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martedì 2 febbraio 2016

168 ACCADEMICI ITALIANI invitano alll'ennesimo boicottaggio razzista, stavolta contro la prestigiosa università di Haifa

 BOICOTTA CHI?
 CONTRO IL BOICOTTAGGIO DEL TECHNION DI HAIFA DA PARTE DI ALCUNI ACCADEMICI ITALIANI | 
LETTERA  di Gabriel Levy

Cari amici,
ieri è apparsa sul web una nuova campagna di boicottaggio contro il Technion, il Politecnico di Haifa (Israele), campagna che è stata firmata da 168 docenti e ricercatori accademici italiani.
La campagna è dotata di un appello dove vengono spiegate le motivazioni del boicottaggio.

Il mio problema è che comincio a non capire una cosa: chi dobbiamo boicottare?

Dalla TV ho appreso nei mesi scorsi che bisogna segnalare e boicottare i prodotti israeliani provenienti dai territori occupati, mentre per le strade della mia città vedo manifesti che invitano a boicottare Israele in generale.

Ora un gruppo di 168 accademici ci dice che dobbiamo boicottare il Technion.

Comincio a sentire un pò di confusione.

Ecco, vorrei dire a questi 168 accademici che prima di dare un giudizio su qualcosa, è bene che si informino su quella cosa.

Lasciando da parte la millenaria disputa dei territori contesi o occupati, ed anche quella di chi c’era prima e cosa c’era dopo, vorrei raccontare ai 168 accademici che cosa è il Technion, oggetto del loro boicottaggio, visto che ho avuto il piacere di laurearmi al Technion in Ingegneria Informatica ed Ingegneria Gestionale, nei lontani anni ‘80.

Il Technion è un Istituto Tecnologico che comprende 18 facoltà di ingegneria e medicina, biologia ed architettura, fisica e chimica, in cui circa 1200 docenti insegnano a 13000 studenti materie tecnologiche e non solo.

Nel Technion studiano studenti di tutte le etnie e le religioni, circa il 20% degli studenti è arabo, e naturalmente ci sono anche ebrei, buddhisti ed anche tanti atei.

Tra i vari palazzi di questa città-studi ci sono le facoltà universitarie, le case dello studente, le mense , le biblioteche la piscina, il campo da calcio e le sale informatiche.
Il Technion è stato fondato nel 1912, ma l’erogazione dei corsi è iniziata solo nel 1923.
Il primo rettore del Technion si chiamava Albert Einstein. (https://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein)

Nel 1962 al Technion apre la Facoltà di Informatica.

Nel 1969 quella di Ingegneria Biomedicale.

Nel ranking mondiale delle università tecniche, il Technion è posizionato al posto numero 29.

Diversi sono i premi Nobel usciti da questa scuola.

All’inizio degli anni ‘80 frequentai il Technion per quasi un decennio.

In una delle costruzioni c’era un corridoio con tanti uffici con porte aperte e dentro due sedie e un tavolo.
Il corridoio si chiamava “Incubator”, incubatore.

Lì, nell’incubatore, chiunque si poteva presentare con una idea di business ed il sistema scuola gli dava una sede, un micro budget, un ricercatore di fondi (oggi si chiamano Seed Capital), uno o più persone di supporto per sviluppare l’idea.

Se l’idea prendeva piede, l’ufficio si spostava in una zona industriale più o meno vicina, liberando cosi’ un micro ufficio per la prossima idea.

Se fate un giro per la zona industriale di Haifa, vedrete palazzi che si chiamano Google e Microsoft, Facebook e Intel, Yahoo e Waze.

Mica noccioline...

Oggi questa roba si chiama “startup economy”, ed è la cosa più rivoluzionaria che sia successa nella storia del pensiero economico dopo la definizione del plusvalore da parte di “Carletto” Marx.

L’economia delle startup ha infatti dimostrato che lavoro e ricchezza si sviluppano la dove c’è innovazione e tecnologia, ricerca e sviluppo, diversità e disciplina organizzativa.

