Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

domenica 7 settembre 2008

torna il notiziario di Gaya-Cronisti senza Frontiere

NOTIZIARIO GAYA CsF 7 SETTEMBRE 2008
L’ISOLA E VLADIMIR LUXURIA
L’anno scorso è toccato ad Alessandro
Cecchi Paone e Cristiano Malgioglio, quest’anno è la volta di Valdimir
luxuria… destinazione: Isola dei Famosi!
Ex deputata, artista
trasformista e da palcoscenico di indubbio valore e di grande successo,
impegnata sul fronte dei diritti civili per la comunità GLBT nazionale,
si misurerà nei prossimi mesi con una delle prove più dure che si siano
mai viste sui teleschermi. Alle prese con la natura selvaggia e con i
morsi della fame, con tutte quelle cose alle quali nessun cittadino di
una moderna società siamo è abituato. A Vladimir Luxuria va tutto il
nostro incoraggiamento e il tifo possibile per la sua nuova impresa,
per questa prova di misura con se stessa e per il coraggio che ha per l’
ennesima volta dimostrato nell’accettare una sfida cosi tosta.
Gaya
CsF Staff

NAPOLI: RAGAZZA LESBICA SFREGIATA DA UN ULTRAS
 In piazza Bellini l’anno scorso un episodio analogo: le associazioni
manifestarono.
 Un giovane si toglie le mutande e insulta alcune ragazze gay.
 Poi ne ferisce una con un bicchiere. (Amalia De Simone) 
Le ha tagliato la faccia colpendola con un bicchiere dopo averla insultata e
molestata spogliandosi dei jeans e delle mutande: “lo vuoi il pisello?
Lo vedi lesbica di merda?”. È successo ad una ragazzina non ancora
ventenne rea di aver rivolto un gesto affettuoso alla sua innamorata in
una delle più note e affollate piazze della movida napoletana. Un
episodio gravissimo di omofobia che arriva, quasi come fosse un
vergognoso rituale di fine estate, a “celebrare” l’anniversario della
sassaiola contro i gay da parte di un gruppo di ragazzi simpatizzanti
di un’organizzazione di tifosi del Napoli, avvenuta proprio un anno fa.
Allora l’episodio scatenò polemiche e ben due manifestazioni pubbliche
contro l’omofobia. Non è bastato. L’onta della discriminazione e dell’
intolleranza sporca ancora una volta piazza Bellini, la bellissima
agorà amata dagli stranieri che da anni riunisce davanti ai decumani
diverse realtà di studenti, musicisti, magistrati, scrittori,
intellettuali, gruppi di tifosi e tradizionalmente anche gay, grazie ad
una serie di iniziative culturali e di socializzazione di arcilesbica.
Erano le due della nottata tra venerdì e sabato: la piazza, secondo il
racconto di alcuni testimoni, era ancora viva, e tra i tanti giovani c’
era una tavolata di una decina di amici. tra loro, anche due ragazze
inequivocabilmente innamorate che partecipavano alla serata occhi negli
occhi. Un abbraccio di troppo ha inspiegabilmente infastidito un
giovane che sostava con alcuni amici nei pressi delle rovine
archeologiche. “Era fuori di testa, si vedeva lontano un miglio - ha
raccontato un ragazzo presente in piazza con la sua comitiva - si è
staccato dal suo gruppo e come una furia si è avvicinato a quelle
ragazze. Io lo vedevo di spalle: si è abbassato i pantaloni e le
mutande e ha cominciato ad urlare insulti e volgarità”. “Qualcuna si è
alzata dal tavolo spaventata - aggiunge un’altra testimone - e lui ha
provato addirittura ad inseguirla. Poi alcune ragazze del gruppo hanno
risposto alle provocazioni e lui, completamente invasato, le ha
aggredite fino ad afferrare un bicchiere e scaraventarlo contro una di
loro chiamandola “lesbica di merda”. La ragazza, giovanissima,
sanguinava: aveva un taglio profondo tra il naso e la fronte e un altro
sopra la bocca. A quel punto sono intervenuti alcuni amici dell’
aggressore che, capita la gravità della situazione, hanno cercato di
calmare le acque, hanno immobilizzato il loro amico e lo hanno portato
via”. Secondo i presenti in piazza, la vittima dell’aggressione avrebbe
voluto allertare le forze dell’ordine ma sarebbe stata dissuasa da
alcune persone che le avrebbero chiesto di non creare scompiglio in
zona e suggerito inoltre che non sarebbe stato opportuno “mettere i
suoi affari in piazza”. Non è chiaro quindi se successivamente le
ragazze si siano rivolte alla polizia. “L’assenza di denuncia è uno
degli elementi più sconcertanti di questa vicenda. - commenta la
presidente di Arcilesbica Napoli Giordana Curati - È grave che anzichè
supportare queste ragazze, i presenti le abbiano scoraggiate
soprattutto se è successo per ragioni “commerciali”. Sarebbe stato
utile anche un esposto in forma anonima: la polizia ha già in passato
monitorato la piazza per episodi analoghi. Siamo rimaste qui cercando
un incontro e senza provocazioni. A questo punto ci facciamo carico noi
dell’associazione di denunciare questo gravissimo fatto all’opinione
pubblica. Cercheremo le vittime dellaggressione perché l’arcilesbica
esiste anche per essere al fianco delle ragazze omosessuali che si
trovano a dover affrontare situazioni più grandi di loro.
La ragazza sfregiata a Napoli da un ultras. Le dichiarazioni di Arcilesbica:
 Ecco l’omofobia legittimata “La politica è responsabile”.
La deriva omofoba arriva alla vigilia di una manifestazione (già programmata) di
Arcilesbica, arcigay, I Ken e Mit contro l’intolleranza e l’ignoranza.
«Sono molto preoccupata - confessa la presidente di arcilesbica
Giordana Curati - e mi inquieta questa diffusa convinzione dell’
inutilità della denuncia.
Un atto come quello capitato venerdì non può restare impunito. 
soprattutto perchè i “personaggi” della piazza li
conoscono tutti e quindi l’autore di questo episodio che sfiora la
molestia sessuale oltre che le lesioni, può essere individuato. In
genere sono ragazzi che a loro volta vivono situazioni di marginalità e
disagio. Inoltre va detto che all’assenza di qualsiasi forma di
intervento politico per l’integrazione si sono aggiunti tanti
interventi pubblici contro i gay che hanno creato anche un senso di
legittimazione a compiere violenze del genere.
 Eppur la ministra per le pari opportunità in una delle sue prime uscite 
disse che l’omofobia non esiste”».
FONTE Arcilesbica.it

