Queste dimissioni sono figlie di una guerra intestina che si è consumata dentro il PD.
Una guerra di cui molti portano la responsabilità.
Questa guerra intestina ha impedito al PD di strutturasi, di trovare una sua strada chiara, di avere una sua identità, valori riconoscibili. Una guerra intestina che ha impedito al PD di concentrare le sue energie sui problemi degli italiani. Tutto concentrato sui “suoi” problemi.
Un partito non può vivere così. Non può essere punto di riferimento per tante e tanti italini che si sono riconosciuti in quel progetto. Quegli italiani e quelle italiane non sono scomparsi.
Oggi sono senza punti di riferimento.
Questo è un momento difficilissimo. Cerco di raccogliere le energie per capire cosa fare, come uscire da questo gorgo in cui solo noi ci siamo andati a mettere.
E’ pericolosissimo che oggi il più grande partito di opposizione viva un momento così diffcile.
E’ periocloso per il paese, è pericoloso per la democrazia.
Ci vorrebe un grandissimo gesto di coraggio, un grandissimo gesto di responsabilità e di amore per il bene comune.
Un passo indietro dei molti che più di altri si portano la responsabilità della leadership del PD in questo anno.
Ci sono molte energie che potrebbero essere pronte a rimboccarsi le maniche.
Ci sarà questo spazio?
A questa domanda si potrà rispondere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane…
Nessun commento:
Posta un commento