Può darsi che 168 accademici italiani vogliano boicottare il Technion, ma vorrei fare notar loro una cosa: probabilmente ognuno di loro usa un computer o cellulare dove vi sono dentro decine se non centinaia di prodotti e algoritmi israeliani, magari realizzati proprio dal Technion e dai suoi laureati. Se comprate un prodotto in una farmacia italiana, avete il 10% di probabilità di comprare un prodotto israeliano, magari realizzato proprio dai tecnici usciti dal Technion. Se vai in ospedale, rischi che ti salvino la vita con un macchinario o un software israeliano, inventato proprio al Technion...

Negli ultimi anni le campagne di boicottaggio hanno fatto molti danni, soprattutto ai palestinesi, quelli che lavoravano nelle fabbriche boicottate.
Ad esempio alcune settimane fa 90 famiglie palestinesi hanno perso il lavoro che li sosteneva, quando, grazie proprio al boicottaggio, la fabbrica israeliana Sodastream ha dovuto chiudere i battenti.

Ora che volete boicottare il Technion, sappiate che anche li c’è gente di tutte le etnie e le religioni che non ha nessuna voglia di perdere il proprio posto di lavoro, per cui se ne strafrega altamente del vostro boicottaggio: un mese fa il Technion ha aperto una mega sede in Cina, e migliaia di cinesi ed altri asiatici vengono a imparare come si crea innovazione in Israele.
E ben vengano anche gli accordi tra le migliori università italiane ed il Technion, e auguriamoci che i risultati della collaborazione tecnologica Italia-Israele diano presto importanti frutti che creino sviluppo e lavoro per i due popoli e per il mondo intero.

E mi chiedo però una sola cosa: voi 168 accademici, siete in Italia, che vista da Israele è un bellissimo posto, e da li a qui o da li alla Siria, più o meno è la stessa distanza.

Io non so che cosa vi raccontano nei media oltre al fatto che i soldati israeliani mangiano i bambini arabi, ma a pochi chilometri da qui, in Siria, sta succedendo da anni un massacro che non si allontana molto da un paio di mesi di Auschwitz.
In Siria ci sono stati 300 mila morti e dieci milioni di profughi negli ultimi anni.

Noi israeliani abbiamo costruito un ospedale da campo al confine siriano dove 1653 siriani feriti sono sinora venuti a farsi curare. Inoltre vi sono nel paese organizzazioni umanitarie che collaborano alacramente con i nuovi campi profughi che sono sorti, ad esempio, in Giordania e diamo anche una mano con team paramedicali sull’isola di Lesvos.

Voi 168 accademici italiani, che cosa state facendo di realmente operativo per aiutare la tragedia umanitaria che si sta svolgendo in quel luogo che era chiamato “Siria”?

Avete boicottato Assad, che ha fatto gettare barili riempiti di dinamite sui condomini dei propri concittadini a Damasco?

Avete protestato per le strade di Milano quando l’ISIS ha massacrato migliaia di Yazidi e Cristiani?

Avete manifestato contro i bombardamenti turchi che stanno uccidendo centinaia di curdi?

Vi state muovendo contro l’impiccagione di centinaia di gay all’anno in Iran?

No, non vi state muovendo, voi vi svegliate solo quando si può accusare Israele o gli Stati Uniti.

Avete lasciato il terreno libero a Salvini.

Quando vedo Salvini protestare contro l’impiccagione dei gay, mi rendo conto che in Italia la destra si e’ presa il ruolo della sinistra....

Come se protestare contro gli Ayatollah fosse “di destra”: Salvini quando dice NO alla Shariya, è più di sinistra di chi non la vuol veder arrivare.

Protestare contro l’integralismo islamico non è di destra, ma è una azione di sinistra: l’integralismo islamico, la Shariya, e’ la piu’ depravata, fascista, nazista, totalitaria legislazione civile diffusa al mondo.

