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giovedì 7 ottobre 2010

Lettera aperta inviata ai 94 sacerdoti della Diocesi di Savona, Lupi si dimetta qui serve un Vescovo.

Prego la massima diffusione del documento, denuncio la vergognosa censura stampa a favore della chiesa in quanto vengono pubblicate le dichiarazioni del Vescovo di Savona ma non le risposte a riguardo.
La petizione online e quella cartacea è cominciata da tre giorni con un notevole risultato, soprattutto per quanto riguarda il cartaceo su Savona circa 300 firme, e quello on line circa 100 firme autenticate dal sistema di verifica via mail.
       Chi volesse può firmare QUI .

I Vescovi savonesi, mezzo secolo dedicato con successo alla protezione dei pedofili e al massacro delle vittime.
La tradizione savonese continua.

Le peripezie dei Vescovi savonesi per sostenere e proteggere i pedofili sono state e continuano ad essere infinite. Loro non mandano di certo i nipoti in parrocchia !!!!
Ma facciamo meglio il punto della situazione, parlando solo con prove alla mano, solo dei preti pedofili, lasciamo stare gli omosessuali e gli etero che hanno rapporti consenzienti.
Partiamo da due nomi e un inequivocabile certezza. 
Ai tempi di Monsignor Sanguinetti era ben noto che don Nello Giraudo (di cui abbiamo una sua confessione e ammissione registrata che Vittorio Lupi non ha mai voluto ascoltare oltre a decine di vittime) don Giorgio Barbacini (condannato a 3 anni e 6 mesi) fossero pedofili e pericolosi tant'è che quando don Giraudo venne trasferito a Spotorno negli anni '80 Monsignor Sanguinetti disse a don Carlo Rebagliati, che era un giovane vice parroco: "Tienilo d'occhio………" . 
Purtroppo non vi riuscì, anche io fui violentato per anni. 
Le astuzie dei pedofili sono infinite, raggiungono sempre il loro obbiettivo, poi quando dei Vescovi volenterosi si fanno in quattro per proteggerli il gioco è fatto. La giostra della pedofilia è in moto e non ha alcuna importanza quale sia il prezzo da pagare, tanto lo pagano le vittime. Non sono bastate neppure le lettere di denuncia che molti sacerdoti inviarono ai tre Vescovi, Dante Lanfranconi, Domenico Calcagno e Vittorio Lupi. 
Monsignor Dante Lanfranconi attuale Vescovo di Cremona si rifiutò di denunciare, ma doveva trovare una soluzione perche i due sacerdoti sopra citati erano giovani e si sa anche molto vogliosi e per questo motivo dovette trovare una soluzione, non per fare luce, ma bensì per fare silenzio e tutelare i preti. Il modo lo trovò e fu quello di fare aprire ai due intraprendenti sacerdoti due comunità per minori. Un ottimo sistema in quanto c'era sempre carne fresca, gli abusi avvenivano non più in luoghi pubblici bensì all'interno delle mura sacre delle comunità e l'immagine caritatevole della chiesa e di questi due sacerdoti che si "facevano in quattro" per tutelare questi sfortunati faceva bene alla Diocesi.

Ricordo ancora quando nel 2004 (dopo la condanna di don Barbacini) entrai con Rebagliati nell'appartamento all'ultimo piano del Palazzo dei Canonici di via Manzoni a Savona. Ricordo l'agghiacciante immagine che mi trovai di fronte. Non vi erano più porte nell'appartamento, neppure quelle dei bagni; le trovammo, erano intatte chiuse a chiave nella soffitta. Fummo colti all'istante da un atroce dubbio che trovò tristemente conferma pochi giorni dopo quando un ragazzo della comunità ci confermò che le porte erano state levate allo scopo di non potersi chiudere, di non potersi sottrarre agli abusi. 
Naturalmente nessuno dei sacerdoti che vivevano in quel palazzo si accorse mai di nulla. Don Giorgio Barbacini (tuttora sacerdote, mai sospeso dal ministero neppure dall'attuale Vescovo Vittorio Lupi) malgrado la condanna non scontò un giorno di carcere, si rifugiò in Svizzera nascosto in un convento. Don Nello Giraudo, invece fu denunciato più volte, e non solo da me ma da altri sacerdoti, sia a Calcagno che a Lupi. Questi vescovi non hanno mai voluto prendere provvedimenti. Attualmente don Giraudo non dice più messa e non ci sono conferme se nei suoi riguardi che sia stato avviato nei suoi confronti un provvedimento di riduzione allo stato laicale, o almeno nessuno lo ha visto. 
Nei suoi confronti Vittorio Lupi è stato incredibilmente generoso e caritatevole, evitandogli un processo presso il tribunale ecclesiastico, che avrebbe dato, almeno in parte un po' di giustizia alle vittime. Forse Monsignor Lupi avrebbe dovuto essere altrettanto caritatevole con le vittime, anziché comportarsi in questo modo cosi tanto poco cristiano.

