QUESTO PEZZO E' STATO PUBBLICATO IL 12 DICEMBRE SCORSO SUL SETTIMANALE "la città metropolitana", nel paginone centrale, tutto dedicato a Massimo CONSOLI nell'anniversario della sua nascita. Anche se è mancata la dedicazione della targa, come vedrete leggendo, abbiamo comunque festeggiato assieme, a cena, tra amici e senza riflettori !
alba
Quest'anno 2009 il 12 dicembre cade di sabato, eccellente per riunirsi a festeggiare il compleanno di Massimo Consoli !
Perché festeggiarlo?
Ma è molto semplice: lui il 29 novembre 2006, anno in cui l'abbiamo festeggiato assieme per l'ultima volta al Circolo Mario Mieli, come da tradizione ormai consolidata, scriveva:
"Gli americani hanno lo “Stonewall”, gli italiani si devono contentare del mio compleanno...
E come in America lo “Stonewall”, che cade il 28 giugno, si commemora la domenica immediatamente precedente quella data, qui da noi il mio compleanno, che cade il 12 dicembre, si festeggia il sabato precedente che, quest’anno capita il 9 dicembre."
Erano uscite ironiche di questo tipo che gli hanno spesso guadagnato accuse di vanità,di presenzialismo e di protagonismo, troppo spesso proprio di chi non vuol rischiare di perdere occasione di mettersi in mostra, ma in realtà evidenziavano il temperamento tendenzialmente romantico di Massimo, da lui sempre aspramente combattuto come debolezza inammissibile in un rivoluzionario con la passione scientifica della storia..
Luigi Ferdinando, la Phonola, per il compleanno 2003 di Consoli, scriveva di Massimo:
"Dagli oroscopi risultava che lui ha una doppia personalità: la prima è quella che tutti conoscono, il tipo serio e studioso con gli occhiali che sembra pure etero. E la seconda che pochi sanno: il bambino buono e gentile con tutti, che è gei, e ama fare e ricevere i regali e aiutare gratis a tutti. Che poi sarebbe quello che fai i miracoli...o quasi!"
Con tutte le sue sfaccettature, Massimo, amato e mitizzato da molti come una sorta di papa laico, è stato in realtà un grande ricercatore e un grande collezionista di vicende umane, anche sotto forma di documenti, che hanno costituito l'oggetto del suo instancabile lavoro durante tutta la sua vita e un grandissimo propagandista di informazioni su coloro che erano costretti a vivere i loro affetti nella clandestinità, nella riprovazione sociale, bollati dal marchio dell'infamia e del peccato, nell'odio e nella discriminazione, a rischiare di esser perseguitati come criminali, oppure a non viverli e non vivere affatto
Scrisse in Affetti speciali : (...)In quei due, tre giorni, presi la piu’ importante decisione della mia vita: mi «accettai» come omosessuale. Non solo, giurai a me stesso che avrei dedicato la mia vita all’emancipazione degli altri omosessuali, che avrei fatto tutto, piu’ che il possibile fino all’impossibile, per liberare la mia comunita’ dalle catene che la legavano e la facevano soffrire. Giurai che non avrei accettato imposizioni di nessun tipo da uno Stato, da una Chiesa, da una Societa’ che avevano cercato di sopprimermi, di distruggermi, di farmi scomparire dalla faccia della terra.
Tutto questo aveva, ed ha ancora oggi per quel che posso capire, un fondamento nell’amore: amore grande, sconfinato, irrefrenabile prima di tutto per i miei fratelli che, come me, sono stati costretti a subire le ingiurie dell’idiozia umana fatta carne; e poi amore per tutti gli uomini e le donne, amore per coloro che sono oggi, e qui, viventi, ma anche per quelli che hanno gia’ dato il loro contributo all’evoluzione dell’umanita’ ed a quelli che lo daranno domani o dopodomani…
E questo amore e’ un imperativo morale per tutti: noi non abbiamo solo dei diritti nei confronti di noi stessi, ma anche degli obblighi di fronte agli altri. Di piu’ verso quelli che ci sono vicini, di meno per quelli che sentiamo lontani da noi, certo, ma con tutti abbiamo un legame che non ci e’ concesso recidere o ignorare.(...)