E protestare contro il fascismo non è di destra.

La Shariya è di destra, non Salvini o Geert Wilders.

Allora, cari 168 accademici, vi auguro solo che i vostri nomi non diventino famosi come quelli degli “scienziati” italiani che firmarono il “Manifesto della razza” nel lontano 1938... >>

Ed ecco qua i primi 160 firmatari della Petizione di 160 accademici italiani per boicottare le università israeliane


1.                  Matilde Adduci, Università di Torino
2.                  Vittorio Agnoletto, Università di Milano
3.                  Alessandra Agostino, Università di Torino
4.                  Stefania Arcara, Università di Catania
5.                  Andrea Balduzzi, Università di Genova
6.                  Angelo Baracca, Università di Firenze
7.                  Giorgio Barberis, Università del Piemonte Orientale
8.                  Paolo Barrucci, Università di Firenze
9.                  Laura Bartolini, European University Institute
10.               Enrico   Bartolomei, Università di Macerata
11.               Riccardo Bellofiore, Università di Bergamo
12.               Roberto Beneduce, Università di Torino
13.               Elisabetta Benigni,  Università di Torino
14.               Luca Bernardini, Università di Milano
15.               Chiara Bertone Università del Piemonte Orientale
16.               Piero Bevilacqua, Già Università di Roma 1
17.               Francesca Biancani , Università di Bologna
18.               Alessandro Bianchi ,Università di Bari
19.               Nadia Bizzarrini, Università di Napoli "Federico II"
20.               Chiara Bodini, Università di Bologna
21.               Stefano Boni, Università Modena e Reggio
22.               Caterina Bori, Università di Bologna
23.               Simona Borioni, ENEA
24.               Anna Maria Brancato, Università di Cagliari
25.               Giuseppe Burgio, Università di Palermo
26.               Sandro Busso, Università di Torino
27.               Ilaria Camplone, Csi - Università di Bologna
28.               Giovanni Capellini, Roma Tre
29.               Pinuccia Caracchi, Università di Torino
30.               Federico Carbognani, Università di Roma “La Sapienza”
31.               Vincenzo Carbone, Università Roma Tre
32.               Marta Cariello, Seconda Università di Napoli
33.               Diana Carminati, già Università di Torino
34.               Silvana Carotenuto, Università “Orientale” di Napoli
35.               Estella Carpi, New York University (Abu Dhabi), già Università di Milano
36.               Giulio Castelli, Universita' di Firenze
37.               Elisa Castelli, Università di Roma “La Sapienza”
38.               Bruno   Catalanotti, Università Federico II di Napoli
39.               Luigi  Cazzato, Università di Bari
40.               Iain Michael Chambers, Università di Napoli, 'L'Orientale''
41.               Daniela Chironi, European University Institute
42.               Alberto  Clarizia,  Università Federico II - Napoli
43.               Chiara   Colombero, Università di Torino
44.               Carmine Conelli, Università di Napoli “L'Orientale”
45.               Maria Micaela Coppola ,Università di Trento
46.               Laura Corradi, Università della Calabria
47.               Adriano  Cozzolino, Università di Napoli “L'Orientale”
48.               Mauro  Cristaldi, Università di Roma “La Sapienza”
49.               Mariateresa Crosta, INAF
50.               Lidia Curti, Università di Napoli L'Orientale
51.               Armando Cutolo, Università di Siena
52.               Simone D'Alessandro, Università di Pisa
53.               Maria d'Erme, Università  di Roma “La Sapienza”
54.               Angelo d'Orsi, Università di Torino
55.               Joselle  Dagnes ,Università di Torino
56.               Wasim  Dahmash, Università di Cagliari
57.               Luigi Daniele, Università di Napoli “Federico II”
58.               Giulia Daniele, Instituto Universitário de Lisboa, già Scuola Superiore Sant'Anna
59.               Antonietta De Falco, Seconda università di Napoli
60.               Emanuele  De Franco , Università di Napoli “Federico II”
61.               Fabio de Nardis, Università del Salento
62.               Francesco Della Puppa, Università Ca' Foscari di Venezia
63.               Federico Della Valle, Università di Trieste
64.               Mariangiola Dezani , Università di Torino
65.               Laura Di Michele, Università dell’Aquila
66.               Rosita Di Peri, Università di Torino
67.               Andrea Domenici, Università di Pisa
68.               Fiorenzo Fantaccini, Università di Firenze
69.               Cristina Fasolato ,Università di Padova
70.               Nina Ferrante, Università L'Orientale
71.               Beatrice Ferrara, Università di Napoli “L'Orientale”
72.               Alessandro Ferretti, Università di Torino
73.               Francesca Forti, Università di Milano
74.               Giorgio Forti, Università di Milano
75.               Lia Forti, Università dell'Insubria
76.               Giorgio Gallo, Università di Pisa
