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martedì 19 aprile 2011

HABEMUS PAPAM, una bella avventura - di Peter Boom

Ho vissuto nella parte di un cardinale la lavorazione del film Habemus Papam come una bellissima avventura, ricca di un'autentica e sentita interpretazione artistica e professionale di Nanni Moretti e di tutti gli attori. Il primo ciak per me era per esprimere la paura e la disperazione di venir eletto. E certamente non era per l'enorme responsabilità che in fondo nessun papa è in grado di affrontare e questo si è visto nella storia della chiesa di Roma, ma laddove i cardinali godono ancora di certe libertà i papi sono troppo esposti a controlli e critiche dal interno e da tutta la società.

Il personaggio del papa eletto, interpretato in modo splendido da Michel Piccoli, invece sente profondamente questa responsabilità e non sa come affrontarla in modo giusto e cristiano. Pensiamo ad una morale veramente cristiana, che parla di povertà, di non giudizio e già ci si convince che non è per niente in sintonia con una chiesa che si  è dimostrata agli opposti.
 Il Vaticano infatti non sa affrontare nemmeno un dibattito per un eventuale cambiamento nel senso puramente cristiano e rimane arroccato su politiche anticristiche.

Habemus Papam viene accusato di essere una offesa alla fede cristiana. Sarà un mio parere personale, ma sono proprio i papi  ad offendere la figura di un Gesù Cristo, esistito realmente o invece no.

Zeffirelli, che ho conosciuto dai tempi di Rocco e i suoi fratelli (1960) del grande Visconti, parla di un insulto alla fede dei cattolici ed al papa e di un'arruffianata di un regista (Moretti) di sinistra. Ha dimenticato tutto d'un botto che a destra ci stanno molti laici, come a sinistra ci stanno molti cattolici (finti o meno). Visconti era coraggiosamente omosessuale, questo vale anche per Zeffirelli ed io stesso sono un fervente attivista gay o meglio detto "pansessuale" e mi chiedo come faccia Franco Zeffirelli a rispettare una chiesa che lo accusa per omosessualità e blatera a destra e a sinistra allucinanti e fuorvianti giudizi sulla sessualità in genere.
 Un teologo tedesco ha parlato apertamente dell'omosessualità di papa Ratzingher.
Ho letto l'interessante giudizio del nobile Sforza Ruspoli che dichiara che è lo spirito santo a scegliere i pontefici, dimentico forse che allora le crociate, la caccia alle streghe, l'inquisizione, le atroci torture, il rogo di Giordano Bruno, lo IOR, l'imposizione del segreto sulla pedofilia dei preti e molte altre cose carine sarebbero state ordite ed inspirate in origine da questo loro spirito santo.

Un'altra illuminante esternazione dice che "non è la psicanalisi che salva l'uomo". Infatti, nel film anche Moretti prende un po' in giro la psicanalisi che invece può aiutare ad approfondire la condizione psichica dell'uomo senza mettere regole o dogmi asfissianti. Pericolosa è invece l'affermazione "gioca con i fanti e lascia stare i santi", proprio in vista della santificazione di un papa che per diventare santo non avrebbe dovuto sapere niente di ciò che avveniva dentro il Vaticano (IOR, pedofilia, etc., etc.). Forse papa Luciani è morto proprio perché si sentiva più responsabile e volle cambiare certi comportamenti.

Giusta infine la risposta di Nanni: "Vedete prima il film, poi giudicate liberamente!" L'auspicato boicottaggio del film ricorda soltanto il rogo dei libri effettuata dai nazisti nel 1933.                                                                              

Peter Boom – http://www.pansexuality.it

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