Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

martedì 16 marzo 2010

E' vero che un comunicato non basta, ma talvolta avanza...

Alcune riflessioni e documenti oramai d'epoca scambiati con una amica di lunga data, sul valore dell'esser gay o altro, rispetto ai diritti umani.
26 agosto 2008

CaraMire,
ho letto e riletto con molta attenzione quanto scritto.
E sono d'accordo su buona parte dell'analisi e quasi tutto ciò che vi si dice, ma mi è evidente una contraddizione finale:

"perché non creiamo una grande associazione LGBT, libertaria, antiautoritaria, democratica, non ideologica, antifascista ma antiautoritaria in genere, sindacale che si dia degli obbiettivi politici e LI PERSEGUA AD OGNI COSTO.....
I comunicati o lo sdegno del nostro "popolo" passerà solo attraverso questo processo.
Fino a che siamo visti come arraffatutto, di strada ne faremo poca."

E' voluta? o è freudiana ? o è solo dovuta a una sorta di abitudine a riproporre slogan di cui neanche si conosce più il significato perchè sono stati superati dalla storia?..

Tu sai che per i diritti, nostri e non solo, mi sono battuta con tutte le mie (sole) forze da quando ho l'età della ragione.
Forse ricordi dov'ero nel 1976, all'ultimo congresso plenario dei froci e delle lesbiche e dei trans e degli eterosolidali ...
O forse no, perchè da troppi anni oramai si è ciechi e sordi di fronte all'evidenza dei propri errori e la smania di protagonismo ( unita alla cattolica amoralità che ci affligge in troppi, anche a sinistra) porta a buttare sempre la colpa addosso agli "altri", anzichè analizzare i fatti e le loro conseguenze.
Non solo, ma la mancanza totale e diffusa di coraggio nell'esporsi in prima persona, di rivendicare con nome, cognome, professione e indirizzo l'essere e voler essere froci, lesbiche, trans, o quel che si è, porta tutt** o quasi a costruirsi intorno un piccolo "branco" in cui nascondersi e di cui assumere surrettiziamente l'identità.

Ecco spiegato il proliferare di sigle, gruppi più o meno organizzati che si combattono l'uno con l'altro: ciascuno vuole prevalere sui propri simili e comparire come il più agguerrito, il più potente.
Ma non contro il nemico di sempre, cioè l'ipocrisia e la immoralità profonda diffusa in tutti gli strati e i ceti sociali, che mentre nega parità di diritti ai suoi cittadini in nome di pretesi santi canoni di "rettitudine", ne sfrutta la debolezza indotta in tal modo, subìta e accettata, negata solo a parole e non negli atti, ricattandoli, sfruttandone le capacità e le borse e le vite in cambio di qualche momento di sessualità vissuto in clandestinità, o della graziosa concessione di costruirsi qualche ghetto dove illudersi per un po' di essere liberi.

Più semplice prendersela con i propri con-simili, nei propri ghetti, magari contrapponendo un ghetto all'altro, in nome di obbiettivi "di maniera"...

Come si fa a parlare di obiettivi politici con persone ridotte in schiavitù, inconsapevoli ( e magari pure soddisfatte) la maggior parte del tempo di esserlo?

Come si fa a parlare di lottare in prima persona con tutte le proprie forze per ciò che si considera diritto se questa gente non ha individualità sua, si nasconde dietro una sigla o al massimo un leader, e ha paura anche di quello che gli sembra la sua ombra perchè teme di perdere la sua schiavitù che gli appare una conquista?

Come si fa a parlare con chi non parla la lingua della storia (documentazione di fatti reali) e della scienza ( cause ed effetti) ma solo quella dell'opinione, mutuata e quindi mediata per giunta da altre opinioni non suffragate da azioni positive concrete?

Come si fa a parlare con chi non vive e sperimenta giorno dopo giorno sulla sua pelle cosa significa "dare il proprio corpo alle proprie idee", in prima persona, con nome, cognome e indirizzo e senza protezione di sigle o slogan ?

Come si fa a parlare di libertà con chi non ha ancora capito che il fascismo e l'antifascismo sono morti già da almeno 50 anni e quello con cui dobbiamo lottare è diverso anni luce da quello che è stato oltre mezzo secolo fa'?

