Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

martedì 27 febbraio 2007

27 febbraio 2007 NOTIZIARIO GAYA CsF

NOTIZIARIO GAYA CsF
27 FEBBRAIO 2007


L’ALTRO MARTEDI’
La trasmissione di cultura ed informazione omosessuale di Radio Popolare condotta da Eleonora Dall'Ovo, Emiliano Placchi e Paolo Ruiu Martedì 27 febbraio dalle ore 22.35 alle ore 23.30

Presenta: Grazie dei Finocchi
Puntata speciale di Like a Rolling Stonewall
dedicata ad aneddoti e musica a diporto fra le presenze gay & lesbo nella storia del Festival di Sanremo
a cura di Piergiorgio Pardo
email: omomail@radiopopolare.it
Radio PopolareFM 107.600streaming su www.radiopopolare.it


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COMUNICATO STAMPA
Bologna, 26 febbraio 2007

DICO: ARCIGAY, IN PARLAMENTO UN VOTO BIPARTISAN COME SUL DIVORZIO
"I parlamentari eletti con l’Unione hanno il dovere morale e politico di rispettare l’impegno scritto nel programma per una legge sulle coppie di fatto. I laici del centrodestra hanno un’opportunità di differenziarsi dalla melassa clerico-qualunquista che li circonda". Il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, lancia un appello bipartisan ai parlamentari, anche dopo le parole del segretario della DC per le Autonomie, Gianfranco Rotondi, che ha dichiarato di stare preparando una proposta "che sarà gradita dalla Cei ad Arcigay". "Questo parlamento - prosegue Lo Giudice - può compiere uno scatto d’orgoglio costruendo una legge di stampo europeo sulle unioni civili, a partire dalla proposta Pollastrini poi disossata in corso d’opera. "Si faccia come ai tempi del divorzio, quando una maggioranza trasversale di parlamentari seppe neutralizzare gli attacchi reazionari delle destre più integraliste e del Vaticano. "Alcune voci già si levano in questa direzione: noi siamo disponibili a confrontarci da subito con quei parlamentari del centrodestra, da Gianluca Rotondi a Chiara Moroni, che vogliano aiutare l’Italia ad entrare nella modernità".

Ufficio stampa Arcigay

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COMUNICATO STAMPA

PRODI: DICEVO
Com’era prevedibile la crisi del Governo giocatasi sulle linee di Politica estera sembra rientrare attribuendo la responsabilità alla sinistra più radicale e approfittando dell'occasione ghiotta per imbavagliarla. I dodici punti che Prodi pone come irrinunciabili del programma di Governo ridisegnano l'asse dell'azione politica rafforzando il Premier e centrando l'attenzione su "liberalizzazioni", "politica estera", "sostegno alla famiglia", "riforma delle pensioni"... Elementi che in un qualsiasi Paese europeo caratterizzano politiche di centro destra divengono in Italia il presupposto per la prosecuzione del fragile Governo di centro sinistra e per non farci ripiombare nella barbarie personalistica di Berlusconi. Una cosa è certa tra i punti controversi che Prodi considera irrinunciabili oltre a qualsiasi riferimento a politiche ambientali e sociali non ci stanno i diritti delle coppie di fatto. Le già timidissime e inadeguate proposte governative vengono sacrificate sull'altare dell'allargamento al centro, nel silenzio della sinistra bastonata. Un Governo che per sopravvivere perde l'anima, e rinuncia ad una parte del programma per il quale è stato votato meno di un anno fa ci lascia profondamente perplessi e ci fa ritenere quest'esperienza di corto respiro e di povero slancio ideale. Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli intende rafforzare e intensificare la sua mobilitazione politica per la promozione dei diritti civili per le persone omosessuali e transessuali nel nostro Paese, senza fare sconti ad una classe politica che si ostina a considerarci cittadini di serie B e a non ritenere le nostre richieste prioritarie e caratterizzanti per l'azione di un governo riformista. Invitiamo quindi tutti ad una forte partecipazione di massa alle manifestazione nazionale del 10 marzo e al Pride Nazionale del 9 giugno a Roma. perché ancora una volta non siamo noi a pagare con l'oblio.

Circolo Di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Andrea Maccarrone 349.73.55.715


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(CIERRE)
Cronache Ribelli
a cura di Cinza Ricci Gaya CsF
DICO che???
Non un numero tatuato sul braccio, ma quattro lettere: "DICO", come la nota catena di Discount alimentari... e non si vergognano neanche un po'. Già lo sapevamo, almeno dai tempi della presentazione del programma dell'Unione, in piena campagna elettorale. E lo sapevamo anche da prima, da quando abbiamo capito che qualcuno coi PACS aveva trovato il modo di prosperare a spese dei contribuenti. Lo sapevamo e l'avevamo detto: avete fallito, avete sbagliato, scollate il vostro tronfio didietro da quelle dannate poltrone, tornatevene a casa! Ma niente, perché in Italia a far critica, a dire le cose come stanno, ci si ritrova sempre soli, fatti fuori a suon d'insulti e canzonature, bollati come iettatori, invidiosi, disfattisti. Poi, a danni fatti, ecco le belle addormentate cadere dal pero - ecco l'ovino gregge torcersi, tarantolato, strapparsi le vesti e i capelli, gridare allo scandalo. Ma quale scandalo??? Nemmeno la decenza di stare zitti. Questo disegno di legge non è soltanto un insulto umiliante che offende il buon senso e l'intelligenza delle persone etero ed omosessuali (almeno quelle che ne sono dotate), non è soltanto un marchio infamante con il quale s'intende dividere i cittadini tra buoni cattolici eterosessuali che hanno in mano la salvezza dell'umanità e cattivi miscredenti degenerati che vogliono farla a pezzi, è qualcosa che avalla le ideologie e le pratiche sempre più vessatorie, discriminanti e violente messe in atto contro ogni forma di dissenso, diversità e difformità. È un artificio ridicolo che ci farebbe sganasciare dal ridere se non fosse ad un passo dal diventare legge dello Stato! È un pastrocchio ipocrita, pernicioso e inutile che serve solo a porre ulteriori veti e limitazioni (ad esempio alle agevolazioni e alle tutele sul lavoro attualmente previste in alcuni contratti collettivi), a sancire definitivamente il primato dei privilegi sui diritti, l'affermazione di una cultura anche giuridica che impone disparità e disuguaglianze con lo scopo dichiarato di accontentare i voleri della corte Papale, con o senza sottana. Non può e non vuole tenere in alcun conto le questioni di merito, di principio, i diritti, la realtà tremenda che milioni di cittadini sono costretti a vivere quotidianamente, le necessità di quelle coppie soprattutto omosessuali (forse la maggioranza) che sono costrette a vivere separate, magari in città diverse, per nascondere il proprio orientamento affettivo o per motivi di lavoro, studio, famiglia, perché impossibilitate economicamente a fare scelte diverse o per qualunque altra ragione - e a tutti, fermamente contrari o falsamente favorevoli, sta bene così. Questo schifo di legge fa comodo, fa il gioco di molti nei palazzi del Governo e del Vaticano - ecco perché, nonostante i numeri e le dichiarazioni ridondanti di catastrofismo, non è escluso che sia approvata. Se lo sarà, noi che non contiamo nulla, che siamo carne da macello, zerbini, potremo scordarci per lunghissimo tempo anche solo la speranza di ottenere una qualche forma di risarcimento per i guasti che ne ricaveremo. In quanto a Grillini, De Simone, Luxuria & Co., dentro e fuori il teatrino, farebbero meglio a preparare le valigie - approvata la legge, più nessuno si spiegherà cosa ci stanno a fare là dentro e su nient'altro che ci riguardi potranno aprir bocca. In ogni caso, approvata o meno che sia questa legge sciagurata, pare che continueremo a non poter mettere le nostre vite nelle mani di chi vogliamo, come vogliamo. Pare che dovremo ancora chiedere il permesso per sederci accanto alla persona che amiamo, pare che dovremo ancora vergognarci, scusarci per non essere come gli altri. Pare che dovremo ancora vivere senza diritti, sapendo che un colpo di vento, o uno starnuto, può spazzarci via, in ogni momento... Ecco tre esempi pratici.Se la persona che amiamo dovesse sentirsi male, la nostra parola e la nostra esistenza continuerà a non valere nulla - dovremo prostrarci di fronte ai primari delle strutture ospedaliere affinché ci permettano di assisterla e se questi, a causa delle proprie convinzioni politiche o religiose non dovessero consentircelo, dovremo rassegnarci ad essere trattati come estranei inopportuni e un tantino ributtanti. Se la persona che amiamo non potesse prendere decisioni sul proprio stato di salute, se non avesse lasciate scritte le proprie volontà, dovremo accettare che i parenti, magari i più lontani e indifferenti (se non peggio), non ne tengano conto. Se morissimo improvvisamente, senza aver fatto testamento in favore della persona che amiamo, niente o pochissimo di quello che abbiamo raccolto insieme a lei le spetterebbe (altro che comunione dei beni, pensione di reversibilità, ecc.!), non solo, pagherebbe più di qualunque altro parente per l'eventuale successione e se convivessimo da poco e non avessimo già provveduto, non potrebbe succederci nemmeno nel contratto di locazione - si troverebbe su una strada. Visto? Tutto cambia perché nulla cambi - anzi, peggiori. Giuoco di prestidigitazione da dilettanti - buon per chi ci crede e si diverte. Ma c'era davvero bisogno dei PACS e ora dei DICO? Diciamoci la verità: scarseggiano alquanto le coppie eterosessuali bisognose di forme di riconoscimento giuridico alternative al matrimonio civile o religioso. Se una coppia eterosessuale, convivente o meno, decide di avvalersi di determinati diritti, le basta aprire il portafoglio e il gioco è fatto: una firma e via, benvenuti nel meraviglioso mondo degli eletti, dei benedetti, dei fornicatori con licenza di procreare. Il problema del riconoscimento delle coppie di fatto è, dunque, quasi od esclusivamente limitato alle relazioni omosessuali che, come abbiamo visto e sappiamo, non vi possono accedere, nemmeno se vogliono. Le persone omosessuali che ambiscono a sposarsi non sono molte, ma tutte vorrebbero il riconoscimento giuridico delle proprie relazioni affettive - per necessità, per godere dei più elementari, basilari diritti, diritti di cui, in buona parte, gli eterosessuali beneficiano anche se non sposati. Non vi è nulla di ideologico in questo, non è in corso nessun tentativo di scardinare la famiglia, sovvertire gli equilibri sociali e quant'altro, al contrario. Se gli eterosessisti sono tanto affezionati al matrimonio, al dualismo maschio/femmina, che se lo tengano! Siamo certi che non saranno i PACS o i Dico o i Tico-Taco a impedirgli di compiere in famiglia, allegramente impuniti, protetti dagli omertosi ministri di Dio, le loro porcherie sulle donne, i bambini, chi non sa o non può difendersi. Si tengano i loro matrimoni, il loro paese dei balocchi, i loro castelli di sabbia, ma la smettano con quest'assurda crociata, la smettano di dire sciocchezze e menzogne. La smettano di giocare la loro sporca guerra ideologica sulla nostra pelle, quella dei loro e dei nostri figli. In un paese veramente civile, laico e democratico, alla Bindi, alla Pollastrini o a chiunque altro, sarebbero bastate un paio d'ore per chiudere decentemente il tragicomico contenzioso: due persone maggiorenni che hanno una relazione stabile, non imparentate tra loro e del medesimo genere, SONO una coppia celibe o una coppia nubile - basti un'autocertificazione depositata all'ufficio del registro senza altre discriminanti e complicazioni, né sul piano giuridico/burocratico, né su quello linguistico/ideologico. Il resto, tutto il resto (diritti e doveri delle coppie, sposate, celibi o nubili che siano), di conseguenza. Punto. Ma si sa, in Italia il "sale" e l'onestà sono merce rara - ormai, introvabile.

C. Ricci
WWW.CINZIARICCI.IT - Un sito da sfogliare...

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ORGOGLIO e pregiudizi : "radicale"
a cura di Alba Montori Gaya CsF

Oggi è tempo per dare spazio ai miei pensieri, la mia rubrica su Gaya C.s.F. (ORGOGLIO e pregiudizi) è orfana da troppi giorni. Anche GAYa C:s.F. news ha una vita difficile, ultimamente. Così eccovi qui, in questo blog, qualche nota. A parte il fatto incontrovertibile (date le ultimissime di politica nostrana) 1- che la "sinistra" italiana è tale solo e unicamente perchè continua a autoreferenziarsi come tale( dato di fatto ormai -quasi- chiaro anche ai "compagni di base", ovvero i convinti post/leninisti, post&vetero/comunisti, vetero&post/marxisti, cheguevariani e fidelisti più irriducibili, nonchè pacifinti ed ecologhi/catastrofisti) 2- che la "sinistra italiana" pare rendersi riconoscibile solo ed unicamente per il fatto che si siede ( e spesso cambia sedia e pulsante di votazione) da una parte piuttosto che da un'altra del parlamento 3- che chi si siede da un'altra parte ( nel Parlamento o in piazza) è un "fascista" ovvero un "vero cattivo e perverso" tout court, e quindi va ricoperto di merda a ogni occasione ( vedi Pannella ormai da anni, ma è solo il primo in ordine di tempo), anche inventandosele, per dimostrarlo indegno di qualunque diritto 4- che chi non vuole "sedersi" proprio ( Partito Radicale ), è da considerarsi oltre che fascista anche rompicoglioni, perchè insiste a rivendicare (politicamente) i troppi diritti ( umani, naturali, civili) negati di fatto alla stragrande parte della gente da tutti gli altri Partiti itaici, quelli "veri" dell'"arco costituzionale". ( ad esempio femmine, froci, lesbiche, "diversi" di sessi vari e promiscui, ebrei, "stranieri" a vario titolo, "inferiori" insomma, che devono solo ringraziare dio, e i suoi portavoce, di essere ancora viva e poter così pagare il più possibile quel nulla che graziosamente gli viene concesso) 5- che chi è così (Radicale) è ancora più perverso e cattivo = fascista di quelli che stanno seduti a destra (sempre negli scranni parlamentari) 6- che coi cattolici ( abilmente manipolati dalla créme del Vaticano) anche i più irriducibili dei tizi ( vedi punto 1) possono sempre trovare modo di convivere e ingrassarsi a spese dei poveri di cui al punto 4 e d è prassi politica farlo. l'altro altrettanto incontrovertibile fatto è che moriremo (tutti) democristiani perchè l'ignoranza coltivata con determinazione da chi ha in tutto o in parte il potere da più di un secolo non consente vie di scampo nella ribellione dell'intelligenza E questo mi indigna da una vita e probabilmente morirò pure, indignata, perchè non posso tollerare che gente dotata da madre natura di intelletto d'amore, di senso della giustizia, di rispetto di sé, di compassione e passione, sia ridotta nella condizione di non essere più capace neanche di distinguere il coraggio dalla viltà, la religione dalla superstizione, la sessualità dalla procreazione, il dovere dal diritto e viceversa, né per sé, che è già pericoloso, né per i suoi simili, che è fatale. Insomma non riesca più a distinguere l'ESSERE dall'APPARIRE, né voglia nemmeno saperlo, anzi pretenda di usarlo come un'arma contro l'umanità che esiste , magari nascosta e tremula, in ciascuno di noi. "MALA TEMPORA OC/CURRUNT"
Ma io sono un'inguaribile ottimista.
Sono fermamente convinta che quando si cade al fondo non si può che tentare di rimettersi in piedi e uscirne fuori. E così non rinuncio a fare tentativi per diradare l'oscurità dell'ignoranza. Essa, come i buoni storici ben sanno, rende chi non sa (o sa acriticamente solo quello che è stato addestrato a sapere) facile preda della mistificazione del Potere. Esso lo utilizza in tal modo per autoconservarsi, ma riesce anche a trasformarlo in una sorta di suo "braccio armato", che ne ottiene per ciò un certo "sottopotere" sulla massa; così diventa complice del Potere nella mistificazione. Così la Storia è quella dei vincitori, che la dettano secondo il loro tornaconto...Come la storia del Cristianesimo o la Bibbia sono la Vulgata. Ma la storia è un'altra cosa, per noi nati a due secoli dall'età dei lumi: è la scienza che studia le vicende dell'avventura dei gruppi umani, della loro interazione, sul pianeta, attraverso i documenti, cioè dati di fatto e non favole o sentiti dire.
Ebbene SONO VERAMENTE STUFA di sentire e leggere il termine RADICALE applicato ad azioni gruppi e persone che ne sono lontane anni luce! Sarebbe ore che chi usa le parole con tanta disinvoltura acritica ( privata cioè del necessario vaglio della conoscenza e intelligenza = comprensione) cominciasse a studiare un po' la storia, oltre che la lingua italiana Posso fornire un piccolo aiuto iniziale per invogliarvi e penso che troverete interessante cimentarvici. Chissà che non riusciamo a ri/collocare le varie "cose idiomatiche" al loro posto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Radicalismo
http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_Storico http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_Storico#Il_Partito_Radicale_storico http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_Storico#Il_radicalismo_durante_il_regime_fascista http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_Storico#Il_radicalismo_nel_dopoguerra http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Radicale_Storico#Il_radicalismo_odierno

lesbogayssimi baci e buon lavoro
Alba Montori

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APPELLO DICO – PACS
(SENZA COMMENTI)La chiesa italiana, malgrado sia ricca di tante energie e fermenti, sta subendo un'immeritata involuzione. L'annunciato intervento della Presidenza della Conferenza Episcopale, che imporrebbe ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui "diritti delle convivenze" é di inaudita gravità. Con un atto di questa natura l'Italia ricadrebbe nella deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino. Condizione insorta dopo l'unificazione del Paese e il "non expedit" della S.Sede e superata definitivamente solo con gli accordi concordatari. Denunciamo con dolore, ma con fermezza, questo rischio e supplichiamo i Pastori di prenderne coscienza e di evitare tanta sciagura, che porterebbe la nostra Chiesa e il nostro Paese fuori dalla storia. Si può pensare che il progetto di legge in discussione non sia ottimale, ma è anche indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti é obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dallo stato laico per tutti i cittadini.Invitiamo la Conferenza Episcopale a equilibrare le sue prese di posizione e i parlamentari cattolici a restare fedeli al loro obbligo costituzionale di legislatori per tutti.

Giuseppe Alberigo, Bologna
INVIATO DA Anna Maria Angelitti Gaya CsF

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GAYLIB LAZIO
"I DICO RAPPRESENTANO IL COMPROMESSO DEGRADANTE E CRUDELE CUI IL GOVERNO PRODIE’ ARRIVATO SOTTO LA REGIA VATICANA.PER QUESTO ANCHE NOI ADERIAMO PER LA PRIMA VOLTA AL CORTEO NO VAT"

"Di fronte al compromesso degradante e umiliante partorito dal Consiglio dei Ministri dietro la sapiente regia del Vaticano, all’oscuramento del valore sociale della coppia omosessuale, e all’unione civile per raccomandata, GayLib auspica che il movimento omosessuale italiano punti a ottenere quello che ci spetta per diritto naturale: il matrimonio". Con queste parole Christian Poccia, referente per il Lazio dell’associazione GayLib (gay liberali di centrodestra) ha voluto commentare l’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge per le dichiarazioni di convivenza (DiCo). "Rutelli, Bindi e Binetti non vogliono che agli omosessuali siano riconosciuti matrimoni di serie B?" Continua Poccia "Allora noi chiediamo al Parlamento italiano che ci vengano riconosciuti i matrimoni di serie A, chiediamo uguali diritti tra persone etero e gay sostenendo tutte le iniziative che tanto a livello locale quanto nazionale si muoveranno in questa direzione, a partire dall’iniziativa che assieme a Radicali Roma e ad altre sigle del movimento gay romano stiamo portando avanti per far avere alla capitale d’Italia un registro delle unioni civili che non sia discriminatorio come è invece il disegno di legge governativo". GayLib Lazio ha quindi garantito la propria adesione e partecipazione al corteo No Vat che si snoderà domani, sabato 10 febbraio 2007, a Roma, da piazzale Ostiense a Campo de’Fiori."All’interno della nostra associazione – ha dichiarato in aggiunta il vicepresidente nazionale di GayLib, Daniele Priori – vi sono molte persone, compreso chi vi parla, che professano la fede cristiana. Una fede – prosegue Priori – che non può ostacolare il progresso civile e legislativo dello Stato laico. La violenta ingerenza vaticana – conclude – poco o nulla ha a che fare con la dottrina di Cristo, ci pare piuttosto la rabbiosa intrusione di un potente decaduto al quale in tutta Europa viene sbattuta la porta in faccia senza che in nessuno di questi Paesi si siano avverate le previsioni catastrofiche che i porporati e il pontefice continuano a brandire come uno spauracchio. Per tutti questi motivi, dunque, speriamo vivamente che la legge ridicola e crudele approvata dal Governo possa essere migliorata dai due rami del Parlamento anche con il contributo dei numerosi laici liberali, riformisti e radicali presenti nella Casa delle Libertà"

.GayLib Lazio Christian Poccia - 333/4956683


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COMUNICATO STAMPA CO.DI.PEP

ASSEMBLEA
Se i governi vanno sotto, noi vogliamo toccare il fondo e raschiarlo. Perchè sotto ai tentativi di normare corpi, desideri e soggettività a colpi di legge, dalla numero 40 (regista dell'horror Il funerale dei feti appena uscito nelle sale), ai Di.co (succedanei del modello unico di famiglia), riposa ancora l'ordine materiale e simbolico della famiglia patriarcale. Ci pare sia arrivata l'ora di dargli un brusco risveglio. Da lungo tempo i movimenti delle donne e i movimenti glbtq(z) lottano contro quell'ordine tradizionale e violento, ripetendo che non rappresenta affatto la reale complessità e ricchezza delle relazioni sociali e affettive che quotidianamente viviamo in moltissime e moltissimi. Per tutt@ noi, è quindi arrivata l'ora di trasformare la nostra esperienza in relazione politica per aprire nuovi scenari e nuovi conflitti.

Sabato 10 marzo partecipiamo alla manifestazione sulle unioni civili e il giorno dopo, domenica 11, incontriamoci per discutere di pratiche e prospettive comuni.
Per la cancellazione della legge 40.
Per un reddito garantito, universale e incondizionato, slegato sia dal lavoro che dallo stato civile.
Contro tutte le culture e le politiche familiste.
Domenica 11 marzo dalle ore 10.00
Casa Internazionale delle donne
via della Lungara 19, Roma
info, critiche e proposte: amatrix@inventati.org

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GIUDICE TOSTI: SEGUITO DENUNCIA PENALE PER "DISCRIMINAZIONE RELIGIOSA"