Ma le storie e gli intrallazzi dei mons. Calcagno e Lupi non sono ancora finite. E' nel 2004 che Domenico Calgagno agevola la latitanza di padre Josef Dominic. 
Allego il file pubblico del sito dello SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests) con la pagina dei preti pedofili nascosti in Italia; qui compare il nome di Josef Domenic e di Domenico Calcagno che  lo ha aiutato a fuggire e lo ha nascosto inizialmente a Albisola e dopo presso il convento dei Benedettini a Final Pia dove secondo notizie di stampa non confermate, sarebbe deceduto verso la fine del 2009, proprio in concomitanza con l'apertura delle indagini, qui i dati ufficiali da SNAP Survivors Network of those Abused by Priests
Il sostegno a padre Dominic è continuato poi col nostro attuale Vescovo Vittorio Lupi che, nel minacciare querele mai presentate, dichiarò agli organi di stampa: "La verità emerga".

Ma non è ancora finita, tante altre atroci e pesantissime ombre emergono parlando con ex seminaristi che ripetutamente denunciano abusi (oramai prescritti dalla legge laica, ma non da quella ecclesiastica e morale) da tre sacerdoti savonesi tuttora parroci e a contatto con bambini, uno di questi pare che sia anche stato allontanato dal seminario per situazioni poco chiare, ma poi naturalmente riammesso e diventato sacerdote;  tutte persone segnalate a Vittorio Lupi non soltanto da me, ma per le quali il Vescovo pare non voglia affatto fare luce. E altre storie tragiche emergono dai seminari liguri. Storie come quella di Alessandro Nicolick, dei tragici suicidi come quello di Lonetto, suicidatosi a Savona in piazza Sisto e Nicola Carlino, suicidato a Roma dopo avere tentato di parlare col Papa. Di Nicola Carlino resta una targa in una sala del seminario Vescovile di Savona, nessuno però sa il motivo.
Purtroppo non posso fare i nomi, ma notiamo un'altra coincidenza davvero interessante, che queste persone così fortemente sospettate nell'ultimo periodo siano state messe in coppia a dirigere le parrocchie, uno come parroco e l'altro come vice o come tirocinante.

Credo che la situazione descritta sia più che sufficiente e che non abbia bisogno di nessun commento. 
Nei prossimi giorni provvederò a presentare presso gli uffici della Curia Vescovile di Savona i documenti per avviare le pratiche di sbattezzo in quanto non mi sento rappresentato da questa chiesa cattolica. Prendo le distanze da questa chiesa che, non solo nel savonese, ha coperto e continua a coprire simili crimini contro l'umanità e soprattutto contro dei minori che si affidano ad essa cercando Dio, la tragedia che quasi sempre i minori sono persone in difficoltà, vedi le comunità e il caso Provolo di Verona.

Chiedo per la seconda volta le dimissioni di Vittorio Lupi, in quanto non poteva gestire in modo peggiore e meno chiaro la chiesa savonese, calpestando anche le parole del Santo Padre che dice di indagare e denunciare. 

Annuncio una petizione online sul sito Crimini e Vaticano, FIRMA dove chiederemo ai cattolici che vorranno partecipare di firmare al fine di ottenere le dimissioni di Vittorio Lupi, augurandoci presto, ex Vescovo di Savona. 
Dopo la raccolta le firme saranno inviate alla Santa Sede con esplicita richiesta di rimuovere da Vescovo  Vittorio Lupi.

Di seguito l'intervista a Salvatore Domolo ex sacerdote abusato che conosco personalmente e che ha partecipato come redattore e organizzatore all'incontro La Colpa del 25 settembre scorso. INTERVISTA

Francesco Zanardi

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