SOLIDARIETA’ ALLA RAGAZZA NAPOLETANA VITTIMA DELL’AGGRESSIONE OMOFOBA
ARCILESBICA  “AMAZZONI”      L’AQUILA
DICHIARAZIONE DI CARLA LIBERATORE,  RESPONSABILE COMITATO PROMOTORE
ARCILESBICA “AMAZZONI” L’AQUILA
“La maleducazione dilagante nel nostro paese ormai non ha più limiti di decenza.
 E’ inutile camuffare l’ omofobia con i rituali morali, con l’etica sanguinante e sanguinaria 
di chi ha tutti gli interessi di seminare il germe dell’odio. In questa estate ormai quasi finita 
si sono susseguiti numerosi episodi di violenza contro gli omosessuali e le donne:
 due turiste violentate, due trans massacrati uno a Milano e uno a Roma, al di là poi delle
circostanze differenti e delle diverse motivazioni, sembra proprio che le donne, i transessuali, 
le lesbiche e i gay siano diventati una specie di tiro al bersaglio delle frustrazioni altrui.
 Altro che terapie riparative…. Ci sarebbe da riparare tutto un sistema sociale fondato sulla 
più grande menzogna della storia del mondo: l’etica religiosa che ha letteralmente ingurgitato 
la coscienza individuale.
Tanto che il risultato è che uno stupido ragazzino in piazza Bellini, a Napoli, si sia potuto 
permettere di calarsi le braghe per mostrare e ribadire ancora una volta alle due ragazze 
lesbiche che si stavano baciando, quanto, secondo lui, probabilmente, il suo attributo maschile
dovesse essere rispettato e venerato. Il povero ragazzo non sa affatto, non è per niente cosciente, 
che in realtà si è calato la ‘zuava’ davanti a chi gli ha inculcato questa infame ignoranza e ignobile
maleducazione, con la maschera ‘beata’ della morale.
 Impellente e irrimandabile è diventata ormai un’esigenza senza remissioni, la stesura di una 
proposta di legge che difenda le persone dagli atti omofobi, xenofobi e di cotanta maleducazione.
 Necessario sarebbe anche un plebiscito popolare, un referendum per generare nuove leggi in linea
con le normative europee, ma soprattutto in linea col vivere civile dovuto ad ogni individuo che sia 
esso gay, lesbica, transessuale o eterosessuale.
 Educare le persone fin dalle scuole elementari educare i ragazzi e le ragazze al rispetto per le differenze… rimarrebbe poi peròil problema di educare certi genitori e certi insegnanti. Alle ragazza lesbica che 
ha riportato ferite al volto, va tutto il sostegno, la vicinanza e la solidarietà del gruppo Arcilesbica ‘Amazzoni’ 
di L’Aquila, al ragazzo dalle braghe calate, ribattiamo che il suo attributo non è poi così raro da meritare 
tanta attenzione”.
Arcilesbica“Amazzoni” L’Aquila – Mail: arcilesbica.aq@libero.it – Tel. 392.1059150
– 0862.580064

