Premessa; vorrei che questo breve discorso venisse preso non come un’espressione partitica, ma come un pensiero molto comune, che vorrebbe vedere le due fazioni collaborare alla soluzione di questo problema che discrimina milioni di cittadini italiani.
Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel paese. Harvey Bernard Milk.Il mio compagno Manuel Incorvaia, io sono Francesco Zanardi, nato a Torino nel luglio del 70, comincerei proprio da quegli anni.
Non molti anni fa le persone di colore erano discriminate, giudicate ingiustamente inferiori, spesso ridotte in schiavitù.
Oggi, il presidente degli Stati uniti, l’uomo più potente del mondo è di colore, il prossimo papa, potrebbe essere di colore.
Non molti anni fa gli Ebrei venivano decimati in modo atroce a causa della discriminazione.
Non molti anni fa più o meno ovunque era illegale essere omosessuali, in alcuni paesi poco civilizzati lo è ancora, fortunatamente in Italia non più.
Oggi per fortuna, grazie alle lotte per la parità dei diritti l’umanità ha imparato ad apprezzare le diverse razze, le diverse culture, lotte portate avanti dai nostri nonni, i nostri padri e i loro figli, i partigiani italiani di cui il nostro presidente Giorgio Napolitano ne ha fatto parte, di cui ne ha fatto parte il Presidente Sandro Pertini, che tra le altre cose è mio compaesano e che ho avuto l’onore di conoscere quando ero un ragazzo.
Molti di loro hanno lottato e sono morti, per liberare e costruire un paese civile dove poter mettere le nostre radici e crescere.
Il costituente, che scrisse la costituzione italiana cerco, in base ai tempi, di formarla in modo tale che potesse avere un ampio indirizzo, che potesse adeguarsi alle nuove esigenze.
Ma allora dove è il problema? Perche oggi siamo qui davanti a Montecitorio per annunciare l’inizio di questa protesta pacifica, lo sciopero della fame ad oltranza?
Siamo qui per chiedere di abbattere questo muro discriminatorio che non permette a milioni di gay in italia di potere vivere in questo paese, paese nel quale siamo nati, cresciuti, viviamo ed amiamo, per il quale siamo contribuenti, ma che non ci considera.
In tutta Europa, di cui l’Italia fa parte esistono leggi a favore degli omosessuali, da più di 15 anni sono stati abbattuti i muri del pregiudizio, perché in Italia tutto ciò non è accaduto? Anzi si è aggravato! Si signori miei, una volta non avevamo diritti, ma almeno eravamo dei diversi, in un certo senso ci consideravano, ora nemmeno più quello. Siamo una categoria fantasma che non viene neppure presa in considerazione.
Non credo proprio che i partigiani puntassero a questo, leggendo la costituzione italiana, nemmeno il costituente pensava a questo, tutt’altro.
Ma quali leggi, bisognerebbe cambiare in Italia per dare finalmente ai cittadini omosessuali i loro diritti?
La risposta sembra semplice, proprio nessuna signori, la costituzione italiana già lo prevede, come è stato dimostrato nelle ultime sentenze dei vari tribunali italiani, che davanti ai ricorsi fatti per i dinieghi rilasciati da alcuni comuni italiani sono arrivati a rinviare il ricorso alla corte costituzionale ammettendo che la costituzione italiana non vieta in alcun modo l’unione civile tra persone dello stesso sesso.
Ma allora perché l’Italia, che è sempre stata una grande nazione, ricca di cultura, di arte, un grande impero, lo dimostrano le testimonianze della capitale dove oggi siamo riuniti, deva avere vergogna davanti agli occhi dell’Europa e del mondo intero? Perché dobbiamo vergognarci così tanto anziché essere orgogliosi di essere italiani?
Con la nostra iniziativa nonviolenta, che inizia oggi, intendiamo porre all’attenzione delle massime autorità istituzionali, innanzitutto ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, il fatto che da anni giacciono ormai impolverate diverse proposte di legge sulle unioni civili e sul matrimonio gay e che la stragrande maggioranza della classe politica ignora. Questa mancanza di attenzione è gravissima ed evidenzia il forte grado di inciviltà.Ci auguriamo che molte altre coppie seguano il nostro esempio e finalmente vengano riconosciuti i nostri diritti, il nostro diritto alla felicità, il nostro diritto a vivere l’amore con forza e responsabilità.
Partecipano allo sciopero: Francesco, Manuel, Rita, Luigia, Gian Mario, Raffaella, Assunta, Antonio, Rita, Sebastiano, Giacomo, Tony, Carla, Luisella, Christian, Elisabetta, Franco, Deborah, Alix, Giovanni, Dany, Marica, Stefano, Davide, Rosanna,Davide, Valentina, Milena, Renzo, Lucio, Andrea, Paola, Luisa
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