Come si fa a parlare di lotte per i diritti di tutti ( tutti chi? gli amici o anche quelli che ti stanno antipatici o che ?) con chi da anni ha costruito la sua immagine e la sua (piccola) vita, arraffando quel che poteva, proprio sul rappresentare (senza risultati tangibili) le istanze di chi non sa e non vuole (per paura, per ignavia, per ignoranza) esprimerle e difenderle in prima persona?

Divide et impera...pure tra i froci e le lesbiche e i trans: ricordo ancora femministe-contro-lesbiche, femministe-contro-froci, lesbiche-contro-froci, froci-contro-lesbiche, trans-contro-femministe, froci-contro-trans, femministe-contro-trans, trans-contro-froci, eccetera, e tutti assieme contro etero..... per non parlare di quanto in questa lotta feroce tra disperati ci si sono arricchiti psico di ogni sorta, e case farmaceutiche, e chiese varie..e continuano tutt'ora.

Qui non si tratta di sigle o di associazioni, si tratta di uscire, TUTTI, dalle TANE, dark-room o conventicole GLBT o salotti più o meno alla moda, o loft o sacrestie di partito, CON LA PROPRIA SOLA FACCIA.
Fosse anche solo per scrivere al giornale tutta la propria indignazione per la mistificazione di un suo pennivendolo, o meglio ancora per pretendere, DA CHIUNQUE, papa o presidente o capufficio, quel che gli/ci spetta a norma della dichiarazione universale di diritti dell'uomo ( che è anche omo) a partire ciascuno dal suo piccolo quotidiano lavoro o famiglia o vita.

E nessuno ( a cominciare da chi dice di essere tra i GLBT) si deve neanche permettere di "contestare" o peggio "spettegolarci su", quando qualcuno si assume in prima persona una iniziativa, anche se non la si condivide! Può esprimere la propria opinione, dissentire o, meglio ancora' assumersi un'altra iniziativa, magari diversa, ma in prima persona, con nome e cognome e indirizzo, come quella che pretende di criticare.
Bisogna insomma imparare una buona volta anche renderci degni di rispetto e a rispettarci reciprocamente.

Il mio parere non è modesto, nè vuole esserlo.
Non vuole esserlo neanche per cortesia, perchè è frutto della mia vita, di cui almeno 45 anni sono stati (e documentati) di sofferte lotte con me stessa e col resto del mondo ( glbtqxyz ..compresi), lotte in prima persona, giorno dopo giorno, rischiando il mio posto di lavoro e con esso il pane per la mia famiglia, quella che mi sono scelta di costruire con le mie sole forze....anche utilizzando le leggi del mio paese.


Perciò, da sola o in compagnia di chi vuole e sceglie di esserci, domenica 31 agosto prossimo sarò alle 12 davanti al cancello del Cimitero Monumentale de L'Aquila, per recarmi, per la prima volta in 20 anni senza Massimo Consoli, ma con gli amici della Fondazione dedicata a lui e al suo immane lavoro, a rendere omaggio affettuoso a chi seppe rivendicare con coraggiosa fierezza la sua identità di "urningo" ben sapendo che gli sarebbe costato di dover morire in esilio dal suo paese.
Mi auguro che il NonnoGay Ulrichs sia di esempio per ciascuno di noi.

ti abbraccio con affetto
alba
p.s. quanto a scioperi della fame e affini vanno intrapresi solo per obbiettivi forti: vediamo di individuarne uno?
e poi organizzati e pubblicizzati adeguatamente, altrimenti si rischia di morire come il detenuto nel carcere de L'Aquila di qualche giorno fa.....
....
....
p.p.p.s se per caso all'epoca eri troppo giovane, o se non ricordi perché è passato troppo tempo, ecoti un documento su cui riflettere:

"""Archivio Partito radicale
Fuori - 25 aprile 1976
SESSUALITA': CONCLUSI I LAVORI DEL V· CONGRESSO DEL FUORI! NEL DOCUMENTO
CONCLUSIVO APPROVATO L'INVITO A PORTARE LA BATTAGLIA PER LA LIBERAZIONE
SESSUALE NEGLI ALTRI PARTITI E ORGANIZZAZIONI DELLA SINISTRA. GLI
OMOSESSUALI RADICALI SI PRESENTERANNO NELLE LISTE DEL PR ALLE PROSSIME
ELEZIONI.

