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Alba Montori su Facebook

martedì 12 febbraio 2013

Re: RATZINGER SI DIMETTE. Che cosa c'è dietro?

Rispondo:
Caro Francesco, cari amici di DA,
non mi meraviglia che tu e tanti amici siate stupiti e perplessi, se tentate di misurare gli atti di quest'uomo col metro consueto.
 Non dite che non vi avevo avvisato fin dall'inizio e ancor prima del suo papato, che vi avrebbe, ci avrebbe potuto stupire con la sua scienza teologica e la sua personalità.
 Infatti costui è stato fin dall'inizio della sua storia personale in condizioni di estremo rischio, un testimone implacabilmente puntuale nella sua logica cristianamente e rigorosamente canonica dell'ipocrisia della Chiesa Cattolica apostolica romana in tutte le sue manifestazioni.
Testimone, ma non estimatore o complice, e testimone spesso scomodissimo. Non si è fatto certo degli amici, tentando di ricondurre a misura di cristiano malversatori, profittatori, speculatori e stupratori in abito talare oltre che di persone deboli anche della buona fede di tanta gente sparsa ovunque.
Tutta gentaglia molto, troppo potente, che non ha incassato gli appunti e fatto penitenza, ma anzi lo ha ripagato cercando di coinvolgerlo nelle proprie malefatte, addirittura appioppandogliene la responsabilità, morale oltre che civile, TOTALE, quando gli ha imposto in conclave la tiara papale. 
Malgrado ciò costoro son riusciti a ottenere lo scopo solo in parte, perché come papa B16 Ratzinger ha avuto il coraggio più che civile di chiedere a chi aveva dovuto subire addirittura perdono per coloro che avevano commesso i crimini, coloro di cui come capo e pastore si riteneva evidentemente responsabile. Atto da vero e autentico cristiano assumere su di se le colpe altrui e chiederne il perdono ai colpiti.

"Che cosa c'è dietro?"

Dietro, e direi piuttosto SOPRA, c'è qualcosa che evidentemente sfugge a tutti o forse fa paura: Joseph Ratzinger ha dimostrato di essere un uomo libero e di rispondere solo alla propria coscienza ( e a dio ) non alle gerarchie Vaticane e alle lobbyes e ai potentati ecclesiatici .
Ha dimostrato semplicemente e dignitosamente coi fatti di essere un uomo libero, ancorché cristiano, prima e oltre che papa. Con le sue debolezze e le sue azioni, scusandosene ma rivendicandone l'UMANITA'.
 Questa si che è una lezione epocale.
 Non solo per la chiesa e le chiese, per i religiosi e, ma anche per coloro che si dicono laici, e agnostici e atei.
Intenderne fino in fondo il significato e il senso non è automatico, però: c'è troppa gente che non ha studiato abbastanza quello che dice di conoscere come quello di cui dice di voler fare a meno.
 Dovreste esser passati attraverso l'inferno dell'educazione cattolica, il purgatorio di quella comunista ed esser giunti alla scelta consapevole del libertarismo non violento e laicamente anarchico dei radicali autentici, per intuire questa semplice, semplicissima e grande realtà: Joseph Ratzinger è uomo libero, ancorché cristiano, prima e oltre che papa.

E, corollario, se addirittura un papa può riuscire a dichiararsi ed essere uomo libero di essere se stesso, perché ne ha il diritto e talvolta il DOVERE, qualunque uomo può e deve fare altrettanto.

Perciò per parte mia ringrazio di cuore il professor Ratzinger della sua lezione spirituale e materiale di vita e mi auguro che coloro a cui l'ha indirizzata la intendano, la imparino e sappiano metterla in pratica. 

Alba Montori
 p.s. e poi solo chi sa aver rispetto della propria libertà sa amare veramente i gatti e la musica!


Il giorno 12 febbraio 2013 12:57, Ufficio stampa Francesco Zanardi <ufficiostampa@francescozanardi.eu> ha scritto:

RATZINGER SI DIMETTE. Che cosa c'è dietro?

Il mondo cattolico è quello più coinvolto da questo evento di portata storica. Dall'altra parte invece chi è meno coinvolto crede poco alle giustificazioni della Santa Sede e si lascia andare alle ipotesi più svariate, da quella del complotto contro il Papa a quella di un ennesimo coinvolgimento dello IOR in qualche scandalo internazionale. Per il momento solo ipotesi queste, tempestivamente smentite dal Vaticano che rassicura.

Riflettendo si fa fatica a capire che un Pontefice che lascia il suo trono è un qualcosa di una gravità immensa. Nonostante si cerchi di minimizzare, ieri è successo qualcosa di epocale che va ben oltre la salute del Papa o quant'altro.

Wojtyla è stato testimone, una delle leggi divine che regolano la vita della chiesa è che dalla croce non si scende ma sulla croce si muore. Ratzinger invece ha violato uno dei dogmi fondamentali del cristianesimo, la croce .

In più di duemila anni di storia esiste un solo precedente, quello di Papa Celestino V che si dimise dopo soli 5 mesi di pontificato, non reputando più opportuno prestarsi alle pressioni di Carlo D'Angiò e dei suoi faccendieri. Fu successivamente catturato e rinchiuso da Papa Bonifacio VIII nel castello di Fumone dove rimase fino alla morte. Le motivazioni di Ratzinger non hanno però nulla a che vedere e non sono neppure equiparabili con quelle di Celestino V.

Questa decisione "improvvisa" in realtà circola da parecchio tempo. Non sarà che il "prepensionamento" del Pontefice sia una presa di distanza, ora che non è più in grado di dare risposte e dopo essere crollato sin dall'inizio del suo pontificato, sotto i colpi dell'autorità giudiziaria e del dissenso popolare ?

Per la chiesa Ratzinger fu senza dubbi una scelta infelice dal principio, quando la Corte distrettuale di Harris County (Texas) lo indagò e nel gennaio 2005 fu imputato per "ostruzione alla giustizia" e per sospetta copertura dei casi di abusi da parte di preti. Questa imputazione è ancora oggi in vigore, ma Ratzinger non può essere processato poiché è stata accolta dall'allora presidente Bush la sua formale richiesta di immunità in quanto "Capo di Stato in carica".

Il pesante passato di Ratzinger ha arrecato un danno di immagine enorme alla chiesa, sia sul piano economico, sia sul piano spirituale e morale, sia sul piano dei rapporti con le altre confessioni creando anche all'interno della stessa istituzione profonde spaccature. Anche il record di sbattezzi negli ultimi anni è un dato estremamente rilevante. Il presupposto di pontificato di Ratzinger è ancora longevo e data la situazione creata sarebbe devastante per la chiesa.

Anche le politiche di Ratzinger contro gli omosessuali ma non solo, si sono rivelate controproducenti perchè controcorrente e retrograde confronto alla quello che è stato di fatto lo sviluppo della società civile. Anche il confronto tra lui e il suo predecessore non è stato certamente di aiuto per Ratzinger.

Credo sia anche importante e fondamentale considerare che in una monarchia come il Vaticano di cui Ratzinger è monarca assoluto e al tempo stesso leader religioso, il fatto che si creino spaccature interne tanto gravi come quelle che si sono create durante il pontificato di Ratzinger, lo abbiano ormai delegittimato di quel controllo assoluto, indispensabile per mantenere un potere monarchico assoluto come quello sul quale nasce non solo lo Stato del Vaticano, ma anche l'intera istituzione religiosa.

Francesco Zanardi

Segretario ligure DA



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