LE VITTIME DI PIAZZA BELLINI E ARCILESBICA NAPOLI 
(COORDINAMENTO GLT CAMPANIA) DENUNCIANO LE VIOLENZE
 Il sei settembre duemilaotto, il commissariato di polizia Decumani, presso via San
Biagio dei Librai ha individuato e fermato, con l’accusa di tentata violenza sessuale, 
lo scellerato protagonista della violenta aggressione omofoba dello scorso ventinove 
agosto in piazza Bellini. Il soggetto è stato segnalato alle forze dell’ordine in seguito alla
coraggiosa denuncia delle vittime, rappresentate dall’avvocato Elena Coccia e sostenute
 dall’associazione Arcilesbica Napoli, che ha a sua volta sporto querela per essere venuta 
a conoscenza dei fatti.
Esprimono soddisfazione per l’ottimo risultato ottenuto l’avvocato Coccia per l’associazione 
Giuristi Democratici e Arcilesbica Napoli per il Coordinamento Campano LGT, formato da 
i Ken onlus e M.I.T. Napoli, nato proprio in seguito agli episodi di violenza omofoba verificatisi
nell’agosto duemilasette sempre in piazza Bellini. Un anno quasi esatto è trascorso dall’
episodio di violenza omofoba che tanto scosse ed indignò la comunità napoletana ed eccoci 
costretti a dover assistere ad una nuova ondata di brutalità dove, stavolta, si è infierito contro
giovani donne, profittando del medesimo “palcoscenico: quella piazza napoletana che ancor 
oggi appare più come luogo votato al conflitto che alla socializzazione e all’incontro di gruppi 
differenti. Un anno è trascorso, ma non inutilmente. E' stato infatti un periodo pieno d’
iniziative finalizzate al coinvolgimento della cittadinanza nella lotta all’omofobia. 
 Forte dell’azione portata dunque avanti, riconfermiamo oggi la nostra denuncia nei confronti 
delle Autorità statali e locali,che mancano di portare a realizzazione pratica uno stato sociale di
diritto in grado di garantire a tutti i cittadini, siano essi donne, immigrati, omosessuali o 
transessuali, pari diritti e pari dignità, a partire dalla libertà di aggregazione e dalla coesistenza 
di realtà sociali e culturali diverse. Quest’atto di denuncia, oltre alla manifestazione di un grande 
coraggio personale, è forse anche il risultato di una politica per i diritti su cui molto abbiamo 
lavorato e lavoreremo e che rende il senso più profondo del nostro ruolo di associazioni; tuttavia, 
ciò non può impedirci anche in un momento di soddisfazione – di ricordare come restino gravi 
le innumerevoli mancanze dell’organizzazione pubblica, che per prima dovrebbe apportare
gli strumenti di sicurezza e integrazione necessari a che tra i cittadini non solo omosessuali-
fiorisca un senso di sicurezza e una cultura delle differenze. In qualità di associazioni a tutela dei
diritti civili non ci tireremo mai indietro di fronte a questi obiettivi ma siamo nelle condizioni di 
dovercene assumere tutto il carico, quando il perseguimento di questi dovrebbe essere prima di
tutto compito dello Stato. Insieme, intendiamo continuare a lavorare per una società diversa da 
questa, in cui non esistano cittadini “minori” capro espiatorio dell’ignoranza e della violenza del branco.
Una società dove il branco non esista. E dove la donna sia sempre persona. Ovunque.
 E non bastonata comunque.
FONTE Associazione i-kenonlus – Email: ikenonlus@i-ken.org

