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lunedì 14 ottobre 2024

TE LO DAVA COSSIGA..L’UNIFIL

Da  L' Opinione

Un bunker di Hezbollah scavato sotto il naso dell'Onu. Le immagini e la mappa.


I militari israeliani hanno scoperto dei sotterranei fortificati e ben armati a pochi metri da una base Unifil nel sud del Libano. Un territorio che la missione delle Nazioni Unite avrebbe dovuto demilitarizzare (da quasi un ventennio).

 Ebbene sì ....

 Grazie al Lodo Moro “gli italiani non si toccano, ma se sono ebrei è già un altro paio di maniche.

E ancora : “Per evitare problemi, l’Italia assumeva una linea di condotta che le permetteva di non essere disturbata o infastidita poiché gli arabi erano in grado di disturbare l’Italia più degli americani, l’Italia si arrese ai primi. Posso dire con certezza che anche oggi esiste una simile politica. L’Italia ha un accordo con Hizbullah per cui le forze UNIFIL chiudono un occhio sul processo di riarmamento, purché non siano compiuti attentati contro gli uomini del suo contingente”.

Era il 3 ottobre del 2008, l’ex capo dello stato rispondeva in maniera candida e disarmante alle domande dell’inviato Menachen Gantz a proposito del Lodo Moro in un’intervista clamorosa uscita in Israele all’epoca con grande scalpore sul quotidiano “Yedioth Aharonoth”, ma da noi passata sotto la consegna del silenzio. 

Unifil esisteva già da due anni ma il suo destino era già segnato: i soldati italiani sono tutelati dal Lodo Moro e dai suoi aggiornamenti. Gli altri soldati Onu non godranno in seguito delle stesse garanzie.

D’altronde come si poteva evitare con 15 mila caschi blu che le milizie sciite finanziate e comandate da Teheran (più di 50 mila guerriglieri armati sino ai denti) facessero in loco il bello e il cattivo tempo? Meglio rivolgere loro quello che gli americani chiamano “blind eye”. E magari diventare un po’ più occhiuti contro Israele. Proprio come accade oggi.

E questo spiegherebbe già tutto quello che sta  capitando oggi con il senno di prima più che con quello di poi. Al momento inesistente.


L’Onu è sacro anche se tutti sanno che è dominato dagli stati canaglia e dalle dittature. Alcune delle quali, l’Iran e in passato la Libia, hanno avuto l’onore di dirigere la Commissione per i diritti umani e persino quella per le pari opportunità.

E anche se tutti sanno  che a fronte delle più di 200 condanne contro lo stato ebraico mai una volta  - o pochissime – si sono avute simili delicatezze per Corea del Nord, Cuba, Vietnam, Iran, Libia, Sudan e così via, l’opinione pubblica mondiale si indigna solo contro Israele. E’ stata educata così, dall’ex Unione sovietica, sin dai  tempi della guerra fredda. E’ il dogma del terzo-mondismo militante, quello delle lotte (armate) di liberazione.

Così adesso tutti strepitano se avvengono incidenti o provocazioni da parte dell’Idf contro questi soldati – eroi ipotetici a 7 mila euro al mese - che  giocano alle belle statuine a sud del fiume Litani. Facendo finta di non accorgersi che a poche decine di metri i proxy degli ayatollah stipano i propri razzi da sparare contro Samaria e Galilea.

Qualcuno nel nostro governo sta cadendo nella trappola di prendersela contro Nethanyahu.

Ma se Cossiga potesse ancora parlare come fece con Gantz nel 2008 – e noi dobbiamo la memoria di questa intervista sepolta nel dimenticatoio all’opera del segretario del Partito radicale Maurizio Turco, presidente della Fondazione Marco Pannella, che domenica scorsa alle 17 nella propria conversazione pomeridiana ci ha rievocato il tutto -  che direbbe ai vertici della Farnesina e del ministero della Difesa?

Probabilmente una sola frase: “ve la do io l’Unifil e la sua pseudo missione di pace”.
Missione che probabilmente farà la fine descritta a suo tempo da Oriana Fallaci nelle ultime cinquanta pagine del  libro “Inshallah”,  che si riferiva alla sua antesignana, sempre cogitata dall’Onu all’epoca della prima guerra di Israele in Libano.

Dimitri Buffa

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