Il mio cuore è triste, non me la sento di festeggiare.
Eppure è bene ricordarci dell'Unità d'Italia al termine delle guerre d'Indipendenza, troppi non sanno nulla di storia. Ed è' bello festeggiare, pure con un po' di retorica, ma tutti assieme.
Però non riesco a non pensare che mentre qui tutti festeggiano a gara, pure coi fuochi d'artificio, a due passi da casa nostra esplodono le mitragliate dei mercenari e degli accoliti di un dittatore che spara addosso al "suo" popolo, quello che proprio lui ci ha raccontato per quarant'anni di voler difendere dalle interferenze delle civiltà occidentali.
Lui spara e mitraglia e bombarda, non sono fuochi d'artificio ma armi vere che ammazzano, anzi, fa fare ciò ai suoi figli e al suo esercito di servi e di prezzolati.
Indisturbato dalle diplomazie e dalla vigliaccheria complice delle potenze occidentali, dal silenzio e dagli attendismi di ONU ed UE, continuerà a sparare contro il suo stesso popolo che lui chiama ribelle perchè rivendica e pretende democrazia, vuole la sua libertà dalla tirannia.
Come quegli italiani che difesero la Repubblica Romana a costo della vita e furono sopraffatti, ma non vinti, oggi ci sono giovani libici che stanno difendendo Bengasi, ben sapendo, come sapevano quegli italiani, che stanno per essere sopraffatti dalle truppe di un satrapo spietato armato fino ai denti con le armi che gli europei, italiani compresi, gli hanno venduto in cambio di petrolio...
Il mio cuore è in Libia, in Marocco, in Tunisia, in Egitto.
E' in Iran e in Cina e in Barhain. Accanto a quelli che lottano per la loro libertà.
Perchè so bene che dalla loro libertà dipende anche la mia: la libertà o è di tutti oppure non c'è, per nessuno.
Buon compleanno Italia, e auguri a tutti coloro che in ogni parte del mondo vogliono vivere liberi dagli oppressori/sfruttatori, auguri perchè ci riusciamo, tutti. Ne abbiamo davvero bisogno....
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