SI FERMI LA VIOLENZA SQUADRISTA A ROMA
 Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
esprime solidarietà ai compagni aggrediti da un vero e proprio assalto
all’arma bianca di stampo squadrista al termine di una manifestazione
in ricordo di Renato Biagetti, vittima di un’altra aggressione simile
consumatasi due anni fa a Focene. Un episodio gravissimo e di chiara
matrice di destra che accresce una preoccupazione già viva.
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Andrea Berardicurti Segreteria Politica
Via Efeso, 2/A  - 00146 R O M A
tel. 065413985 - fax 065413971
Mobile:
3487708437

NAPOLI: I KEN, ASSOCIAZIONE OMOSESSAUALE DI NAPOLI,
CONSIDERAZIONI SU AGGRESSIONE A PIAZZA BELLINI
L’Associazione i Ken ONLUS di Napoli per i fatti recenti di Piazza Bellini  invita tutti e
tutte le cittadine e i cittadini napoletani a vigilare sulla piazza e a proteggere chi subisca
una violenza chiamando tempestivamente il 112 o il 113 ed invitia tutti a non fomentare 
e non partecipare ad azioni o reazioni di violenza . 
 Si  ritiene che a 12 mesi esatti dalle ultime aggressioni di piazza Bellini, questa del 29
Agosto sia tra le peggiori perché ha dimostrato oltre l’odio ed il disprezzo per la dignità 
umana delle donne che questa si accompagna all’odio all’amore omosessuale.
Ricordiamo che questo atteggiamento è lo stesso di quei bulli che a
torre del lago volevano “guarire” una ragazza lesbica con uno stupro di
gruppo. Occorre intervenire subito! Chiediamo alla comunità napoletana
( non solo omosessuale e ovviamente non solo a piazza Bellini) di
manifestare con solidarietà il proprio sostegno a chiunque, in pace,
viva la propria libertà di amare e di essere amata o amato. Con cinismo
occorre dire che questo da solo non basta! Occorre, infatti,  che chi
subisca la violenza sporga denuncia presso le autorità di Pubblica
Sicurezza e alle associazioni Gay e Lesbiche di Napoli è sbagliato
lasciare alla cronaca costruire fobie ed odi inutile e lasciare a piede
libero i malviventi. Occorre aderire alle associazioni gay e lesbiche
perché in caso di violenza l’associazione può sporgere denuncia al
posto della vittima tutelandone la privacy. Occorre che le Istituzioni
si riapproprino degli spazi pubblici sottratti manu camorristica alla
società civile attraverso atti d’inciviltà come l’occupazione dei
giardinetti di Piazza Bellini dagli scooter che rappresentano non solo
una presenza vandala ma un segnale di proprietà degli spazi urbani
destinati alla comunità e mai vigilati e tutelati. Occorre che i
commercianti ed i cittadini della zona e della municipalità si
ribellino e denuncino eventuali violenze e soprusi e non accadano più
atti dettati dalla paura e dal menefreghismo  come è avvenuto con il
gestore del pub che osteggiò scoraggiando l’intervento della polizia
per “stare tranquillo”. È evidente che la presenza dell’esercito
rappresenti la facciata della sicurezza che nei fatti rimane irrisolta
insieme al problema vivibilità e chiediamo al Questore ed al Prefetto
di Napoli una maggiore decisione ed una  maggiore attenzione alle
troppe violazioni della legalità verso persone e verso il patrimonio a
cui piazza Bellini è abbandonata. La Napoli che ci meritiamo non questa
è ben altra. La nostra stima alle ragazze che con senso civico stanno
denunciando narra do la loro esperienza direttamente alla stampa,
perché, così facendo non solo lottano per la giustizia ma mostreranno
ad altri ed ad altre che ribellarsi al sopruso ed alla violenza è un
gesto non solo di coraggio ma di civiltà.