77.               Stefano Ghignone, Università di Torino
78.               John Gilbert, Università di Firenze
79.               Elisa Ada Giunchi, Università di Milano
80.               Javier Gonzalez Diez, Università di Torino
81.               Gustavo Gozzi, Università di Bologna
82.               Alessandra Gribaldo, Università di Modena e Reggio Emilia
83.               Caterina Francesca Guidi, European University Institute
84.               Luca Guzzetti, Università di Genova
85.               Joseph Halevi, Universita' di Sydney, già Università di Roma
86.               Yashima Hisao, Università di Torino
87.               Celeste Ianniciello, Università "L'Orientale" di Napoli
88.               Albino   Imperial, Università della Valle d'Aosta
89.               Teresa  Isenburg, Università di Milano
90.               Robert  Jennings, Università di Milano
91.               Paolo La Spisa, Università di Genova
92.               Vincenzo Lavenia, Università di Macerata
93.               Domenico Losurdo, Università di Urbino
94.               Patrizia Manduchi, Università di Cagliari
95.               Annalisa Marchi, Università di Cagliari
96.               Loredana Mariniello, Università di Napoli "Federico II"
97.               Gianluigi Mauriello, Università di Napoli Federico II
98.               Nicola Melis, Università di Cagliari
99.               Chantal Meloni, Università di Milano
100.           Mariagrazia Monaci, Università della Valle d'Aosta
101.           Tiziana  Morosetti, University of Oxford, già Università di Bologna
102.           Stefano Morosetti, Università di Roma La Sapienza
103.           Pierluigi Musaro, Università di Bologna
104.           Cinzia Nachira, Università del Salento
105.           Mara Nerbano, Accademia di Belle Arti di Firenze
106.           Matteo Ogliari, Università di Bologna
107.           Giuseppe Orlandini, Università di Napoli "L'Orientale"
108.           Silvana  Palma, Università "L'Orientale"
109.           Nicola Perugini, Università di Brown, già Università di Siena
110.           Fulvio Pezzarossa, Università di Bologna
111.           Vincenzo Pezzino, Università di Catania
112.           Luigi Piccioni, Università della Calabria
113.           Annalisa Piccirillo, Università di Napoli "L'Orientale"
114.           Daniela Pioppi, Università  di Napoli L'Orientale
115.           Rossana Platone, già Università di Milano
116.           Ida Porfido, Università di Bari Aldo Moro
117.           Raffaele Porta, Università di Napoli "Federico II"
118.           Gabriele Proglio , European University Institute
119.           Michaela Quadraro, Università di Napoli "L’Orientale"
120.           Gianfranco Ragona, Università di Torino
121.           Paolo Ramazzotti, Università di Macerata
122.           Giulia Rapa, Università di Torino
123.           Carlo Alberto Redi, Università di Pavia
124.           Valentina Ripa, Università di Bari Aldo Moro
125.           Paola Rivetti, Dublin City University, già Università di Torino
126.           Maria Letizia, Università Politecnica delle Marche
127.           Paola Sacchi, Università di Torino
128.           Donatello Santarone, Università di Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione
129.           Viola Sarnelli, Università di Napoli “L'Orientale”
130.           Viola Sarnelli, Università di Aberdeen, già Università L'Orientale
131.           Luca Scacchi, Università della Valle d'Aosta
132.           Simone  Sibilio , Università “Ca Foscari” di Venezia
133.           Olga Solombrino, Università “L'Orientale” di Napoli
134.           Giulio Soravia, Università di Bologna
135.           Lucia Sorbera, The University of Sydney, già Università di Venezia “Ca' Foscari”
136.           Barbara Sorgoni, Università di Torino
137.           Angelo Stefanini, Universita' di Bologna
138.           Simona Taliani, Università di Torino
139.           Tiziana  Terranova, Università di Napoli “L'Orientale”
140.           Marco   Tiberti, Univeristà di Firenze
141.           Angela  Toffanin, Università di Padova
142.           Vincenzo Tradardi, Università di Parma
143.           Raffaele Urselli, Università di Napoli “L'Orientale”
144.           Gabriele Usberti, Università di Siena
145.           Francesco Vacchiano, Università di Lisbona, già Università di Torino
146.           Giovanna Vertova, Università di Bergamo
147.           Pier Paolo Viazzo, Università di Torino
148.           Rossella Viola, Università La Sapienza di Roma
149.           Marina Vitale,  Università di Napoli “L'Orientale”
150.           Paola Zaccaria, Università di Bari
151.           Virginia Zambrano, Università di Salerno
152.           Federico Zanettin, Università di Perugia
153.           Marco Zannetti, Università di Salerno
154.           Francesco Zanotelli, Università di Messina
155.           Federico Zappino, Università di Sassari
156.           Monica Zoppè, CNR IFC
157.           Sandro Mezzadra, Università di Bologna
158.           Gianna Milano, Sissa - Trieste
159.           Elana Ochse, Università di Torino
160.           Lia Pacelli, Università di Torino

