pretendere che queste contraddizioni, che ha scelto di vivere, gliele risolvano le leggi italiane o che tutti gli altri cittadini, senza esser preti, di qualunque altro credo o laici, agnosti, razionalisti o magari pagani, debbano vivere prennemente nelle sue stesse contraddizioni angosciose, fomentate e alimentate dai contrasti tra democrazia e fede cattolica, anzi addirittura se ne debbano far carico.
Ma scherziamo?
Penso che in questa ostinazione nel voler imporre ad altri la negazione di ciò che (liberamente, i tempi della monaca di Monza sono finiti da un pezzo) si nega a sé stessi ci sia davvero un atteggiamento profondamente e inquetantemente patologico, oltre che assolutamente irrispettoso di coloro che in quanto umani , si proclama di considerare "fratelli".....

Perciò non firmerò questo appello.

Come diceva un mio vecchio amico che non c'è più, democristiano DOC, "chi gallina nasce è ben che razzoli".
Una proposizione che trovo assolutamente volgarmente razzista, ma che certo i razzisti sono in grado di apprezzare...

Io non sono fatta per le sottigliezze e i bizantinismi cari al diritto canonico, nè per le perversioni logiche di cui infioretta la sua dottrina.

Per me chi ha seminato vento ( e non solo, ahimé) da duemila circa anni, è bene che raccolga il corrispettivo: chissà che non cominci a rispettare un poco coloro contro cui per millenni ha fomentato l'odio e la violenza, quell** che ha sfruttato, taglieggiato e ridotto in schiavitù domestica, quell** che ha considerato e fatto considerare indegn**, pervertit** e innominabil** per qualunque forma di genere sessuale e/o intellettuale diversa da quanto da loro prescritto praticassero, per affermare il suo potere assoluto e divino.

"""La chiesa italiana, malgrado sia ricca di tante energie e fermenti, sta subendo un'immeritata involuzione..."""
IMMERITATA INVOLUZIONE?

Ma come si permettono i cristiani cattolici di criticare ciò che proviene dal loro supremo pastore ispirato direttamente da dio!!!!
Andassero a studiarsi il catechismo, una buona volta: l'ignoranza della legge "divina", per un "credente" è un peccato mortale, come lo è permettersi di dissentire dalle prescrizioni del superiore, prte , vescovo o cardinale che sia! E quelle del papa, poi!!

Appelli ai vescovi, no, grazie!

Io sono cittadina italiana, pago le tasse e purtroppo ( la legge italiana in virtù del ri/Concordato mi ci obbliga) pure le decime e le congrue ai preti.

Per quanto mi riguarda tali appelli e simili sono una questione che non si pone, anzi, come cittadina, e come lesbica, mi offende pure un po'...
arrivederci al 10 marzo prossimo in piazza, carissi**

baci lesbogayssimi
alba

Qui sotto il testo dell'appello ( pubblicato anche su Gaya CsF news di oggi)


TESTO: " La chiesa italiana, malgrado sia ricca di tante energie e fermenti, sta subendo un'immeritata involuzione.
L'annunciato intervento della Presidenza della Conferenza Episcopale, che imporrebbe ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui "DICO", "Diritti delle Convivenze", é di inaudita gravità.
Con un atto di questa natura l'Italia ricadrebbe nella deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino. Condizione insorta dopo l'unificazione del Paese e il "non expedit" della S.Sede e superata definitivamente solo con gli accordi concordatari.
Denunciamo con dolore, ma con fermezza, questo rischio e supplichiamo i Pastori di prenderne coscienza e di evitare tanta sciagura, che porterebbe la nostra Chiesa e il nostro Paese fuori dalla storia.
Si può pensare che il progetto di legge in discussione non sia ottimale, ma è anche indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti é obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dallo stato laico per tutti i cittadini.

Invitiamo la Conferenza Episcopale a equilibrare le sue prese di posizione e i parlamentari cattolici a restare fedeli al loro obbligo costituzionale di legislatori per tutti."

Giuseppe Alberigo, Bologna

1 commento:

hab ha detto...

vedi? qualche cattolico comincia a interogarsi un po'....


"Si dia un giro di vite sulla concessione del matrimonio"

L'intervento di Claudio Prandini: “Oggi la Chiesa grida in difesa della
Famiglia contro le coppie di fatto. Ma per decenni ha concesso a
chiunque il
Sacramento del Matrimonio senza chiedere nulla in cambio".

(www.dilloadalice.it n. 142 del 28/02/2007