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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

giovedì 10 febbraio 2011

SE NON ORA, QUANDO?

 Stiamo pensando di organizzare in ogni città una protesta dentro la protesta, durante la manifestazione del 13 Febbraio indetta dall'Unità, perché non ci ritroviamo sui concetti quali:
 "donne altre" 
"l'italia non è un paese basato sulla prostituzione",

noi invece manifesteremo al fianco anche di gruppi di sex worker e lucciole, poiché donne e degne di diritti come tutte le altre.

Inoltre vorremo utilizzare la risonanza della manifestazione per ricordare che i veri problemi delle donne
sono la violenza domestica, i femminicidi , il trattamento sul posto di lavoro e molto altro.

Ciao
Valentina

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Ma PERCHE' PROPRIO ORA  ?


Cara Vale
 mi dispiace sempre dover ricordare a donne piene di sacrosanta indignazione che secoli e secoli di incultura non possono essere spazzati via semplicemente dicendo, urlando in piazza, in tante, magari tutte, che l'incultura sessista non ci piace.
 

 Il sessismo che permea tutta la nostra vita ci indigna, ci offende, ci fa essere acide e inferocite oltre la nostra naturale allegria, per il contrasto quotidiano e ripetuto fino alla nausea, tra la felicità a cui sappiamo di avere diritto, a cui aspiriamo, e addirittura molte finiscono per subirla senza ribellarsi  alla sua oscenità.
 

 Ma questa profonda incultura va combattuta giorno dopo giorno, ogni momento e in TUTTE le situazioni quotidiane in cui il sessismo ancora imperante schiaccia il femminile, e questa battaglia se la deve assumere ciascuna donna e ciascun uomo che vogliano essere e dimostrarsi responsabilmente tali, cominciando per prima cosa a riconoscerlo nei suoi stessi comportamenti, gesti e parole, fin dentro i pensieri che li guidano.
 

 E poi a cominciare a esercitarsi a identificare nei propri pensieri dove si annida il sessismo, diverso nelle azioni ma simile per effetto in uomini e donne, e ucciderlo, prima ancora che si manifesti in parole e azioni, anche le minime.

E' un lavoro difficile e faticoso in cui ho voluto allenarmi e mi sono allenata da quando ho ricordo di me e a cui nell'arco della mia ormai lunga vita ho tentato di convincere tanti giovani, femmine e maschi, perché è solo questo che ci può consentire di ri-diventare esseri umani interi, qualunque sia il nostro modo di esprimere la nostra identità di genere umano.

 Ciascuno di noi ha la responsabilità delle proprie azioni ma in giro c'è ancora troppa gente che invece preferisce attribuire  quasi sempre ad altro quella delle proprie, se il risultato non è quello sperato. Perchè gli è stato insegnato per un paio di migliaia di anni che è più semplice, più "giusto", più comodo,  in cambio della tranquillità del proprio pensiero e della sola fatica di sacricarle altrove, che sia persona, chiesa, gruppo, ideologia o altro, ad esempio maschio per le femmine, femmina per il maschio.

Troppo lunga è la questione del sessismo, per ora mi fermo qui eppure meriterebbe di essere approfondita, credo, visto che si sta praticamente trasformando in arma di distruzione di massa...


Ma non credo che sarò in piazza a gridare la mia indignazione con le mie sorelle, anche se so che sono momenti importanti per non sentirsi sole e abbandonate.
 

Si lotta sempre da sole, in realtà, giorno dopo giorno, e senza un attimo di pausa, perchè troppi si fanno forti di un qualunque potere per distruggere pure quel poco che si riesce faticosamente a mutare.

Ed io ho perso da tempo la convinzione che le manifestazioni di piazza taggate, al femminile o altro, possano servire a modificare l'incultura della sopraffazione che contraddistingue i rapporti tra il maschile e il femminile,  a tutti i livelli sociali.
A promuovere la cultura della responsabilità e dignità delle donne, e non solo, perchè è legata a quella di tutti gli altri, mi ci applico da una vita, partendo da me sola e continuando nel mio lavoro nella scuola, nella politica, nel quotidiano, senza soste, ma senza clamore, e senza perdermi d'animo anche quando vedo intorno a me distruggere le esistenze e le dignità e i diritti sacrosanti alla propria identità, a cominciare dalla mia.