OMOFOBIA SOTTO CARFAGNA E MARONI
Un altro episodio di aggressione omofoba, questa volta ai danni
di due giovani ragazze lesbiche in piazza Bellini, a Napoli. A farne le
spese una di loro, colpita e sfregiata al volto da un bicchiere
scagliato, con il solito contorno d’insulti, da un ultrà ubriaco.
Aspetto inquietante di questo episodio, già di per sé grave, è il fatto
che le giovani siano state convinte dai gestori dei locali a non
sporgere denuncia, per cui se al fatto non avesse assistito una
cronista della stampa locale non si sarebbe saputo nulla. Il Circolo di
Cultura Omosessuale Mario Mieli esprime solidarietà e vicinanza alle
ragazze vittime dell’aggressione e alle associazioni del territorio che
da anni si battono in un contesto difficile e avevano già programmato
una mobilitazione cittadina contro l’omofobia. Occorre denunciare con
forza questa vera e propria escalation di violenza omofoba che sta
attraversando l’Italia da Nord a Sud senza che dal Governo o dalle
istituzioni giungano seri segnali di preoccupazione e una strategia
politica di contrasto. Gravissima appare l’inerzia del Ministro delle
pari Opportunità Mara Carfagna e del Ministro dell’Interno Roberto
Maroni, che pure della sicurezza vorrebbe fare una sua bandiera.
Andrea Maccarrone Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Andrea Berardicurti Segreteria Politica
Via Efeso, 2/A – 00146 - R O M A -
tel. 065413985 - fax 0654139713487708437

I SOGNI DI ULRICHS
Penso che questa frase, non mia ma di Hundertwasser, renda bene l'idea di quel
che è accaduto ieri a L'Aquila, travalicando anzi trascendendo spazi e
tempi ordinari e contingenti..."Se uno sogna da solo , è solo un sogno.
Se molti sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà". 
  Una esperienza strana e bellissima, tra gente diversa per abitudini e stili
di vita e origini, per età anagrafiche e culturali, per sentimenti ed
emozioni, ma assieme a condividere il ricordo di un sognatore di ormai
quasi due secoli fa, che senza neanche saperlo ha condiviso il sogno di
un amico da poco scomparso, sognato assieme ad altri sognatori come
lui, come loro, quasi dinosauri ancora presenti e assieme a giovani
sognatori.
Ancora una volta assieme per trasformare la realtà, quella che sembra 
soltanto diversa da quella di due secoli e un secolo fa, perchè mai più 
nessuno sia perseguitato e offeso per il suo modo d'amare...
Peccato per chi non è riuscito, ancora stavolta, ancora a sognare assieme a noi.
Alla prossima forse saprà osarlo..........
Alba Montori --Fondazionemassimoconsoli.com


ARCIGAY: BASTA CON GLI STUPRI IN CARCERE
Denunciata in Calabria una violenza sessuale ai danni di un detenuto gay 
sieropositivo
  La vicenda denunciata oggi dal movimento Diritti Civili secondo la quale in 
Calabria una persona gay detenuta sarebbe stata stuprata in carcere nel 
mese di giugno e subito dopo posta agli arresti domiciliari ripropone in modo 
clamoroso ciò che si sa da sempre: nelle carceri italiane è usuale la violenza 
sessuale tra uomini. Il vero problema è che moltissimi giovani gay o eterosessuali
maschi vengono giornalmente violentati da singoli o gruppi di detenuti
anche a causa del fatto che in questo paese non è possibile discutere
civilmente della sessualità delle persone detenute.
  Già molti anni fa, Arcigay chiese all’amministrazione carceraria e al Ministero di Grazia
e Giustizia di diffondere nelle carceri il preservativo, purtroppo per
motivazioni legate alla sicurezza, che riteniamo ridicole, questa
distribuzione non è mai avvenuta. Se verrà confermato il fatto che il
ragazzo violentato è inoltre sieropositivo, ci chiediamo come i governi
che si sono alternati negli ultimi anni, sia di destra che di sinistra,
non abbiano mai pensato al fatto che non esistono politiche di
prevenzione dalle malattie a trasmissione sessuale nelle carceri e se
almeno questo caso provocherà a qualcuno un rimorso di coscienza.
Chiediamo inoltre a questo governo e all’opposizione quali siano le
misure di sicurezza che vorranno mettere in campo sia dal punto di
vista sanitario che di convivenza all’interno delle carceri.
Aurelio Mancuso Presidente nazionale Arcigay
ARCIGAY - Associazione lesbica e
gay italiana Via Don Minzoni 18 - 40121 Bologna - TEL +39.051.6493055 –
www.arcigay.it - info@arcigay.it

SI CHIAMAVA KATIA ED ERA DONNA, MA SOGNAVA DI RISVEGLIARSI UOMO
Fino a 25 anni si chiamava Katia ed era donna. Ma sognava di risvegliarsi uomo.
   Poi un amico, l'incontro con il Mit e il percorso fino all'operazione. 
Ora Stefano è un vigile urbano felice e accettato.
Sarà il clamore creato dalla storia del vigile urbano gay di Milano 
che rischia una sanzione per avere usato a divisa
per scopi non lavorativi, sarà che in questi giorni si svolge il primo
meeting dell'associazione dei poliziotti LGBT italiani, ma le storie di
persone che vestono la divisa e fanno coming out fioriscono come mai
prima d'ora. Oggi, sempre della pagine del Corriere, questa volta
nell'edizione bolognese, è il turno di Stefano 31 anni, anche lui
vigile urbano che fino a qualche anno fa per l'anagrafe era Katia. Fino
a quando, un giorno a 21 anni chiama il consultorio del Mit e inizia il
suo percorso personale che la porterà, a 25 anni, a subire l'operazione
per il cambio di sesso all'ospedale Sant'Orsola di Bologna e a
diventare, appunto, Stefano.  "Fin da piccola mi addormentavo sperando
di svegliarmi maschio", ha raccontato Stefano alla giornalista del
Corriere alla quale ha spiegato quali sofferenze ha passato da
adolescente credendosi lesbica e vedendosi costretta ad allontanarsi
dalla famiglia d'origine dopo avere confessato loro la sua natura. A
cambiare il corso della sua vita, come spesso accade in questi casi, un
incontro casuale. "Incontrai un ragazzo di cui mi innamorai: era una
donna, ma diceva di sentirsi un uomo - continua Stefano nell'intervista
-. Mi resi conto che volevo essere come lui. Un giorno decisi di
tagliare i capelli e mettermi solo jeans e maglie larghe". Adesso, dopo
gli incontri al Mit, l'operazione e dopo essere stato riaccettato dalla
famiglia, Stefano è un uomo felice, che dice di essere a suo agio anche
tra i colleghi in divisa.  "Nel complesso mi sento accettato - racconta
-. Ho parlato con tutti, mi hanno fatto le domande più assurde. Ho
venduto la mia privacy pur di aiutare gli altri a capirmi". Oggi non ha
più dubbi su chi è e chi vuole essere, spiega alla giornalista, e si
dice felice di essersi trovato a Bologna a vivere la sua storia. "Qui
se ti spieghi, la gente ti capisce", conclude.
FONTE Gay.it INVIATO DA GAJAMENTE - critical forum glbtq su OMOdiario

COMUNE DI ROMA,  BACARO E IERVOLINO:
 “IL 50% DEGLI INCARICHI NEGLI ASILI NIDO VERRA’ RISERVATO AGLI 
INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA. L’ASSESSORE MARSILIO RISPONDA
SU QUESTO”
Dichiarazione congiunta di Demetrio Bacaro e Massimiliano
Iervolino, rispettivamente Tesoriere e Segretario dell’Associazione
Radicali Roma: Leggiamo con un misto di sconcerto e di sollievo quanto
riportato sulle agenzie di stampa odierne, circa le dichiarazioni dell’
Assessore Laura Marsilio.
Lo sconcerto è tutto imperniato sull’ultima
parte delle dichiarazioni, che non può che far riferimento al nostro
critico comunicato stampa di ieri sulla misura del “doppio canale”
adottato per gli insegnanti di religione (ovviamente cattolica). Oggi l’
Assessore dichiara: “negli istituti statali vengono già riconosciuti
punteggi agli insegnanti che offrono servizi integrativi e che
insegnano la religione cattolica, non vedo perché se questo avviene
nelle scuole statali non debba avvenire per quelle comunali. Non si
tratta di punteggi aggiuntivi ma dell’equiparazione (????)
professionale dei docenti”. Ci sono da chiarire però alcuni aspetti: se
è vero che non si tratta di punteggi aggiuntivi, è senz’altro vero
quanto riportato dalla delibera approvata e riportata in home page del
sito del Comune, dove viene dichiarato un doppio canale nella misura
del 50% e questo vuol dire che ogni 10 incarichi annuali di supplenza 5
saranno riservati agli insegnati di religione. Perché poi la stessa
graduatoria sarà premiante per la gestione dei 5 asili nido
recentemente rientrati dalla gestione della Farmacap direttamente sotto
l’egida del Comune”. Infine resta un mistero perché mentre il Ministro
dell’Istruzione dichiara di voler premiare il merito fra gli insegnanti
(i Radicali aspettano con favore i dettami del come verrà applicata
questa positiva volontà ministeriale) nel Comune di Roma si sceglie di
attribuire “merito” all’insegnamento di una materia, che francamente
esula dal compito istituzionale della Scuola dell’infanzia. Sempre poi
di incerta interpretazione è l’affermazione di  aver rispettato “un
accordo precedentemente raggiunto con i sindacati: quali
organizzazioni? a quando risale l’accordo? La piccola parte di sollievo
deriva dall’apprendere dalle dichiarazioni odierne che  occorre
indirizzarsi verso il privato” in questo settore. Chiediamo lumi su
quest’affermazione, consapevoli degli enormi costi per le famiglie che
accedessero agli asili nido privati. Al contrario rinnoviamo l’invito,
già rivolto alla precedente Amministrazione Capitolina, di considerare
con favore l’idea della costituzione di numerosi micro nidi di
prossimità, che creerebbero enormi potenzialità occupazionali agli
insegnanti, abbatterebbero una fetta importante di traffico genitoriale
di accompagnamento (con ricadute favorevoli su vivibilità e qualità
dell’ambiente) e costituirebbero un adeguamento a modelli già
sperimentati con successo in altri paesi europei; niente nuove
costruzioni centralizzate nei municipi, ma deciso impulso alla
microimpresa giovanile. Consapevoli che molti sono i quesiti,
rinnoviamo l’invito sereno all’Assessore ad una serie di risposte
esaustive”
www.radicaliroma.com
Massimiliano Iervolino - Segretario dell'Associazione Radicali Roma
via di Torre Argentina 76
00186 Roma
3453652220
m.iervolino@radicali.it
www.radicaliroma.com