L'anno dopo, 2007, Massimo ha mancato di poco l'appuntamento, e se n'è andato affidandomi due compiti.
Quello di non lasciare che tutta la documentazione da lui raccolta rimanesse sepolta e irraggiungibile nell'Archivio di Stato, o diventasse oggetto di contese nella Comunità Varia, come chiamava la sua "famiglia allargatissima" LGBTQ, o peggio ancora venisse dispersa.
E poi di organizzargli una bellissima festa di compleanno per ritrovarci allegramente con gli amici, come piaceva a lui, al Circolo Mario Mieli, tra commozione e risate, e torta con le candeline e regali, a discutere e confrontare le nostre vite, le nostre idee, riflettere sul nostro lavoro per il comune obbiettivo della liberazione omosessuale.
Due compitini apparentemente facili, in realtà difficilissimi, soprattutto il primo.
Infatti proprio per realizzare il suo primo, e aggiungo principale, sogno di mettere a disposizione della cultura Italiana e internazionale l'immane documentazione raccolta in quasi cinquant'anni di ricerche e studi, un manipolo di amici si è associato pomposamente in una " Fondazione" che porta il suo nome, e ci ha lavorato instancabilmente per riuscirci con l'aiuto delle istituzioni: per ora stiamo continuando a lavorarci.
Però abbiamo comunque realizzato qualcosa: con grande lavoro e con l'appoggio più di istituzioni che dell'associazionismo GLBT, una grande e bella mostra antologico/documentaria (Massimo Consoli, marinese d'affetti speciali") in occasione del primo anniversario della sua morte (2008) nel Museo Civico Mastroianni di Marino, conclusa con la celebrazione là del suo secondo compleanno postumo, e una seconda esposizione di una parte dei materiali documentali nel giugno di quest'anno 2009 nella nuova sede di Arcigay romana per celebrare i "40 anni di Movimento, 50 anni di Archivio".
Avremmo voluto quest'anno poter festeggiare il compleanno di Massimo Consoli con un omaggio particolare, e un riconoscimento che in vita, come spesso accade, non ha avuto.
Quest'anno, che è anche il 50° dell'Archivio, il 40° anniversario della Carta di Amsterdam, il 40° anniversario di Stonewall, avremmo voluto invitare tutta la gente della sua Comunità Varia ad assistere all'apposizione di una targa dedicata a lui sulla facciata del palazzo di via Galvani a Testaccio in cui è nato, come proposto, e accettato, alla giunta Capitolina quasi all'indomani del suo insediamento.
Dopo molti disguidi burocratici tra i vari uffici comunali competenti trascinatisi per mesi, l'assessore Croppi e il sovrintendente Broccoli hanno varato l'iniziativa, praticamente definita la data( l'11 dicembre prossimo alle 15) e mancava solo la conferma ufficiale alla Fondazione che ad oggi continua a non esserci.
Peccato che l'ufficio competente, che aveva già provveduto a rallentare l'iter in varie occasioni, non abbia ancora informato i proprietari del palazzo di questo evento. Che tra i funzionari ci sia qualcuno a cui gli omosessuali sono antipatici ?
Però anche se non sarà inaugurata l'11 o il 12 o il 13 dicembre 2009, a via Galvani, sulla casa dove Massimo è nato nel 1943, la targa dedicata a lui e alla sua attività culturale e politica per i gay sarà apposta dal Comune di Roma.
Questo sarà il nostro regalo per il compleanno 2009 di Massimo Consoli, nostro e della città che tanto ha amato.
Alba Montori
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