Al Procuratore della Repubblica de L'Aquila Al Procuratore della Repubblica di Roma Al Ministro di Giustizia On.le Clemente Mastella Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Romano Prodi Al Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napoletano. Oggetto: seguito denuncia penale per discriminazione religiosa ratificata il 12.1.2007. Al Procuratore della Repubblica de L'Aquila Al Procuratore della Repubblica di Roma Al Ministro di Giustizia On.le Clemente Mastella: Io sottoscritto Luigi Tosti ho presentato, il 12 gennaio 2007, una denuncia penale per il reato di discriminazione religiosa previsto e punito dall'art. 3 della legge n. 564 del 13.10.1975 perché i Ministri di Giustizia mi hanno imposto di esercitare le mie funzioni di giudice in aule giudiziarie addobbate con crocifissi cattolici e mi hanno contestualmente vietato di esporre la menorah ebraica. Al termine di questa denuncia ho scritto che "rimanevo in attesa di verificare se la richiesta di un ebreo di esporre la propria menorah nei luoghi dove lo Stato italiano consente ai cattolici di esporre i loro crocifissi e, quindi, di avere gli stessi diritti e la stessa dignità della Superiore Razza Cattolica" sarebbe stata "qualificata come una pretesa "pretestuosa", magari perché "il Crocifisso della Superiore Razza Cattolica può essere esposto dal Ministro di Giustizia nei tribunali con semplici "circolari", peraltro dell'epoca fascista, mentre per i simboli dell'infima razza ebraica le circolari non sono sufficienti, necessitando la preventiva emanazione di ..... atti LEGISLATIVI del Parlamento". Ebbene, quella che poteva sembrava una fantasiosa premonizione si è invece rivelata come una sconcertante verità perché -come mi accingo a segnalare al Procuratore della Repubblica di L'Aquila ed al Procuratore della Repubblica di Roma- il Ministro di Giustizia On.le Clemente Mastella, rispondendo il 7.2.2007 all'interrogazione dell'On.le Maurizio Turco, che gli aveva chiesto "per quale motivo avesse discriminato, sotto il profilo religioso, il Giudice di Camerino Luigi Tosti, imponendogli il simbolo del crocifisso, che non gli appartiene, e vietandogli di esporre a fianco dello stesso il simbolo della Menorah ebraica", ha appunto affermato che per poter esporre i crocifissi cattolici nelle aule giudiziarie italiane è sufficiente una semplice "circolare", per di più risalente al regime razzista della dittatura Fascista, mentre per poter esporre i simboli degli ebrei occorrerebbe -si badi bene- l'emanazione di ..... un'apposita legge da parte del Parlamento! Il Ministro di Giustizia, per la precisione, ha dichiarato di "condividere" quella parte dell'ordinanza n. 12/2006 del Consiglio Superiore della Magistratura che ha dichiarato infondata la mia pretesa di esporre la menorah, perché occorrerebbe una legge, ma di "non condividere" quell'altra parte dell'ordinanza che sancisce che l'esposizione dei crocifissi nelle aule giudiziarie è da ritenere del tutto illegale per lo stesso identico motivo, cioè perché disposta con semplice circolare anziché con legge. Con questa singolare motivazione, dunque, per il Ministro di Giustizia e per l'attuale Governo i Cattolici -la cui plurimillenaria storia è funestata da criminali atti di discriminazione e persecuzione razziale, da criminali ghettizzazioni e da criminali stermini ai danni degli ebrei- costituiscono una sorta di "Razza Superiore", da privilegiare attraverso la marcatura simbolica delle aule giudiziarie, mentre gli ebrei -o chi pratica o simpatizza per l'ebraismo- rappresentano invece un'infima sottospecie umana, da sottoporre ad odiose discriminazioni di stampo razzistico-religioso. Mi sembra francamente grave che l'attuale Governo si renda artefice di siffatte discriminazioni di stampo razzistico-religioso, per di più utilizzando e condividendo le circolari del Regime Dittatoriale Fascista. Mi sembra ancor più grave che le discriminazioni vengano indirizzate proprio nei confronti dell'ebraismo, in palese contraddizione con la pubblicizzazione da parte del Guardasigilli della presentazione di disegni di legge anti-revisionismo e con i dictat delle guide spirituali dello Stato italiano, cioè il Pontefice e la CEI, che hanno caldeggiato l'inserimento delle radici radici giudaico-cristiane nel preambolo della Carta Costituzionale Europea ed hanno definito l'Ebraismo come il "fratello maggiore" del Cristianesimo. Ebbene, resto in attesa di verificare, attraverso l'esito della mia denuncia penale, se queste statuizioni discriminatorie del Ministro di Giustizia saranno avallate e condivise dall'Autorità giudiziaria italiana. Nel frattempo mi preme evidenziare quest'altro aspetto, e cioè che l'On.le Mastella, richiamando la sentenza del Consiglio di Stato n. 556/2006, ha ritenuto che il crocifisso si sia guadagnato sul campo l' "alto merito" di essere esposto nelle aule di giustizia, in quanto "simbolo idoneo ad esprimere valori quali la tolleranza, il rispetto reciproco ed il rifiuto di ogni discriminazione.... nonché espressione di rispetto per l'altro, di amore per la persona e di profonda solidarietà umana". Orbene, se questo è il "criterio legale" col quale si decreta l' "idoneità" di un simbolo religioso a rappresentare la "laicità" dello Stato, mi preme evidenziare che la menorah ebraica vanta "meriti" infinitamente più elevati di quelli che vengono attribuiti al crocifisso cattolico: per i quali ultimi, peraltro, è opportuno e doveroso un sano richiamo al pudore, quantomeno alla luce di quello che mi accingo a documentare. E, in effetti, a differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, gli ebrei e l'ebraismo non si sono innanzitutto macchiati dall'infame pagina di inciviltà criminale di cui il Cristianesimo si è invece macchiato con le "Sante Crociate", cioè col genocidio perpetrato a più riprese attraverso le cd. "guerre Sante" - al grido di "Dio lo vuole!"- per conquistare la Terra Santa e "liberarla", così, dagli "infedeli". Gli stermini degli infedeli (ma non solo di essi) che sono stati perpetrati in nome della "Croce" -quella che oggi campeggia legittimamente, ad avviso del Ministro Mastella, nelle aule giudiziarie italiane come "simbolo di tolleranza (!), di rispetto reciproco (!), di rifiuto di ogni discriminazione (!), di amore (!) e di profonda solidarietà umana (!)"- sono oramai arcinoti, anche se su di essi è calato un accurato "silenzio stampa" per occultare all'opinione pubblica (e tentare di cancellare dalla memoria) un'imbarazzante pagina della storia di Santa Romana Chiesa (il "giorno della memoria", in effetti, viene oramai sollecitato solo per i genocidi perpetrati dai nazisti, peraltro occultando la circostanza che i nazisti non erano "islamici", bensì "cristiani", e che Hitler era un devoto adoratore di reliquie cattoliche). Ritengo, dunque, che attribuire al crocifisso quei valori di civiltà sia non solo un oltraggio alla Verità della Storia, ma anche un'offesa alla memoria e alla dignità dei milioni di poveri innocenti che sono stati massacrati sotto la nefasta incombenza di questo "simbolo di civiltà". Cito la "Crociata dei Pezzenti" del 1096, che causò la strage di 4 mila persone (tutti cristiani!) nella città ungherese di Zemun, saccheggiata non dagli ebrei, mai dai "civilissimi" cristiani solo per scopi di "approvvigionamento", nonché i feroci saccheggi, nel corso dei quali vennero arrostiti, sugli spiedi, dei bambini. Cito la Crociata dell' Oca Santa (si credeva che l'animale fosse direttamente ispirato da Dio) guidata non dagli ebrei, ma da Emich di Leinsingen il quale, dopo essersi fatto venire le stigmate (evento miracoloso di cui verrà beneficiato da Dio anche Padre Pio da Pietrelcina), sterminò migliaia di ebrei a Worms, a Magonza e a Colonia, trucidando e stuprando coloro che non abiuravano dalla loro fede, i quali erano notoriamente accusati (e perseguitati) dai Cattolici perché ritenuti responsabili della morte del Figlio di Dio. Altre crociate antisemite, con relativi massacri di ebrei a Praga e Ratisbona, furono guidate da Volkmar. La Crociata dei Principi si distinse per la strage dei Peceneghi a Costantinopoli, per la strage dei Turchi ad Antiochia, per la strage di Maarat an-Numan (donne e bambini superstiti venduti come schiavi), per la strage di Gerusalemme del 14 e 15 luglio 1099, nel corso della quale 60 mila persone, tra le quali moltissimi ebrei, vennero trucidati. Si stima che solo la prima Crociata costò la vita ad oltre un milione di persone. Dunque, sostenere che la Croce che campeggiava sugli scudi dei Crociati sia un "simbolo di civiltà", da ostentare con orgoglio nei tribunali, mi sembra francamente un tantinello azzardato: semmai si dovrebbe parlare di "simbolo di criminalità", dal momento che per l'umile "morale" di chi scrive, nonché per il vigente codice penale e per le Convenzioni Internazionali sui diritti umani, è un gesto di pura criminalità uccidere (o perseguitare o discriminare) altri uomini per il solo fatto che questi "la pensano in modo differente in materia religiosa". A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non si sono mai macchiati delle criminali persecuzioni, delle criminali torture, degli assassini e degli stermini di cui i Cristiani -sempre all'ombra della Santa Croce- si sono macchiati ai danni degli eretici, degli ebrei, delle streghe, degli omosessuali e degli scienziati, cioè dei "diversi", per cui ritengo oltraggioso che venga negato alla menorah ebraica -che è invece immune da siffatti precedenti criminali- di essere esposta nei tribunali. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non si sono mai macchiati delle persecuzioni ai danni dei Catari, dei Valdesi, dei Patarini, degli Albigesi, dei Dolciniani, delle Beghine, dei Fraticelli, sterminandoli, ardendoli sui roghi e trucidandoli in nome del "Cristo in Croce". Non sono da attribuire agli ebrei -bensì ai cristiani- gli eccidi, nel 782, di 4.550 sassoni decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico. E neppure, nel 1096, gli 800 ebrei massacrati dai cattolici a Worms, in Germania o, nello stesso anno, gli altri 700 ebrei massacrati a Magonza dai cattolici o, nel 1145, i 120 ebrei massacrati dai Cattolici a Colonia e Spira in Germania o, nel 1191, i 2.700 prigionieri di guerra musulmani decapitati dai Crociati in Palestina o, nel 1208, i 20.000 catari massacrati dai Crociati a Beziers o, nel 1219, i 5.000 catari massacrati a Marmande o, il 16 marzo 1244, i 250 catari arsi vivi per ordine della Santa Inquisizione, o i 267 ebrei impiccati a Londra in seguito a false accuse di omicidio "rituale" ai danni di cattolici o i 200 catari e valdesi arsi "cristianamente" sui roghi nell'Arena di Verona, il 13.2.1278, per ordine della Santa Inquisizione o, nel 1370, i 20 ebrei arsi vivi dai cattolici a Bruxelles o i 2.500 Cesenati massacrati, il 3.2.1377, perché ribelli del Papa o, nel 1391, i 4.000 ebrei massacrati dai cattolici a Siviglia o i 100 valdesi impiccati e bruciati a Graz per ordine dell'Inquisizione, nel 1397, o, nel 1416, le 300 donne, accusate di "stregoneria", cristianamente arse sui roghi nel comasco per ordine dell'Inquisizione o, nel 1485, l' eguale sorte toccata a 41 "streghe" a Bormio o, nel 1505, le 14 streghe uccise a Cavalese o le 30 persone, accusate di stregoneria, arse vive a Logrono, in Spagna, nel 1507 o, nell'aprile del 1545, i 2.740 valdesi massacrati dai cattolici in Provenza o, nel 1561, i 2.000 valdesi massacrati dai cattolici in Calabria o, nel 1562, le 300 persone arse per stregoneria a Oppenau o le 63 donne arse vive a Wiesensteig o i 17.000 protestanti massacrati dai cattolici spagnoli nelle Fiandre, nel 1567, o i 5000 servi della gleba croati massacrati per ordine del vescovo Jurai Draskovic, nel 1573, o e 222 ebrei arsi sul rogo, nel 1580, per ordine dell'Inquisizione, in Portogallo, o, il 29.7.1620, i 600 protestanti trucidati dai cattolici in Valtellina o, nel 1680, i 20 ebrei bruciati vivi per ordine della Santa Inquisizione o, i 2.000 valdesi massacrati dai cattolici, nel maggio 1686, dai cattolici o i 37 ebrei bruciati sui roghi a Maiorca, nel 1691, per ordine dell'Inquisizione o, nel 1.782, l'ultima strega arsa viva in Svizzera o, nel 1783, l'ultima strega arsa in Polonia. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non si sono mai macchiati delle orrende torture inflitte dai Tribunali della Santa Inquisizione contro eretici, streghe, omosessuali: torture che sono state inflitte sotto l'incombenza dei "Crocifissi" e che spaziavano dal dissanguamento al rogo, alla fanciulla di ferro (o Vergine di Norimberga), alle turcas, al triangolo, all'impalamento, alla strappata, alla culla della strega, alla garrota, al supplizio del trono, all'annodamento, al forno, alla pressa, alla cremagliera e via dicendo. A differenza dei seguaci di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non hanno fatto uso di raffinati strumenti di tortura come la "pera", che veniva inserita nell'ano o nella vagina delle donne accusate di intrattenere rapporti sessuali col "Maligno" e poi aperta gradualmente con giri di vite sino a che i rebbi mutilavano orrendamente queste cavità. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non hanno fatto mercimonio di "indulgenze" a pagamento, contrabbandando ad esempio la "salvezza dell'anima" di "chi avesse commesso peccati contro natura con bambini o bestie col pagamento di 131 libbre, 15 soldi", né hanno ingannato il popolo dei "fedeli" con l'ostensione di reliquie come la Sacra Sindone, cioè il "sudario", spacciato come autentico, che avrebbe avvolto il corpo di Cristo dopo la morte, rimanendone "miracolosamente" impresso dei suoi lineamenti, o come i ben tredici prepuzi "autentici" di Gesù Cristo, venerati in altrettanti templi europei. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non sono ricorsi alla pratica delle falsificazioni e della manipolazioni, magari per legittimare i propri poteri terreni: mi limito a ricordare la celebre DONAZIONE di COSTANTINO, un falso documentale fabbricato nell' VIII° sec. allo scopo di accreditare la tesi che Costantino avesse conferito al Papato la dignità e i diritti imperiali su Roma, sull'Italia e su tutto l' Occidente. Un falso poi smascherato e scoperto nel 1440 da Lorenzo Valla. E certamente non è da attribuire agli ebrei o all'ebraismo -bensì ai Cristiani- il criminale antisemitismo che è poi sfociato nella persecuzione razziale e nella shoah. Ricordo che la millenaria persecuzione razziale attuata dai cattolici ai danni degli Ebrei inizia nel quarto secolo e si fonda, principalmente, sull'accusa di "deicidio" di cui essi si sarebbero macchiati con l'uccisione di Cristo. Sul conto degli ebrei furono diffuse dai cristiani le più assurde ed infami credenze ed accuse, quali quelle che il giudaismo prescriveva sacrifici rituali di cristiani e che gli ebrei impastassero la matzah, il pane azimo pasquale, col sangue dei cristiani. Queste credenze furono sovente la causa di stragi e di linciaggi di ebrei, che vennero perpetrati sino alla fine del diciannovesimo secolo, anche grazie alle infamie ed alle criminali istigazioni razziali diffuse da Civiltà Cattolica, il giornale politico voluto e fondato da Pio IX nel 1850. E non è stata sicuramente un'idea degli ebrei -bensì dei cattolici- quella di imporre la distinzione degli ebrei dai cristiani attraverso l'abbigliamento: la regola, fu decretata nel 1215 dal IV Concilio Lateranense ed imponeva un distintivo giallo da cucire sugli abiti, perché questo colore rappresentava, nel Medioevo, la cattiveria e l'invidia, caratteristiche che i cristiani attribuivano agli ebrei. Anche il confino degli ebrei nei ghetti, poi, non è un'invenzione degli ebrei e neppure dei Nazisti, bensì un'invenzione, invero poco "pia", di Santa Romana Chiesa. Per la precisione, è stato grazie alla bolla papale del 1555 Cum numis absurdum che venne ordinato il confino degli ebrei nei ghetti, confino che trovava la "giustificazione" diretta nella teologia cattolica: "E' assurdo e sconveniente in massimo grado che gli ebrei, che per loro colpa sono stati condannati da Dio alla schiavitù eterna, possano, con la scusa di essere protetti dall'amore cristiano e tollerati nella loro coabitazione in mezzo a noi, mostrare tale gratitudine verso i cristiani". Sarà forse utile rammentare che Papa Pio V fece dono del cimitero ebraico di Bologna alle suore del convento di San Pietro Martire, raccomandando loro di "distruggere qualunque sepolcro o cappella sepolcrale di ebrei sia morti che vivi....di prendere le iscrizioni, le memorie, le lapidi di marmo scolpite o meno, distruggendole completamente, demolendo, abradendo, raschiando e spezzando e in qualunque altra forma mutarle....ed i cadaveri, le ossa e le particole dei morti esumare e trasferire dovunque piacesse loro". Sarà forse utile ricordare che grazie alle criminali leggi razziali imposte dai Cattolici -e non certo dagli ebrei- questi ultimi furono costretti a vivere rinchiusi nei ghetti, con obbligo di rientrarvi prima del tramonto. Sarà forse utile ricordare che nella Roma papale del 1814 i rabbini romani dovevano ancora comparire, durante il carnevale, vestiti di nero, con calzoni corti, con mantellina e con una sorta di cravatta, per essere dileggiati e scherniti dalla folla dei "civilissimi" e "tolleranti" Cattolici. Sarà forse utile ricordare che gli ebrei erano costretti da Santa Romana Chiesa, ogni sabato pomeriggio, a recarsi ad una vicina chiesa cattolica, per presenziare a "prediche coatte" miranti alla loro conversione, durante le quali venivano infamati per la loro abietta religione e per il "crimine" perpetrato dal popolo ebreo ai danni di Cristo. Sarà sempre utile ricordare ancora che la Chiesa Cattolica ha diffuso sermoni contro gli ebrei, dove essi sono stati dipinti come "la peste dell'umanità, un branco di sporchi usurai e ruffiani, i quali ben meritavano la punizione divina che era loro riservata", che "gli ebrei nello Stato Ecclesiastico non erano che schiavi tollerati", che "le condizioni, sotto le quali è loro accordato un asilo dai Cristiani, sono del tutto necessarie per evitare gli effetti di una micidiale Religione". Sarà forse utile ricordare che secondo l'editto sopra gli ebrei del 6.6.1733 dell'inquisitore domenicano di Bologna De Andujar gli ebrei dovevano rimanere nel ghetto, di notte, che non potevano leggere il Talmud né alcun testo proibito, che dovevano "gli ebrei dell'uno, e dell'altro sesso, portare il segno di color giallo, per cui vengano distinti dagli altri, e debbano sempre portarlo in ogni tempo, tanto dentro il Ghetto, quanto fuori. Gli uomini debbano portarlo sopra il cappello ben cucito sopra, e sotto la falda, senz'alcun velo o fascia.....e le donne lo debbano portare in capo scopertamente senza mettervi Sarà forse utile ricordare che agli ebrei era fatto divieto di assumere personale cattolico alle proprie dipendenze, per evitare il rischio di contaminazione della religione cattolica. Sarà forse utile ricordare che Santa Romana Chiesa Cattolica ha perpetrato abitualmente il crimine del rapimento dei bambini ebrei, che venivano sottratti ai genitori per indottrinarli coattivamente al culto della religione cattolica, sol che qualcuno asserisse di averli "battezzati" di nascosto. Sarà forse utile ricordare che uno di questi criminali rapimenti fu perpetrato dall'Inquisitore di Bologna, padre Feletti, ai danni di Edgardo Mortara, la notte del 23.6.1858, con la benedizione di Pio IX. Questi rapimenti criminali -che violavano le leggi di natura più elementari e gettavano nella disperazione i genitori, che si vedevano sottrarre dagli sgherri pontifici i loro figli in tenera età- costituiscono una delle più infami pagine della storia recente del papato cattolico: ed è orripilante constatare come questi atti criminali, direttamente imputabili ai Papi, siano stati perpetrati a causa di superstizioni di stampo "religioso", e cioè perché si riteneva che poche gocce di acqua spruzzate da una domestica (magari ancora bambina) all'indirizzo di un bambino ebreo in fasce, con la contestuale fatidica pronuncia della "formula" del battesimo ("ti battezzo in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo") avesse il "magico" effetto di trasformare il piccolo ebreo in infante "cattolico", per ciò stesso da sottrarre immediatamente ai legittimi genitori per essere rinchiuso nella Casa dei Catecumeni sino a totale indottrinamento cattolico. Benito Mussolini, cioè l'Uomo inviato dalla Divina Provvidenza, farà (blandamente) tesoro di questa "prassi" criminale cattolica, sancendo in una delle leggi razziali che "Il genitore di razza ebraica può essere privato della patria potestà sui figli che appartengano a religione diversa da quella ebraica, qualora risulti che egli impartisca ad essi una educazione non corrispondente ai loro principi religiosi o ai fini nazionali". Ed è estremamente significativo che la delirante storia di Edgardo Mortara, a noi così vicina nel tempo, sia pressoché sconosciuta alla totalità degli italiani, nonostante il clamore e l'indignazione che essa sollevò all'epoca dei fatti, non solo in Italia ma soprattutto in Francia, in Inghilterra e negli Stati uniti. La TV di Stato italiana -ovviamente "laica"- propina continuamente fiction su Padre Pio, su San Francesco, su Don Bosco, sui Dieci Comandamenti e diffonde quotidianamente le notizie che il Vaticano chiede di diffondere, cioè le pillole sui vari precetti e sulle varie direttive del Pontefice e della Conferenza Episcopale Italiana agli italiani: la storia di Edgardo Mortara, però, è stata oggetto di sapiente censura, acciocché gli Italiani, ai quali "l'Olocausto viene propinato come qualcosa di inconcepibile nella sua mostruosità, non abbiano a ricercarne le radici, dopo aver letto la storia di Edgardo Mortara, in territori fin troppo vicini a noi". E che dire del razzismo antisemita, dell'olocausto nazi-fascista e dell'assordante silenzio col quale la Chiesa ha accompagnato la persecuzione, la deportazione e lo sterminio di milioni di ebrei e di rom da parte dei cattolici e dei cristiani fascisti e nazisti? Non è stato forse Pio XII a spianare la strada ad Hitler, sciogliendo le organizzazioni politiche cattoliche tedesche? Non è stata la Chiesa Cattolica ad accompagnare e ad appoggiare il nazismo e il fascismo nei loro tragitti, tutt'altro che commendevoli, rendendosene complice? E non erano forse "ferventi cattolici" -e non ebrei- quei criminali fascisti che approvarono le vergognose leggi razziali? Non erano forse cattolici e cristiani -e non ebrei- gli assassini nazisti responsabili degli stermini degli ebrei e dei rom? Non c'era forse scritto, sulle cinture delle SS, Gott mit uns, Dio è con noi? Non è forse stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che "tutti gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e che il sistema nazista non comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione inseparabile dal passato dell'Europa cristiana", quelle stesse "radici" che i Cattolici italiani vorrebbero inserire nel preambolo della Carta costituzionale europea per ritrarne qualche altro "privilegio" economico? E che dire dei campi di sterminio organizzati dai cattolici ustascia in Croazia, negli anni 1942-43, agli ordini del dittatore Ante Pavelic, un cattolico praticante accreditato e ricevuto regolarmente da Pio XII? In questi campi -sicuramente non allestiti dagli ebrei ma dai cattolici- vennero soppressi serbi cristiano-ortodossi, ed anche un cospicuo numero di ebrei. Il più famigerato lager era quello di Jasenovac: il suo comandante fu Miroslav Filipovic, un frate francescano noto con l'appellativo di "Bruder Tod" (sorella morte). In questo campo gli ustascia cattolici bruciavano le loro vittime nei forni, ma vive, diversamente dai nazisti che, almeno, le uccidevano prima col gas. La maggior parte delle vittime venne comunque impiccata e fucilata: il loro numero è stimato tra i 300 e i 600mila. Molti degli ustascia erano monaci francescani e le loro nefandezze suscitarono addirittura le proteste delle SS tedesche. Pio XII, ben informato di queste atrocità, nulla fece per impedirle. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non si sono macchiati dei crimini di emarginazione e discriminazione sessuale nei confronti delle donne, della riduzione in schiavitù dei negri africani e degli indios americani, dei crimini di discriminazione e persecuzione degli omosessuali (che venivano evirati o arsi sul rogo), né dell'oscurantismo intollerante nei confronti degli scienziati e della scienza. A differenza di Santa Romana Chiesa Cattolica, poi, gli ebrei e l'ebraismo non si sono macchiati, con direttive segrete imposte col Crimen Sollicitationis, della copertura omertosa dei preti resposabili di pedofilia, minacciando addirittura la scomunica dei prelati che avessero osato denunciarli all'autorità giudiziaria. Ebbene, alla luce di questi peraltro parziali "precedenti" del Cristianesimo, è semplicemente ingiurioso che lo Stato Italiano -per bocca del Ministro di Giustizia- affermi oggi che la menorah ebraica "non meriti di essere esposta nei tribunali" e che, al suo posto, meriti invece di essere esposto il simbolo degli aguzzini che hanno perseguitato, discriminato e trucidato gli ebrei, e questo perché si tratterebbe -si badi bene- di un "simbolo idoneo ad esprimere valori quali la tolleranza, il rispetto reciproco ed il rifiuto di ogni discriminazione.... nonché espressione di rispetto per l'altro, di amore per la persona e di profonda solidarietà umana": io credo che un limite al pudore dovrebbe pur esistere. Di fronte ad un quadro storico così terribile e sconcertante per l'Umanità, trovo estremamente ingiurioso che Autorità dello Stato italiano affermino che la menorah ebraica -che è immune da tutti questi crimini- non meriti di essere esposta nei tribunali e che, al suo posto, meriti invece di essere ostentato un simbolo che, in realtà, gronda di sangue, di genocidi, di torture, di assassini, di infanticidi, di razzismo, di strupri, di intolleranza, di superstizione, di oscurantismo, di prevaricazione dei diritti umani, di truffe, e via dicendo. Senza considerare, poi, l'immoralità del messaggio che scaturisce dal mito della crocifissione del supposto figlio di Dio al fine di "redimere" e "salvare" l'Umanità "peccatrice". Alla semplice luce del codice penale, della Costituzione Italiana e di tutte le Convenzioni internazionali sui diritti umani, è squisitamente grottesco che il concepimento di un figlio, da far poi "immolare" come "sacrificio umano" ad opera di uomini iniqui, possa essere contrabbandato come "atto di amore" anziché per quello che realmente é, cioè un concorso in omicidio. Nulla vi è di più immorale e diseducativo del messaggio che inculca il legittimo convincimento che la morte di un innocente possa salvare terze persone, per di più colpevoli. Esporre pertanto nelle aule di giustizia il crocifisso ed escludere la menorah significa identificarsi nella storia tutt'altro che commendevole di quel simbolo, offendendo la dignità di chi crede realmente nei valori dell'eguaglianza, della libertà, della tolleranza, del rispetto reciproco, del rispetto dei diritti umani e della laicità ed offendendo, altresì, la memoria e la dignità dei milioni di poveri disgraziati che sono stati assassinati, torturati, discriminati, inquisiti, ghettizzati, schiavizzati, prevaricati ed emarginati, proprio in nome di quel simbolo, durante 1.700 anni di nefasta storia della Chiesa Cattolica. Un Ministro della Giustizia e un Capo del Governo, che realmente intendano praticare i valori della tolleranza, del rispetto reciproco e del rifiuto di ogni discriminazione -sui quali tutte le persone civili concordano- non potrebbero mai, a mio giudizio, contraddirsi al punto tale da imporre a chi non crede alla loro religione -cioè alla religione cattolica- il loro simbolo, negando il pari diritto di esporre i propri simboli: questo comportamento discrimininatorio è ingiustificabile alla luce della legge penale, al pari del comportamento di chi consente ai bianchi il diritto di salire sugli autobus, negandolo ai neri. La risibile e blasfema alchimia giuridica -attraverso la quale il Crocifisso è stato trasformato addirittura in simbolo "culturale" e "laico"- non ha nulla di geniale, se non agli occhi degli allocchi: dal momento, infatti, che la mia menorah ebraica vanta -come ho sopra dimostrato- credenziali di gran lunga superiori a quelle del Crocifisso cattolico, non vedo perché ad essa sia stato negato e venga negato il diritto di essere affiancata al crocifisso, trattandosi di un "simbolo idoneo ad esprimere valori quali la tolleranza, il rispetto reciproco ed il rifiuto di ogni discriminazione.... nonché espressione di rispetto per l'altro, di amore per la persona e di profonda solidarietà umana". Vi chiedo: cosa avete contro gli ebrei e contro l'ebraismo? Forse la vista della menorah ebraica turba la vostra sensibilità di Cattolici? Non vi bastano le persecuzioni, le ghettizzazioni, le discriminazioni e gli stermini che avete perpetrato ai loro danni per quasi duemila anni? Su, rispondete, una buona volta. Nell'attesa -sicuramente vana- di ricevere queste risposte, reitero -anche al Premier Romano Prodi- la richiesta di esporre la menorà ebraica a fianco del crocifisso nelle aule di Giustizia, utilizzando lo stesso strumento giuridico adottato dal tanto "vituperato" (quando fa comodo) regime fascista, cioè la "circolare". Copia di questa lettera indirizzo al Presidente della Repubblica, al quale chiedo di inviarmi, con onere delle spese a mio carico, quattro Sue fotografie che intendo poi esporre nelle aule del Tribunale di Camerino a suggello del principio di laicità della Repubblica Italiana. A tal proposito rappresento che, avendo io giurato fedeltà alla Costituzione della Repubblica Italiana, mi identifico nei soli simboli dell'unità nazionale e mi rifiuto, pertanto, di calpestare il principio supremo di laicità che, come sancito dalla Corte Costituzionale, si sostanzia nell'obbligo dei funzionari di essere imparziali, neutrali ed equidistanti. Rappresento, con rammarico, che analoghe mie richieste -indirizzate al Suo predecessore On.le Ciampi- sono state disattese. Non avendo nulla da nascondere né, tantomeno, da vergognarmi, questa lettera sarà pubblicizzata affinché in Italia ed all'estero si abbia la percezione del fondamentalismo cattolico e dell'anacronistica ingerenza della Chiesa che condizionano, in negativo, la vita politica, il progresso e i diritti civili di questo Paese, non a caso ironicamente ribattezzato come Repubblica Pontificia Italiana e come Colonia del Vaticano.

Rimini, 15 febbraio 2007
Luigi Tosti
tosti.luigi@yahoo.it
mobile 3384130312 - tel. 0541789323
Fonte: http://nochiesa.blogspot.com

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RUINI PREMIER

E chi l'avrebbe mai detto... Sentirsi un po' giù alla sconfitta del Mortadellone!!! Ruini ha fatto la telefonatina il primo giorno di Quaresima, quando Andreotti e Cossiga non potevano dire di no, altrimenti che senso avrebbe avuto un voto contrario su una relazione per loro ipercondivisibile come è stata quella di D'Alema sulla politica estera? C'è stata una "manina" e la partita è stata simulata, il campo era tutt'altro. O meglio: era quello della politica estera per i quattro scalmanati della "sinistra radicale" coi quali pure Prodi avrebbe dovuto fare i conti, ma in queste ultime settimane l'osso più duro sono stati i cattolici. Ruini. L'incontro in Vaticano l'altro giorno non era andato bene. Ognuno era rimasto sulle sue e la Chiesa non solo non può accettare di perdere ma neppure di pareggiarla una partita. Dall'elezione di Ratzinger in poi hanno deciso scientemente di spadroneggiare in Italia (l'unico posto in cui possono ancora farlo!) E lo stanno facendo. D'Alema era disperato. Sapevano che la chiave di volta sarebbero stati i senatori a vita, stavolta più che mai! Per questo ha pure sviolinato Andreotti facendo cenno alla buona politica estera dei governi democratici della Prima Repubblica con la quale si è detto in continuità. Non è bastato. Segno definitivo che c'era dell'altro. Me ne sono convinto in serata Bertone l'altro giorno, il cardinale segretario di Stato Vaticano, sorridendo, all'uscita della riunione sul Concordato ha detto, con una battuta sibillina: "Potrei dire NON DiCo". Ora l'hanno detto con i fatti. Chissà che governo uscirà fuori, chissà dove andranno e che faranno non tanto e non solo la sinistra radicale ma gli amici Radicali. La Cdl non c'è più. Il Partito Democratico forse nascerà e con questi chiari di luna potrà nascere solo più "ruinista". L'ago della bilancia sarà Casini, non ci vuole un genio a capirlo. E vedremo cosa accadrà. L'unica speranza è che il Governo che uscirà fuori da questo pasticcio annunciato si dia almeno una scadenza e che la destra liberale sappia fare i suoi passi per tornare a vincere le elezioni fra un anno. Tenendoci attaccati all'anima più che mai i neodemocristiani di Rotondi. Potrebbero rappresentare il nostro unico cavallo di Troia. Speriamo Fini lo capisca. Sì, sono triste. Mai avrei pensato che potesse esserci qualcosa di peggio della Mortadella a Palazzo Chigi. Invece c'è e si chiama Ruini assieme quella che il nostro presidente Oliari ha definito qualche giorno fa la "deriva ruinista".
Cari Amici, mala tempora currunt.

Daniele Priori


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E CAPEZUKA, TRA TANTE MEZZE CALZETTE AL GOVERNO, SI COPRI’ D’IMMENSO

«E' lo spettacolo di una classe politica fatta di mezze calzette che sono in Parlamento per la pensione, i viaggi gratuiti in treno e in aereo, e al governo per l'auto blu. Mancasse solo una politica estera. Manca una classe politica appena appena decente».
ha scritto Piero Ostellino sabato 24 febbraio sul Corsera.
Sfottuta e stronziata dagli stessi giornali e telegiornali che tifano centrosinistra, e sinistra estrema, la classe politica di lotta & di sgoverno che ci ritroviamo chiederà la fiducia e l'avrà perchè, alla Camera, la maggioranza di quelli che danno i numeri ce l'ha mentre, al Senato, a dare i numeri sono in troppi e s'è beccata la sfiducia. Ma, alla Camera, si profila una speranza. Un numero di lucidi ed onesti kamikaze, un numero di parlamentari se non decisivo, pervasivo e lungimirante, che abbassi il quoziente di idiozia politica in cui è stato precipitato il Paese. Un pugno di parlamentari alla Nicola Rossi e alla Senatore Latorre che seguano l'esempio del radicale, più che mai capezzuto, Capezzone: Astenersi dal voto di fiducia e dal seguire l'accanimento terapeutico al governo «dell'ultimo giapponese per Prodi allo sgoverno», Pannella. Certo, in una compagine così scalcagnata e dai miserrimi fini pratici e politici, a coprirsi d'Immenso ci vuol poco ma di Capezuka con visioni e decisioni politiche non anchilosate al sistema, come quelle espresse da Capezzone, ce ne fossero. Ci sentiremmo tutti meglio come ci siamo sentiti meglio seguendo, appassionatamente, il tavolo dei quattro giovani cronisti della politica che Gianni Riotta, direttore del Tg1, sabato sera ha messo assieme per «Speciale Tv7». Un sabato sera davvero ossigenato in cui, oltre a «Speciale Tv7», nelle case degli italiani è spirata l'aria fresca proveniente da «Tetris» diretta da Luca Telese con un Senatore Latorre e una Giovanna Maglie davvero in gran forma. Che la mia nota «Il Mito fatale di Shangri-La» ed i richiami al cinema di colore della politica nostrana abbiano avuto, finalmente, i loro effettacci? A leggere i giornali e sentire le Tv sembrerebbe di sì. Nessun vanto, per carità, ma la constatazione che, oramai, neanche i giornali e le Tv più conservatrici ed obbedienti ad editori e politici se la sentono di ammorbarci con le loro palle, questa sì. Ed è un passo avanti. Avanti così allora. Capezuki di tutta Italia unitevi!

Giuliana D'Olcese quota rosa di Internet
www.virusilgiornaleonline.com/rubricadol.htm
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COMUNICATO STAMPA

SIGNORINA CARFAGNA,
INFILTRATA SARA’ LEI!
Al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ridono a crepapelle. Motivo di tanta ilarità sono le dichiarazioni di Mara Carfagna, fino a ieri soubrettina di terz’ordine che ha svolazzato per qualche anno tra le reti Mediaset e Rai fin quando non è caduta nel più grosso pollaio di Forza Italia, dove si è ritrovata in buona compagnia con Gabriella Carlucci ed Elisabetta Gardini. Non potendosi ovviamente accontentare della sua carriera televisiva, decisamente opaca, adesso Mara Carfagna organizza convegni, il primo dei quali (e speriamo che sia l’ultimo) lo ha chiamato "Donna, Vita e Famiglia". Ne sarà felice Alessandra Mussolini, sembra il titolo di una pagina dei diari di suo nonno. Insieme a Bondi, Pisanu e La Loggia, che l’hanno ricoperta di così tanti complimenti da farci pensare che probabilmente sarà lei il prossimo premio Nobel italiano, la Carfagna nazionale ha dato a Roma, come se fosse a Fatima, i suoi tre segreti. Primo segreto di Mara: lei non è una bacchettona. Secondo segreto di Mara: le case devono avere basi solide. Terzo segreto: i gay sono costituzionalmente sterili. Primo segreto svelato: che non è una bacchettona lo sappiamo tutti, basta andare su un qualsiasi motore di ricerca e digitare il suo nome, nelle foto che compaiono non ne esce ne genuflessa ne in tailleur. A furia di cadere nei pollai sbagliati, ha imparato a predicare male e razzolare proprio bene. Secondo segreto svelato: sapevamo di una laurea in giurisprudenza presa tra un concorso di Miss Italia e un’ospitata in qualche salotto televisivo, ma che fosse diventata anche architetto non ce ne eravamo accorti. Se si riferisce alla solidità della famiglia "naturale" dovrebbe prendersi anche una laurea di scienze statistiche e leggere i dati Istat con molta attenzione. Lì scoprirà quando è debole invece l’istituto che difende con tanta pervicacia e che è ormai fallace non a causa delle Unioni Civili o Pacs o Di.Co o matrimoni gay, ma per la sua ineluttabile non conformità ai nostri tempi e al cambiamento della società. Terzo segreto svelato: costituzionalmente è un’aggiunta "sterile" alle sue affermazioni. Infatti Miss Italia sesto posto dice anche che per essere coppia bisogna procreare ed è questo il requisito fondamentale. Dopo esserci sbellicati a sufficienza, riprendiamo il fiato e ricordiamo alla Carfagna che in questo modo ha insultato migliaia di coppie eterosessuali che non possono avere figli. Poi le ricordiamo che gay e lesbiche sono assolutamente fertili, lo dimostrano le migliaia di coppie gay e soprattutto lesbiche che hanno figli, cresciuti con amore e consapevolezza.
Quanto a tutto il resto, stendiamo un pietoso velo. Su di lei.

Andrea Berardicurti
Segreteria Politica
Via Efeso, 2/A 00146 R O M A
tel. 065413985 fax 065413971 3487708437

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COMUNICATO STAMPA Napoli, 13/02/2007

Plauso dell’Arcigay di Napoli per l’approvazione dell’odg con cui il Comune di Napoli si impegna a costruire un monumento in città per la commemorazione di tutte le vittime dell’olocausto e dell’odio comprese quelle omosessuali."Con l’odg che il Consiglio Comunale di Napoli ha oggi approvato un’altra ‘discriminazione’ è stata simbolicamente e fattivamente eliminata", afferma l’Avv. Salvatore Simioli, presidente dell’Arcigay di Napoli,"auspico che il processo di crescita della nostra città e del nostro paese possa portare al riconoscimento della pari dignità anche di tutte le coppie, omosessuali e non, senza ipocrisie e deleteri fodametalisimi volti ad incitare all’odio e alla discriminazione". "Oggi il Consiglio Comunale di Napoli ha dato un felice segno di laico buonsenso", conclude Simioli,"attendiamo che venga costituito a breve il tavolo dove le associazioni maggiormente rappresentative delle comunità che sono state vittime delle olocausto, e che esse possano confrontarsi e coadiuvare l’amministrazione Comunale alla realizzare di detto monumento in base ad un progetto condiviso e rispettoso delle diverse sensibilità, come previsto dalla delibera in modo che l’impegno si tramuti in atto concreto". "Ringrazio il Consigliere Annciello, e l’Assessore alla Memoria di Napoli Dolores Madaro che ha da sempre condiviso questa nostra battaglia di civiltà nonché il Sindaco che nel concedere il patrocinio alla manifestazione del 26 gennaio ha espresso parole di condivisione delle finalità volte al riconoscimento della pari dignità delle vittime dell’olocausto, avvero anche alle vittime omosessuali". L’Arcigay di Napoli dal giugno di quest’anno ha raccolto centinaia di firme per chiedere al Comune di Napoli la realizzazione di un "monumento in memoria di tutte le vittime dell’olocausto e dei crimini d’odio "a riconoscimento della pari dignità delle vittime dell’olocausto (zingari, omosessuali, ebrei, oppositori politici, malati mentali, disabili, vagabondi, emigrati, testimoni di Geova) e di quanti per motivi razziali, etnici, religiosi, di genere , orientamento sessuale, di condizione personale e sociale, sono ancora oggi vittime dei crimini d’odio". La petizione è stata simbolicamente consegnata al consigliere Comunale di Napoli Mariano Annciello nel corso della manifestazione organizzata dall’arcigay di Napoli il 26 gennaio scorso dal titolo "Giornata della memoria: mai più vittime del nazifascismo". La petizione si è quindi concretizzata in un odg presentata al comune oggi pomeriggio ed approvata.


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COMUNICAZIONE RADICALI ITALIANI
On line dal 2003 le registrazioni audio video delle riunioni di Direzione di Radicali Italiani -

"Radicali Italiani" sono l'unico partito in Italia che rende disponibili in audio-video a tutti i cittadini, tutte le sue riunioni: dai Congressi ai Comitati, alle Direzioni. In particolare, per quel che riguarda le Direzioni, si tratta di riunioni interne (quelle che nei partiti vengono definite "a porte chiuse"), il cui ascolto crediamo sia molto utile e importante per comprendere come il soggetto politico arrivi a prendere determinate posizioni e decisioni o, i suoi esponenti, ad assumere determinati comportamenti. Pur avendo sempre informato - attraverso Radio Radicale e i nostri siti - di questa particolarità "radicale", la notizia che era possibile conoscere quel che veniva detto in riunioni interne di Radicali Italiani, è saltata alla ribalta delle cronache solo con lo scandalo della lite Pannella/Capezzone del 26 ottobre 2006: "la lite va in onda sul web", titolò qualcuno alla vigilia del congresso radicale. L'eccitazione di chi era convinto di poter guardare dal buco della serratura quel che avveniva in casa radicale, si diffuse come un virus e in tantissimi visionarono quel filmato fino a scoprire che, nella realtà dei radicali, tutte le riunioni erano fruibili sui siti radicali. A questo link http://www.radioradicale.it/naviga/direzione trovate tutte le Direzioni: 75 riunioni che iniziano dal 19 gennaio 2003 per arrivare al 17 febbraio 2007. Si tratta, a mio avviso, di vero e proprio materiale di studio e riflessione non solo per dirigenti e militanti radicali, ma anche per studenti che potrebbero coinvolgere altri studenti e professori nell'esame di documenti che hanno il pregio di proporre un dibattito libero dalle inibizioni che sempre si mettono in moto quando c'è la trasmissione in diretta o differita o, comunque, la presenza di giornalisti.
Tutto qui.
Buon ascolto a chi vorrà cimentarsi nell'approfondimento della vicenda radicale.
Un caro saluto.
Rita Bernardini


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COMUNICATO STAMPA MOVIMENTO RADICALI L’AQUILA
Noi radicali, e pensiamo gran parte degli elettori, siamo stufi delle smanie partitocratiche come quella della Margherita aquilana che pretende di mettere in crisi la istituzione provinciale a causa della propria incapacità di venire a capo di una (purtroppo) normale crisi politica interna al partito. Appare scandaloso ed immorale considerare gli eletti come una proprietà privata del partito ! Ci sembra inoltre eversivo dell’art.67 della Costituzione ove si ritiene nullo ogni vincolo di mandato. L’eletto, infatti, non è più rappresentante del partito né degli elettori ma di tutto il popolo sovrano e ed è libero di seguire l’interesse generale. L’amministrazione Tempesta ci ha già tartassati abbastanza con questo tipo di crisi e di cambi di assessori ed il Centrosinistra proprio non dovrebbe dare questi spettacoli indecenti. Sollecitiamo pertanto Cialente a convocare una immediata riunione dei partiti e dei movimenti che lo intendono sostenere per discutere se inserire tra i primi punti del programma alcuni argini ai più comuni tipi di degenerazione partitocratrica.

Movimento dei radicali Aquilani


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ENERGIA PULITA Un grosso mistero avvolge ancora tutto il sistema solare e in modo particolare la sua corona...
IDROGENO E CORRENTE ELETTRICA A COSTO ZERO


In breve tempo e con velocità elevatissima quasi tutto il mondo è passato da una società contadina a quella industriale e da questa a quella postindustriale con profondi cambiamenti di azioni e di pensiero.
Per secoli l’uomo usava la ruota del carro per spostarsi e per trasportare; le sue esigenze erano limitate, ora non più e a complicare il tutto si è messo in prima fila l’aumento di temperatura del pianeta terra imputando l’uomo moderno come unico responsabile. Non è esattamente così. Un grosso mistero avvolge ancora tutto il sistema solare e in modo particolare la sua corona con le sue protuberanze e fiamme alte quanto la distanza tra la terra e la luna, le sue macchie magnetiche, che sembrano fare un respiro ogni undici anni, allargandosi e restringendosi anche con conseguenze alle trasmissioni radio e la terra col suo clima fa parte di questo sistema. Nel lontanissimo passato, e più volte, la terra subì glaciazioni e desertificazioni e anche ora si assiste ad un lieve fenomeno del genere. Al tempo dei Romani la temperatura del globo terrestre era più bassa di quella di ora, tanto che le fiumare del centro sud ghiacciavano d’inverno. Ora a questo fenomeno naturale di innalzamento della temperatura si aggiunge quello provocato dall’uomo con i gas di scarico delle auto in genere e con altre immondizie e bisogna ricorrere ai ripari che dipendono dalla volontà politica dei vari governanti e dai grossi petrolieri che hanno in mano l’attuale mercato. Pur volendo adoperare il petrolio come fonte di energia, avremmo meno di quaranta anni per il totale esaurimento di esso. Il petrolio potrà servire per preparare medicine, vernici o altro, mai come carburante. C’è il combustibile IDROGENO a portata di mano che è una fonte inesauribile di energia pulita trasformabile in cinetica, elettrica, calorifica, ecc. Comunque siamo ai ferri corti con la Natura, ma sempre nelle mani di Dio. Un mio amico mi ha mostrato un suo brevetto di invenzione industriale (forse il primo al mondo) portante il n. 1032100 dal titolo: "motore a scoppio funzionante ad idrogeno più acqua ed aria" rilasciatogli dal Ministero competente nel 1974, ossia 33 anni or sono . Allora non si sapeva cosa fosse l’idrogeno. Con quel motore, applicato ad un’automobile, il mio amico ha percorso centinaia di chilometri su strada, marciava che era una meraviglia scaricando dal tubo di scappamento solo vapore acqueo e che si poteva fare anche l’aerosol. L’uomo, sin dai tempi di Alessandro Volta, si è seriamente interessato alla produzione di energia elettrica, come energia da sfruttare in mille modi per le sue comodità, il suo benessere, la sua vita. Turbine di ogni genere e pile nucleari contribuiscono a fornirla, ma sono insufficienti e pericolose ad eccezione delle turbine che girano per la caduta dell’acqua o per flusso e riflusso di essa ma sono insufficienti. Si sente oggi, come mai, il bisogno di energia pulita, non inquinante, energia, erogata da padre sole e da sorella luna sotto varie forme: vento, pannelli solari, movimento del mare (onde e maree), ecc. I liquidi minerali infiammabili per l’alimentazione di motori di qualunque genere e per motori azionanti alternatori elettrici inquinano enormemente l’atmosfera e l’effetto serra ed altri pericolose effetti si fanno sentire in tutte e tre i regni della natura. Altra invenzione recentissima del mio amico (d. b. n. RC2004A000011) recante il titolo: "Dispositivo marino per ottenere energia elettrica" riguarda la produzione di energia elettrica e di conseguenza la produzione di idrogeno in quantità illimitata. Il mare ha una energia incommensurabile fornitagli perpetuamente dal sole ed è ben felice di regalarcela, offrendocela su un piatto d’oro. Costo zero , tranne poca spesa per l’apparecchiatura, L’apparecchiatura potrà essere in parallelo o in serie. Con questa invenzione potranno essere illuminate a giorno le campagne, le strade e le autostrade. Tutte le autovetture potranno viaggiare con energia pulitissima: elettrica o ad idrogeno. Tutte le abitazioni, uffici, fabbriche potranno essere riscaldate o raffreddate a piacimento. Non è utopia, ma realtà tangibile..
Romolo Marando
marando@email.it
Promiseland.it Redazione Italia

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SOS MALTRATTAMENTI
Nel 2006 sono state circa 800 le telefonate ricevute dal numero LAV "SOS Maltrattamenti" 848.588.544, di cui 565 riguardanti segnalazioni o notizie relative a maltrattamenti di animali. A queste si aggiungono 320 segnalazioni dall’indirizzo sosmaltrattamenti@infolav.org .