SOMMARIO: Il documento conclusivo del V congresso nazionale del Fuori! -
Movimento di Liberazione Omosessuale federato al Partito Radicale - tenutosi a Roma il 25 aprile 1976. Il Fuori invita tutti gli omosessuali e le lesbiche ad uscire dall'isolamento ed a portare la battaglia per la liberazione sessuale anche negli altri partiti e organizzazioni della
sinistra.

(NOTIZIE RADICALI N. 110, 25 aprile 1976)


Roma, 25 aprile -NR- Si sono conclusi i lavori del 5· Congresso del Fuori! iniziato ieri al Teatro Alberico di Roma. Alla fine dei lavori è stato approvato il seguente documento:

DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL V· CONGRESSO NAZIONALE DEL FUORI! - Movimento di
Liberazione Omosessuale federato al Partito Radicale.

Questo nostro V· Congresso, che ha visto una partecipazione di più di 800 persone fra lesbiche ed omosessuali è la testimonianza della crescita del nostro movimento. Il FUORI! è presente, come gruppo organizzato, in ormai più di 50 sedi radicali, e nuovi gruppi stanno nascendo soprattutto nei piccoli centri di provincia.

La lotta per la liberazione sessuale ed omosessuale, che nel 1971 ci eravamo prefissi come prassi di lavoro politico ed obiettivo da raggiungere, si sta rivelando vincente, grazie alla partecipazione di tutte quelle lesbiche ed omosessuali che, prendendo coscienza del significato profondo della loro oppressione, hanno deciso di cambiare la loro vita, uscendo allo scoperto e facendo politica in quanto omosessuali, apertamente. La conquista, il recupero della propria identità, intera, come persona è il primo passo che noi omosessuali dobbiamo compiere per ribaltare i ruoli che la nostra società maschile e fallocratica ci ha sempre condizionato a vivere. Questo è il messaggio che il FUORI! lancia a tutte le lesbiche e a tutti gli omosessuali: USCITE FUORI DALL'ISOLAMENTO, DITE A TUTTI CIO' CHE SIETE, E DITELO CON ORGOGLIO!

Questo messaggio noi del FUORI! lo grideremo in tutte le strade e le piazze d'Italia, durante le prossime elezioni anticipate. Infatti noi del FUORI! parteciperemo alla battaglia elettorale nelle liste del Partito Radicale, e, proprio in quanto lesbiche ed omosessuali, condurremo apertamente la campagna per le elezioni, e sarà la prima volta che in Europa gli omosessuali prenderanno nelle proprie mani il loro destino, anche politico, anche elettorale.

Al V· Congresso del FUORI! hanno anche partecipato altri gruppi di liberazione omosessuale che non si riconoscono nell'area radicale, ma che operano in altri spazi politici. Anche questa è una constatazione precisa della crescita del movimento, ed è a partire da questa valutazione che
durante il congresso il FUORI! - finora l'unico movimento di liberazione omosessuale in Italia - ha deciso di non porsi più nella prospettiva di unico movimento, ma di diventare un gruppo all'interno di un movimento più vasto. Nel FUORI! si riconosceranno le lesbiche e gli omosessuali che vedono nel Partito Radicale il loro spazio di intervento politico.

Ma proprio perché la liberazione sessuale deve diventare patrimonio di tutta la sinistra, parlamentare e non, il FUORI! invita tutte le compagne ed i compagni che ritengono di non riconoscersi nell'area radicale, a portare, con la loro presenza attiva, la lotta all'interno di quei partiti o gruppi nei quali politicamente si riconoscono.

Il FUORI! all'interno del Partito Radicale, e tutti i nuovi gruppi che via via si sostituiranno, daranno vita al MOVIMENTO DI LIBERAZIONE OMOSESSUALE, componente vitale e dirompente per l'abbattimento di una società che tutti opprime e rende infelici.

Questo congresso, tenuto non a caso il 25 aprile, è il nostro modo di intendere e celebrare l'anniversario della Liberazione: non retorica celebrazione, ma impegno quotidiano e continuo."""

Nessun commento: