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mercoledì 9 settembre 2009

PROPOSTA abrogativa REGIONALE SU ” PRIVILEGI SOLO AD ALCUNE TIPOLOGIE DI FAMIGLIA”

REFERENDUM ABROGATIVO POPOLARE

ABOLIZIONE DELLA LEGGE REGIONALE SULLA FAMIGLIA DEL 2001

I SOTTOSCRITTI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI NEL LAZIO RICHIEDONO REFERENDUM POPOLARE ABROGATIVO AI SENSI DELL’ARTICOLO 61 DELLO STATUTO DELLA REGIONE LAZIO, ED IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 20 GIUGNO 1980, N. 78 - SUL SEGUENTE QUESITO: “VOLETE VOI CHE SIA ABROGATA LA LEGGE REGIONALE 7 DICEMBRE 2001, N. 32 (“INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA.”)”?

Vogliamo vantaggi per tutti i tipi di famiglia… non solo per le famiglie fondate sul matrimonio

La strada era già stata battuta da Formigoni in Lombardia, dove una legge stabiliva sussidi alle famiglie bisognose purché regolarmente sposate.

E’ stato quindi un gioco da ragazzi per l’ex governatore del Lazio Francesco Storace replicare e rilanciare, stanziando soldi, con la Legge che oggi chiediamo di abrogare, solo per quei nuclei familiari in situazioni di disagio, a patto però che si tratti di unioni matrimoniali! I conviventi ne restano fuori.

Ad accusare la giunta di centro-destra c’era tutta l’allora opposizione, dai cattolici ai comunisti del centrosinistra.

«È una discriminazione intollerabile sui figli», attaccava l’ex Ppi Giuseppe Fioroni. «Ci rivolgeremo alla Corte di Strasburgo», annunciavano i Verdi Paolo Cento e Angelo Bonelli. «Una decisione che mercifica il matrimonio», tuonava l’ ex ministro della Solidarietà sociale e futuro ministro della Salute Livia Turco. «Un rigurgito fascista», bollava la comunista Maura Cossutta.

Pure a destra non ci andavano giù leggeri: La Mussolini ammetteva infatti: «La decisione di Storace appare un po’ discriminatoria» ed Enzo Palmesano (allora di An) ironizzava in modo davvero simpatico: «Bisognerebbe pregare il cardinale Ruini di convincere Storace che non è ancora diventato vescovo: che decisione ingiusta e assurda»!.

Molto rumore, molto rumore da parte della classe politica laziale e italiana nei confronti della legge Storace. Ma “Molto rumore per nulla” direbbe oggi W. Shakespeare.

Infatti dopo anni di governo regionale del centro-sinistra, nonostante le nostre ripetute, insistenti e forti richieste, nulla si è fatto non solo per le coppie di fatto ma neanche per abrogare la tanto chiacchierata legge Storace sulla famiglia.


Con l’abrogazione della legge regionale 7 dicembre 2001 n. 32 (“Interventi a sostegno della famiglia”) che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e istituzione privilegiata per la nascita, la cura e l’educazione dei figli e che la sostiene rimuovendo gli ostacoli a livello sociale, abitativo, lavorativo ed economico, si vuole rendere attuale ed ampliare il restrittivo concetto che riconosce la famiglia solo nel momento in cui ci sia una coppia sposata, senza tenere conto delle diverse realtà contemporanee, tra cui le coppie di fatto e le famiglie allargate, che da tempo attendono questa legittimazione.

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