Il servizio, attivo dal 2004, (disponibile il lunedì, mercoledì e venerdì, ore 10-17) è stato istituito dalla LAV per dare un aiuto concreto a tutti coloro che vogliono intervenire contro i soprusi a danno degli altri animali, diffondere la conoscenza della legge sulla protezione degli animali (L.189/04), aiutare coloro che intendono presentare una denuncia o un esposto alle Autorità per fatti riguardanti il maltrattamento di animali e selezionare i casi più delicati per la costituzione di parte lesa e di parte civile della LAV. 446 telefonate hanno riguardato i cani (78% del totale), 52 telefonate hanno riguardato i gatti (poco più del 9%) e 67 altri animali; naturalmente il numero degli animali coinvolti è superiore alle segnalazioni (es. nel caso di canili o allevamenti): ad esempio il totale dei cani oggetto di abusi segnalati al servizio LAV "SOS Maltrattamenti" è di circa 2000. 82 sono state le richieste di controlli o verifiche di segnalazioni. I casi più frequenti portati all’attenzione della LAV riguardano cani rinchiusi in box, recinti o appartamenti, tenuti sempre legati, senza riparo dalle intemperie o al sole, maltrattati in genere, picchiati o tenuti in pessime condizioni igieniche, sfruttati per l’accattonaggio. E poi gatti avvelenati, abbandonati, presi a sassate, bastonati, uccisi in vario modo. Vittime di violenze anche cavalli, galline, aragoste, conigli, ma anche gufi e coccodrilli. Le segnalazioni sono giunte prevalentemente dalle grandi città: dalla sola provincia di Roma sono arrivate 145 telefonate, più del 25% del totale, mentre da quella di Milano 41, da quella di Napoli 29, da quella di Bologna 23 e da quella di Firenze 18. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle cifre: il fatto che da queste province messe insieme arrivi il 45% delle telefonate non significa che qui i maltrattamenti siano più numerosi o che vi sia una maggior sensibilità, perché le dinamiche del processo che porta a segnalare i maltrattamenti sono varie e complesse. Nella maggioranza dei casi, a telefonare sono le donne (471), mentre gli uomini sono appena 94. Da sole, le donne rappresentano oltre il 83% del totale, contro il 16% dei maschi. Il 19% di quanti hanno fatto una segnalazione è socio LAV. "Questi dati raffigurano uno spaccato reale del rapporto uomo-altri animali nel nostro Paese; rappresentano una testimonianza diretta delle denunce dei cittadini, non mediata da organi di stampa né da dati elaborati da altre fonti – dichiara Ciro Troiano, responsabile del servizio SOS Maltrattamenti della LAV - Si tratta di dati parziali, ma hanno il pregio di essere «genuini», ovvero di rappresentare la testimonianza diretta di coloro che hanno assistito o denunciato una condotta criminale a danno di altri animali. Fatti accaduti tra le mura domestiche, in famiglia, nella stretta schiera dei parenti, nel condominio e che vedono come protagonisti i volti di ogni giorno, il parente, il vicino di casa. Non occorre essere un criminale riconosciuto per essere un torturatore di altri animali. Anzi, la maggioranza dei maltrattamenti è commessa da persone "normali", quasi sempre con condotte sociali irreprensibili, socialmente riconosciute come «brave persone», ma che per una antiquata e crudele cultura considerano gli altri animali come cose, oggetti animati da usare e sfruttare e sui quali esercitare un misero senso di onnipotenza quotidiana". Anche nel 2006 numerose telefonate sono giunte da rappresentati di Organi di Polizia o di uffici pubblici per chiedere chiarimenti sulla normativa contro il maltrattamento di animali (L.189/04). In alcuni casi è stato chiesto l’intervento della LAV per predisporre una denuncia o un sequestro, in altri casi abbiamo ricevuto richieste da avvocati che dovevano preparare denunce o esposti. Deludenti le risposte ricevute da uffici pubblici e Organi di Polizia, alle segnalazioni fatte dalla LAV: la reazione più comune è stato il classico "scarico di competenze". Le risposte più avvilenti sono giunte dai Servizi Veterinari delle ASL: a parte lodevoli eccezioni per competenza, professionalità e sensibilità incontrate dalla LAV in anni di attività, il 99% delle segnalazioni inviate da "SOS Maltrattamenti" della LAV ai Servizi Veterinari delle ASL ha avuto esito negativo. Un dato sul quale occorre riflettere insieme alle troppe e terribili violenze di cui gli animali sono vittime.
info: sosmaltrattamenti@infolav.org
SOS Maltrattamenti-Telefono: 848.588.544
Fonte:http://www.infolav.org
Promiseland.it Redazione Italia.


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CHI HA PAURA DI GIORDANO BRUNO
(di Maurizio Di Bona)


Fra pochi giorni ricorre, ancora una volta, l’anniversario della morte di Giordano Bruno, filosofo conosciuto nell’Europa del 500 semplicemente come il "Nolano", (perché nato a Nola, vicino Napoli) arso vivo per mano cattolica il 17 febbraio del 1600.
Ogni anno se ne parla sempre meno ed i media, timorosi forse di irritare qualcosa o qualcuno (mah!), ritengono inopportuno, o tutto sommato inutile, dedicare spazio al ricordo di chi ancor prima di Galileo, intuiva e rivoluzionava visione e posizione di uomo e Terra, non più al centro di alcunché, in un universo infinito, in cui tutto è relativo ed in cui il nostro è solo uno dei mondi possibili. Non abbiamo ritratti certi di Bruno e non abbiamo tutte le sue opere; chi ha tentato di cancellarlo dalla storia, dopo avergli chiuso la bocca, alla lettera, perché con una mordacchia, ne ha disperso le ceneri ai quattro venti ed ha poi fatto in modo che di lui non ci fosse traccia o segno che ne riportasse alla luce la memoria nei secoli a venire. Dobbiamo essere grati all’irlandese John Toland che nel ‘700 ne riscoprì la grandezza e il genio, aprendo la via a tutti gli studi successivi. I francesi gli tributano i giusti onori, i tedeschi ce lo invidiano, addirittura attribuendosene una parte del dna, ma in Italia Bruno deve restare nell’ombra. In esilio totale e perenne, oggi come quattro secoli fa. Chissà perché… Un frate domenicano dall’ingegno fuori dal comune, che a lume di ragione, scardina dogma per dogma il sistema ecclesiale dell’epoca, corrotto e intriso di superstizione e miracolistica, indica ai regnanti una pace religiosa per porre fine alle guerre che insanguinano l’Europa, che fa da ponte tra saggezza orientale e pensiero filosofico occidentale e che chiede al Papa di riportare la Chiesa sui soli binari apostolici dell’amore, non capisco a chi possa far paura!? E’ per questo che ho intitolato il mio libro proprio così: Chi ha paura di Giordano Bruno, ma mai avrei immaginato che poi quell’interrogativo privo di punto di domanda si rivelasse così "dannatamente" profetico! Nella prefazione all’opera, l’illuminato Giuliano Montaldo, regista dell’unico Giordano Bruno cinematografico che abbiamo, ricorda i suoi inimmaginabili tre anni di pene prima della lavorazione di quel film. A me ce ne sono voluti cinque per accantonare l’ambizioso progetto iniziale, un vero e proprio romanzo grafico sul Nolano (the Nolan is back), non realizzato per sfiancamento, raccogliere tutto il materiale prodotto fino ad allora e "costruire" un secondo libro, che raccontasse "in presa diretta" come fosse difficile concretizzare quell’intenzione. Il libro, una volta completato, non ha risparmiato ulteriori "incidenti di percorso". Dalle risposte criptiche di certi editori mugugnanti sui ceci, al dietrofront di chi fino al giorno prima si dichiarava entusiasta del progetto, fino ai ripensamenti di molte librerie, che vuoi per una politica assurda e vile che taglia fuori i piccoli editori, vuoi per chissà quali immotivate ragioni, hanno poi preferito non avere il libro sui loro scaffali. Sarà forse perché è scritto male e disegnato peggio… e che di Giordano Bruno proprio non se ne può di ritrovarselo davanti tutti i "santi e benedetti" giorni?! Sarà certamente così. Ecco perché anche nell’Enciclopedia della filosofia a fumetti di Osborne, pubblicata due anni fa, il Nolano sembra essere l’unico escluso!
Maurizio Di Bona. www.giordanobruno.biz
Fonte:www.letteratitudine.blog.kataweb.it/ Promiseland.it Redazione Italia.


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ARCILESBICA ROMA
MERCOLEDI' 7 MARZO ORE 21:30
LOCANDA ATLANTIDE - VIA DEI LUCANI 22/B (San Lorenzo)
LE RACCOMANDATE (CON RICEVUTA DI RITORNO PER TUTTI) FESTA DI TESSERAMENTO DI ARCILESBICA ROMA
Letteratura: Spazio "Hyde Park" per (re)citare le vostre letture (o scritture) al femminile. Musica: Blues e Rock by Antipodi Arte: Digital painting by Kyrahm Dj set
Ingresso: 7 euro (+ tessera 10 euro). Arcilesbica Roma V.le G. Stefanini, 15
TEL. 06/4180211 (www.arcilesbica.it/roma)


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NESSUNO TOCCHI CAINO
17.02.2007

IRAQ. CONDANNA A MORTE PER EX VICE-PRESIDENTE, IL GIORNO PRIMA 14 ESECUZIONI - 12 febbraio 2007: l'ex vice presidente iracheno, Taha Yasin Ramadan, è stato condannato all’impiccagione dall'Alta Corte irachena. Lo scorso 5 novembre, Ramadan era stato condannato all'ergastolo in relazione alla strage degli sciiti di Dujail, avvenuta nel 1982, tuttavia la Corte d’Appello aveva in seguito raccomandato per l’imputato la pena capitale, rimandando il caso all’Alta Corte. "Dio sa che non ho fatto nulla di sbagliato e si vendicherà sui miei persecutori", ha detto Ramadan poco prima che il giudice Ali al-Kahachi leggesse la sentenza: "In nome del popolo, la corte ha deciso di condannare a morte per impiccagione Taha Yassin Ramadan" con l'accusa di crimini contro l'umanita'. Nei giorni scorsi l'organizzazione Human Rights Watch aveva rivolto un appello perche' l'ex vice presidente non venisse condannato a morte, denunciando la mancanza di prove nel processo per il massacro di Dujail. La scorsa settimana, Louise Arbour, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, aveva avviato iniziative legali per evitare una possibile condanna a morte di Ramadan. Uccidere Ramadan – ha detto la Arbour - sarebbe illegale, perchè la pena capitale può essere inflitta soltanto se il processo di primo grado e le procedure di appello rispettano i parametri internazionali. Il processo di Ramadan invece "non è riuscito a rispettare gli standard del giusto processo" e una pena capitale consisterebbe in un "trattamento crudele, disumano o degradante", che è proibito in base alle legge internazionali. Il giorno prima della condanna all’impiccagione dell’ex vicepresidente, quattordici persone sono state giustiziate nel paese per omicidi, sequestri e stupri. Lo rende noto il governo iracheno, precisando che i crimini sono stati commessi in cinque delle 18 province del paese: Karbala, Basra, Wasit e Diwaniyah, tutte a sud della capitale Baghdad, e Kirkuk, nel nord dell’Iraq. Il comunicato governativo non precisa il metodo di esecuzione, sebbene sia l’impiccagione quello usato per mettere a morte civili condannati a morte, inoltre il linguaggio usato dalle autorità suggerisce che i 14 siano tutti insorti sunniti o membri di al-Qaeda. Tra i giustiziati ci sono Zanoun Younis Salim e Ahmed Hamed Hassan: il primo sarebbe responsabile di centinaia di morti, l’altro avrebbe fatto esplodere bombe in una moschea a sud della capitale, uccidendo 65 persone. "Non arretreremo mai nell’imporre la legge" – avvertono le autorità, aggiungendo che "La gente innocente delle nostre amate province vedrà questi macellai cadere uno dopo l’altro, con l’aiuto di Dio".

PENA DI MORTE. RUSSIA FIRMA DICHIARAZIONE SU MORATORIA - 12 febbraio 2007: la Russia ha firmato la "dichiarazione di associazione" sulla pena di morte presentata all'Onu dall'Unione europea lo scorso 19 dicembre. Lo annunciano a "Il Velino" fonti delle Nazioni Unite.L'ottantottesima adesione, dopo le 85 iniziali e le firme di Namibia e Kirghizistan di due settimane fa, è quella su cui più sperava l'Italia, impegnata a raccogliere il massimo numero di adesioni per convincere gli indecisi dell'Ue. Mosca, infatti, potrebbe fungere da traino per altri paesi dell'ex Unione Sovietica, alcuni dei quali dopo il crollo del regime hanno abolito la pena capitale o applicano unilateralmente una moratoria delle esecuzioni. È il caso dell'Azerbaigian, paese abolizionista dal 1998, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe prossimo ad apporre la propria firma alla dichiarazione. Altri paesi disposti a firmare sarebbero Gabon, Mozambico e Repubblica Democratica del Congo, sollecitati da Romano Prodi durante il recente vertice dell'Unione africana. Obiettivo della Farnesina è ottenere 97 firme (la maggioranza assoluta all'Assemblea generale) nel più breve tempo possibile, magari entro il 5-6 marzo, quando il Consiglio affari generali prenderà la decisione finale sull'azione europea. Alcuni paesi dell'Unione, infatti, non sciolgono le proprie riserve. In particolare, secondo quanto risulta da una riunione tecnica della scorsa settimana a New York, Danimarca e Olanda continuano a opporre una certa freddezza, mentre la Gran Bretagna non ha assunto un atteggiamento negativo. Durante la riunione, tra l'altro, l'Italia ha proposto di cominciare a scrivere il testo della risoluzione e di stabilire dei tempi per la sua presentazione all'Assemblea generale.

GRENADA. PRIVY COUNCIL ANNULLA 13 CONDANNE CAPITALI - 6 febbraio 2007: il Privy Council di Londra ha annullato 13 condanne a morte emesse a Grenada nei confronti di altrettante persone riconosciute colpevoli di omicidi, commessi nel corso del colpo di stato dell’ottobre 1983. Riconoscendo le condanne a morte come illegittime, il Privy Council – suprema corte d’appello per diverse ex colonie britanniche – ha stabilito che i tredici devono essere riprocessati dalla Corte Suprema dell’isola. Nel colpo di stato, guidato dal vice primo ministro dell’epoca Bernard Coard, furono uccisi il leader socialista Maurice Bishop e altre 10 persone. Sei giorni dopo il colpo di stato operato del settore marxista-leninista del governo, gli Stati Uniti inviarono sull’isola migliaia di soldati per – disse l’allora presidente Usa Ronald Reagan – ripristinare l’ordine, proteggere cittadini statunitensi ed evitare l’ingresso sull’isola di armi e consiglieri militari cubani. Grenada è uno stato indipendente nell’ambito del Commonwealth, per il quale il Comitato Giudiziario del Privy Council britannico rimane la Corte d’Appello di ultima istanza. E’ tra gli undici firmatari dell’accordo del 2001 volto a stabilire una Corte Caraibica di Giustizia, sostitutiva del Privy Council di Londra come corte d’appello di ultima istanza nella regione. La Corte Caraibica di Giustizia è stata inaugurata a Trinidad il 16 aprile 2005, tuttavia Grenada deve ancora emendare la propria costituzione per poter passare alla giurisdizione della Corte.

IRAN. SETTE ESECUZIONI IN DUE GIORNI - 15 febbraio 2007: sette persone sono state recentemente messe a morte in Iran. I primi tre uomini sono stati giustiziati il 14 febbraio nel Khuzestan, in relazione agli attentati esplosivi avvenuti nel 2005 nel capoluogo provinciale Ahvaz. Giustiziati in una prigione, i tre arabi ahwazi sono stati identificati come: Ghasem Salami, 41 anni, sposato e con sei figli, Majad Albughbish, single di 30 anni originario di Mahshahr, e Abdolreza Sanawati, 34 anni. Sono gli ultimi del gruppo di 10 ahwazi condannati a morte e impiccati in relazione ai suddetti attentati: come già riportato da Nessuno tocchi Caino, i primi tre del gruppo sono stati impiccati lo scorso dicembre, altri quattro a gennaio. I rapporti tra la comunità ahwazi e le autorità centrali iraniane sono molto tesi, con Teheran che accusa la Gran Bretagna – i cui soldati sono nel vicino Iraq – di alimentare le tensioni nella provincia. Londra respinge ogni accusa. Altri quattro uomini sono stati impiccati il 13 febbraio per omicidio nel carcere di Evin, a Teheran. Condannati a morte in processi distinti, sono stati identificati dal quotidiano Kayhan come Najomeldin, 24 anni, Mohammad, Behrouz, 27 anni, e Reza.

NEW MEXICO (USA). CAMERA APPROVA ABOLIZIONE PENA DI MORTE - 12 febbraio 2007: la Camera dei Rappresentanti del New Mexico ha approvato un disegno di legge che abolisce la pena di morte, prevedendo la sua sostituzione con l’ergastolo senza condizionale. Presentato dalla deputata Democratica Gail Chasey e approvato dalla Camera con 41 voti contro 28, il disegno di legge passa ora al Senato, dove tuttavia un analogo disegno è stato bocciato nel 2005. Il New Mexico ha reintrodotto la pena capitale nel 1979 e ha effettuato da allora la sola esecuzione di Terry Clark, avvenuta nel 2001. Sono solo due gli attuali prigionieri nel braccio della morte dello stato, che usa l’iniezione letale come metodo di esecuzione. Il governatore ha il potere esclusivo di concedere la grazia.

ANDRA' IN ONDA SU 'LA 7' "IL MIGLIO VERDE" UN NUOVO PROGRAMMA SULLA PENA DI MORTE - Il canale La 7, sta per mandare in onda un nuovo programma intitolato Il 'Miglio Verde’. Il programma spera di diventare un po’ una bandiera contro la pena di morte, raccontando le storie delle moltissime persone che corrispondono per lettera con i condannati nei bracci della morte statunitensi. La redazione sta cercando persone che corrispondano con detenuti nel braccio della morte degli Stati Uniti. Se avete un rapporto epistolare con un condannato a morte e siete interessati a condividere la vostra esperienza e quella del vostro amico di penna, potete contattare la redazione del programma all’indirizzo: casting@fbcmedia.com (specificando che siete stati contattati da Nessuno tocchi Caino)


NESSUNO TOCCHI CAINO
24.02.2007

MARYLAND. GOVERNATORE FAVOREVOLE ALL’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE - 21 febbraio 2007: il Governatore del Maryland Martin O'Malley ha sostenuto di fronte alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato la necessità di eliminare la pena di morte. Per il Governatore Democratico O'Malley, entrato in carica il mese scorso, la pena di morte non ha un effetto deterrente, richiede costi eccessivi e viola la dignità umana, oltre a comportare il rischio di giustiziare innocenti. Le Commissioni sono attualmente impegnate nell’esame di progetti di legge abolizionisti – non presentati dall’esecutivo – che sostituirebbero la condanna a morte con l’ergastolo senza condizionale. Lo stesso Governatore alcuni giorni fa ha espresso le proprie opinioni sulla pena di morte in un articolo comparso sul Washington Post. Lo scorso dicembre la Corte d’Appello del Maryland ha ordinato lo stop delle iniezioni letali nello stato, fin quando il parlamento non avrà esaminato il protocollo per le esecuzioni. La Corte d’Appello ha detto che "In base alla legge dello stato, il protocollo deve essere sottoposto ai legislatori prima di poter essere adottato dal Dipartimento di Correzione". Sono cinque le esecuzioni effettuate in Maryland dal 1978, gli attuali prigionieri del braccio della morte statale sono sei.

FRANCIA. DIVIETO PENA DI MORTE ISCRITTO NELLA COSTITUZIONE - 19 febbraio 2007: il parlamento francese ha iscritto nella Costituzione del paese il divieto esplicito nei confronti della pena di morte. L’Assemblea Nazionale e il Senato, riuniti in seduta comune a Versailles, hanno approvato con 828 voti favorevoli e 26 contrari una modifica costituzionale in base alla quale'Nessuno puo' essere condannato alla pena di morte'. Si tratta di uno dei tre emendamenti costituzionali sostenuti dal presidente Jacques Chirac e approvati dal parlamento francese: gli altri due riguardano la definizione del corpo elettorale in Nuova Caledonia e lo status penale del capo dello stato. Questa di Versailles, è la terza e ultima riunione congiunta dei parlamentari in questa legislatura. Per l'approvazione delle modifiche alla costituzione erano necessari i tre quinti dei voti. La pena di morte è stata abolita in Francia nel 1981, sotto la presidenza socialista di Francois Mitterrand e soprattutto grazie agli sforzi dell'allora Ministro della Giustizia, il socialista Robert Badinter.L'ultima persona ad essere giustiziata è stato Hamida Djandoubi, un immigrato tunisino, condannato per omicidio e ghigliottinato il 10 settembre 1977 nella prigione di Baumetes, a Marsiglia.

GIAPPONE. RAGGIUNGE QUOTA 100 NUMERO PRIGIONIERI IN ATTESA DI ESECUZIONE - 20 febbraio 2007: la Corte Suprema giapponese ha confermato la condanna a morte di Kazuo Shinozawa, 55 anni, portando così a 100 il numero dei prigionieri nel braccio della morte del paese. Nel giugno 2000, dopo aver rapinato una gioielleria nella citta' di Utsunomiya, a nordest di Tokyo, Shinozawa avrebbe dato alle fiamme il negozio, provocando la morte di sei persone impossibilitate ad uscire. Secondo gli avvocati difensori, l'incendio avrebbe invece un’origine accidentale. "Il numero dei detenuti nel braccio della morte è notevolmente aumentato nell’arco degli ultimi due o tre anni", ha riconosciuto il ministro della giustizia giapponese, Jinen Nagase, aggiungendo tuttavia che il trend non deve suscitare preoccupazioni, dal momento che le sentenze vengono emesse in scrupoloso accordo con la legge.
IRAN. CORTE SUPREMA CONFERMA CONDANNA A MORTE DI DELARA - 16 febbraio 2007: la condanna a morte di Delara Darabi, 20 anni, è stata confermata dalla Corte Suprema iraniana, rende noto l’avvocato difensore della ragazza. Quando aveva 17 anni, Delara avrebbe ucciso un cugino di suo padre, nel corso di un furto commesso insieme a un ragazzo allora 19enne, Amir Hossein. Delara inizialmente avrebbe confessato l’omicidio, per poi ritrattare: "Essendo ancora minorenne, credevo di evitare la condanna a morte. Così, su richiesta di Amir, mi sono assunta la responsabilità dell’omicidio, per salvargli la vita", ha spiegato Delara. Amir è stato condannato a 10 anni di carcere, successivamente aumentati a 13.Il mese scorso, la madre di Delara ha detto al giornale Etemad che la ragazza, detenuta nel carcere Evin a Teheran, ha tentato il suicidio. Lo scorso anno una mostra dei dipinti realizzati in carcere dalla ragazza – che si dichiara innocente rispetto all’accusa di omicidio - ha attirato sulla vicenda l'attenzione dei media internazionali. In base al Codice Penale in vigore, le femmine di età superiore a nove anni e i maschi con più di quindici anni sono considerati adulti e, quindi, possono essere condannati a morte, anche se le esecuzioni sono normalmente effettuate al compimento del diciottesimo anno d’età. Ciò viola apertamente due patti internazionali ratificati dall’Iran: il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo, i quali vietano l’esecuzione di persone che avevano meno di 18 anni all’epoca del reato.

IRAN. GIUSTIZIATO CINQUE GIORNI DOPO IL CRIMINE - 19 febbraio 2007: un uomo è stato impiccato nella provincia iraniana del Sistan-Baluchistan, dopo essere stato riconosciuto come uno dei responsabili degli attentati esplosivi avvenuti lo scorso 14 febbraio nel capoluogo Zahedan. Nasrollah Shanbe-Zehi è stato giustiziato in pubblico nello stesso luogo in cui si è verificato l’attentato che è costato la vita a 11 Pasdaran (Guardiani della rivoluzione). Dalla folla si sono levati slogan contro gli Stati Uniti e Israele. Un portavoce del Ministero degli Esteri, Mohammad Ali Hosseini, ha dichiarato che le indagini condotte a seguito dell’attentato indicano che dietro questo crimine ci sono agenti stranieri. Sul suo sito web, Nessuno tocchi Caino ha riportato notizie relative a 191 condanne a morte e 113 esecuzioni nel 2005 in Iran. Ma i dati reali potrebbero essere molto più alti: le autorità non forniscono statistiche ufficiali e i numeri riportati sono relativi alle sole notizie pubblicate dai giornali iraniani, che evidentemente non riportano tutte le esecuzioni.


BUENA VIDA

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