Non posso e non voglio illudermi che questi concetti così profondi e semplici possano essere comunicati correttamente da chiunque si occupi, per mestiere o potere, di trasmetterli attraverso i media di audience, perché sono il contrario di ciò per cui sono letti, visti e pagati. Se per caso qualcuno di questi professionisti è in grado di intenderli non può comunicarli, perché andrebbe contro la sua stessa funzione, che è quella di raccontare non la realtà dei fatti nudi e crudi, ma quella di spettacolarizzarli per distruggerne, distorcendolo, il significato reale.
 

 Per giunta attualmente visto che i media sono in mano all' incultura che se li tiene ben stretti, con la complicità oltre che della gran maggioranza degli uomini e anche di moltissime donne allevate a preferire alla responsabilità e alla fatica dello studio e del lavoro, anche poco remunerato, soluzioni alternative più rapide, quasi sempre meglio remunerate, e poco garantite, legate alla propria fisicità e disponibilità a mantenere il maschile nella posizione dominante, i media non registrano neanche per sbaglio le motivazioni di una protesta di piazza, per quanto stratosferica.
Al massimo ne registrano il numero di partecipanti, ne mostrano gli aspetti più "folcloristici" e colorati o agitati, e in genere per evidenziarne gli aspetti più comunque mercificabili, snaturandone gli intenti profondi, anche di quelli che pretendono di esserne portavoce.
Perchè non solo ai media non interessano, ma soprattutto sono i primi ad essere sessisti e a propagandare questa incultura,
 

 Naturalmente questa è la mia posizione personale, con dolore. Perché voglio bene alle donne e anche a chi non lo è.
 Ma non voglio che nessuno per qualsiasi motivo possa neanche lontanamente strumentalizzare e snaturare il mio lavoro faticoso per scopi che sono lontani anni luce dai miei

. Sono stufa delle  proteste e delle urla come unica azione, voglio proposte, e discussione, e decisioni ragionate e condivise, per fare, per costruire il diverso mondo di umani che sento necessario.
 

 un bacio affettuoso
 da donna a donna
alba


---Da valentina
aspetta aspetta:)
leggi:
"Il 13 Febbraio, a Roma, andremo in piazza con striscioni e volantini, ci metteremo a fine corteo e presenzieremo agli “eminenti” politici che sfileranno sul palco del popolo viola.
Donne e uomini siete invitati a collaborare!! :)
Questo perché ignorare la manifestazione sarebbe segnare un sconfitta.
Andarci e porre in rilievo che il vero problema non è Berlusconi ma come veniamo trattate nelle case e nella società, riteniamo sia un nostro DOVERE.
I volantini riporteranno le informazioni relative alla mancanza di donne nei partiti che sbandiereranno la solidarietà in piazza, alle violenze domestiche e fuori casa che stanno aumentando di pari passo con i femminicidi.

Vogliamo formare una critical mass:

- cappellini rossi/ ombrelli rossi/ rossetti rossi (per chi lo porta).
siete invitati a portarli!! :)
In appoggio alle sex workers ed alle prostitute che vengono emarginate quando si parla di diritti delle donne come se loro fossero da non considerare.
Per chi vuole stare con noi, seguite gli ombrelli rossi.""
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Molto suggestivo.
Ma insisto: l'immagine che ne scaturirà sarà complementarmente berlusconista, perchè  nell'immaginario collettivo l'immagine sessuale sessista e maschista è radicata sopra quella della stragrande maggioranza delle donne che del sesso non fanno una professione....

e così sarà letta da chi vedrà le immagini che passeranno in tv.

Ovvero al contrario di ciò che vogliamo rivendicare
alba

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