il Technion di Haifa

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Magari sarebbe utile sapere che tra i firmatari dell'appello ci sono anche diversi ebrei, alcuni dei quali hanno perso i propri cari nei campi di concentramento. Ma no, mi correggo, è più comodo continuare con le mistificazioni.

AMg ha detto...

Prego leggere la nota che segue, da Informazione Corretta del 09.02.2016

Come si vince il BDS accademico
Editoriale di Angelo Pezzana


A proposito di BDS, nei giorni scorsi abbiamo raccontato il fiasco clamoroso ottenuto dall'iniziativa lanciata da Angelo D'Orsi - dell'università di Torino - con il proposito di coinvolgere i docenti universitari italiani a boicottare la cooperazione con le università israeliane. Su 50.000 prof. circa, hanno aderito 176, cioè lo zero virgola qualcosa. Una sconfitta storica, se si considera che lo scopo era di far fallire la cooperazione fra il Politecnico di Torino e il suo omonimo israeliano, il Technion di Haifa: dal Politecnico non è arrivata nessuna firma, neanche una ! Uno smacco totale per il fanatico D'Orsi, che da anni diffonde odio verso Israele organizzando seminari e convegni lautamente finanziati dalle banche piemontesi.
Adesso si apprende che una ventina di docenti dell'Orientale di Napoli hanno aderito al boicottaggio, venti firme in più che non modificano il fiasco nazionale.
Per questo ci appare inopportuna la decisione di raccogliere firme di "docenti a favore", visto che nella quasi totalità lo sono quelli che non hanno firmato.
Un errore anche politico, rispondere a un attacco è sempre perdente, in questo caso poi si fa un favore a D'Orsi alimentando la pubblicità su una sua iniziativa già sconfitta.
Combattere il BDS accademico si fa, e si vince, con battaglie dal segno positivo, come fa Israele facendo conoscere la grande cultura che le sue università producono.

Angelo Pezzana



http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90