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lunedì 28 giugno 2010

Ciao Pietro

un ricordo di Pietro Milio

Sabato 19 giugno si è spento, all'età di 66 anni, l'avvocato Pietro Milio. Lo ricordiamo in modo particolare quale unico senatore radicale, dal 1996 al 2001, eletto in Sicilia nella lista Pannella. Il suo animo liberale e garantista ha caratterizzato la serietà del suo impegno politico e professionale. In quella legislatura Milio, nonostante la sua solitudine da radicale in quel parlamento, mise a disposizione la sua lunga esperienza maturata nelle aule giudiziarie della sua Sicilia.

Nato a Capo d'Orlando (Messina) il 28 febbraio 1944, si era laureato in giurisprudenza ed aveva intrapreso una brillante carriera di avvocato penalista. Per molti anni, proprio mentre la sede giudiziaria di Palermo diventava luogo simbolo delle contraddizioni e delle faide che agitavano e tuttora agitano il mondo della giustizia, Milio mise se stesso al servizio della causa di una giustizia giusta, da sempre sostenuta dai radicali. In tal senso l'incontro tra lui e la lista Pannella, benché maturato solo alla vigilia delle elezioni del 1996 (dopo che nel 1994 egli era stato eletto deputato con il Patto Segni), si può dire fosse nell'ordine naturale delle cose, ed egli seppe dare di questo ampia e convinta testimonianza.

Sul piano processuale, lo ricordiamo difensore di parte civile del Comune di Palermo nei processi cosiddetti dei "grandi appalti", processi anticipatori di tante vicende drammaticamente attuali del nostro Paese, ed indicatore delle tante "cricche" che agitano il sottobosco della politica e dell'amministrazione, facendo strame di ogni norma costituzionale e di legge. Milio accettò l'incarico difficile di difensore di parte civile del Comune, sapendo di esporsi a possibili ritorsioni e vendette, per non dire a ricatti rispetto al ruolo delle amministrazioni precedenti. Nondimeno svolse il suo compito con estremo rigore, e con la passione civile che lo ha sempre contraddistinto. In seguito ha fatto parte del collegio di difesa di Bruno Contrada, e poi di quello del generale Mario Mori. All'impegno politico giunse attraverso la militanza nel Partito liberale italiano e poi, come si è detto, nel Patto Segni.

Ma fu nella Legislatura 1996-2001, nella quale fece parte della Commissione Giustizia del Senato che, in forza del sodalizio con i radicali, egli riuscì a dare in parlamento il meglio di sé, impegnandosi a lungo anche nel dibattito parlamentare per la riforma degli articoli della Costituzione relativi alla giustizia. Più volte, le sue parole - negli interventi in commissione ed in aula - risultarono profetici, in quanto egli ammonì circa il rischio concreto che una riforma che pur andava nella direzione giusta potesse restare lettera morta per l'incredibile groviglio di interessi contrapposti che oggi caratterizza in Italia il mondo delle aule giudiziarie.

In questo senso la sua testimonianza merita, oggi che egli è prematuramente scomparso, di essere ripresa e sostenuta da quanti gli sono stati vicini e, in generale, da quanti hanno creduto e credono nei suoi stessi ideali. L'annuncio della sua morte è giunto a Roma, sabato pomeriggio, nel culmine della manifestazione sulla libertà religiosa promossa, a Campo dei Fiori, da Radicali Italiani e dall'Alleanza Evangelica. Quando Michele De Lucia lo ha comunicato al microfono della piazza, un lungo applauso si è levato da tutte le persone presenti, ed a quell'applauso, nel ringraziare Pietro per la sua solitudine ed il suo coraggio, ci uniamo tutti noi, qui, ora.

In ricordo della splendida militanza civile e politica di Pietro, e perché la memoria sia davvero presente, invitiamo a riascoltare i suoi interventi attraverso la  pagina sul sito di Radio Radicale.

Gli amici e i compagni Radicali

Da Notizie Radicali - radicali.it


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