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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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Alba Montori su Facebook

venerdì 24 settembre 2010

Un nuovo CLN per una liberazione laica

ricevo da Associazione Libera uscita questa riflessione che condivido.
Alba
     
    E così a Roma i laici sono stati costretti a ricordare separatamente il XX settembre. I radicali con la loro manifestazione del 19 settembre, le associazioni laiche con il loro convegno "XX settembre 1870: un anniversario difficile".
    Alla cerimonia ufficiale del Comune svoltasi nella mattinata del 20 i laici non sono stati graditi, perché avrebbero disturbato la cosiddetta, a loro parere, "riconciliazione". Infatti, era presente il cardinale Bertone in rappresentanza della Santa Sede (e dello stato estero del Vaticano?), il Sindaco di Roma Alemanno e il Presidente della Repubblica Napolitano..
    Nel pomeriggio si è svolto il convegno della Consulta romana per la laicità delle istituzioni presso la provincia di Roma (la quale si è così schierata in campo avverso al Comune e alla Regione). Gli oratori hanno ricordato le vicende storiche che portarono all'unità d'Italia e alla Costituzione laica e repubblicana.
    Il sottoscritto, intervenendo in nome di LiberaUscita, ha contestato che si possa parlare di "riconciliazione" fino a quando la Chiesa continuerà ad invadere la sfera dello Stato, costituita dalle leggi civili, così come lo Stato evita di invadere la sfera delle leggi religiose. Non è così che va inteso il principio cavourriano "Libera Chiesa in libero Stato".
    Al momento attuale, caratterizzato da un'offensiva clericale iniziata da Ruini sotto Papa Wojtyła (astensione al referendum sulla fecondazione assistita) e proseguita in prima persona da Papa Ratzinger (no agli anticoncezionali, no all'aborto, no al testamento biologico, no alle ricerche staminali, no ai PACS, ecc. ecc), non di una "riconciliazione" si può parlare bensì di una "resa" dello Stato alla Chiesa.
    Tale situazione nasce con il bipolarismo politico e lo "sdoganamento" dei partiti politici di estrema destra e estrema sinistra: la conseguente spaccatura in due dell'elettorato (sono bastati 24.000 voti per determinare una maggioranza di Governo) ha di fatto consentito alla Chiesa cattolica, che può contare su oltre 27.000 parrocchie, di "ricattare" ambedue i poli.
    Nella cosiddetta "prima repubblica", tale ricatto era esercitato nei confronti di un solo partito, la Democrazia Cristiana, la quale - non rappresentando la maggioranza assoluta del paese - per governare doveva avere l'appoggio dei partiti democratici e laici (socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali). Da ciò l'approvazione della legge sul divorzio e sull'aborto, leggi che oggi la maggioranza di centrodestra vorrebbe abolire o almeno annacquare.
    Per far fronte a tale situazione non bastano le migliaia di piccole associazioni ed iniziative laiche esistenti sul territorio, ivi compresa la Consulta romana per la laicità delle istituzioni, in quanto ciascuna di esse non ha le dimensioni, le potenzialità economiche e la presenza sui mass-media che sarebbero necessarie (il Convegno della Consulta laica di Roma non è stato riportato da nessun quotidiano).
    Il sottoscritto ha pertanto avanzato la proposta che tutte le associazioni laiche, ovunque si trovino e qualunque siano i loro obiettivi, attraverso un collegamento tramite internet, sottopongano alle tante ed autorevoli personalità laiche del paese un appello per costituire una rete nazionale, che potrebbe chiamarsi ad esempio Comitato Laico Nazionale (CLN), capace di parlare agli italiani con la stessa efficacia e diffusione della Chiesa cattolica.
    Non si tratta di creare un PARTITO, ma una VOCE credibile e affidabile a sostegno della laicità dello Stato, delle Istituzioni, della democrazia, tale da controbilanciare l'attuale monopolio della Chiesa cattolica sull'informazione.
    La Consulta romana per la laicità delle istituzioni, per la sua dislocazione territoriale nella capitale d'Italia, che è anche sede del Papato e dello Stato estero del Vaticano, potrebbe proporre tale iniziativa alle altre consulte e alle altre associazioni, senza ambizioni di sorta ma sapendo che se andrà in porto la gestione spetterà alle personalità che vi aderiranno.
    Giampietro Sestini
     
     
     
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