BENVENUTA POLIS APERTA
Accogliamo con piacere la notizia che i poliziotti e
militari gay e lesbiche italiani, da anni uniti inassociazione, Polis
Aperta, abbiano deciso di venire allo scoperto nell’assemblea nazionale
prevista per il 26 settembre prossimo a Bologna. Una novità del nostro
panorama associativo che contribuisce ad avvicinare l’Italia al resto d’
Europa e che rompe quegli assurdi tabù machisti che ancora pervadono
ambienti come quello delle forze armate o dello sport. Il Circolo di
Cultura Omosessuale Mario Mieli fa i sui più sinceri auguri a Polis
Aperta e a tutte le lesbiche, gay, bisessuali e trans in divisa che
troveranno da questa esperienza nuova visibilità, coraggio e forza per
migliorare le loro vite e quelle di tutte e tutti noi. Auspichiamo di
poter presto collaborare con Polis Aperta come da sempre facciamo con
tutte le associazioni e realtà glbt italiane.
A
ndrea Maccarrone - Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Andrea Berardicurti -  Segreteria Politica

Via Efeso, 2/A  - 00146  - R O M A
tel. 065413985  - fax
065413971 – 3487708437

LA CONCIA: “NEL PD SIAMO ANCHE NOI I PADRONI DI CASA”
 "Non la daremo vinta alla Binetti"
Alle Feste la sfida di gay e lesbiche - 

FIRENZE - C´è un detto abruzzese che, per dare l´idea di uno
che non molla l´osso, anche se il vento è contrario, dice: «Come i
rospi alle sassate». Gli tiri le pietre ma loro non fanno una piega, o
quasi. Paola Concia, che è di Avezzano, cita parole d´infanzia per
descrivere come si sentono i gay in questo Paese, ma anche, direbbe
Crozza, dentro il Partito democratico. L´assemblea degli «omosessuali
del Pd», annunciata nel programma ufficiale della Festa Democratica di
Firenze, va in scena in un primo pomeriggio assolato e deserto, caldo
umido da sauna, una decina di persone ad ascoltare quel che più che
altro è uno sfogo "particulare" dentro il momento di low profile
collettivo: «D´Alema ha detto che il partito si deve dare una mossa -
riassume la deputata Concia, in tailleur pantalone rosso Pci - Sono
d´accordo, ma una mossa se la dia anche lui, se la diano tutti. Il Pd
deve avere il coraggio di rappresentare la mia vita, di guardare in
faccia le persone e rispondere alle loro domande reali, concrete, deve
affrontare le cose difficili, invece di evitarle e prendere tempo».
Parlare, per esempio, dei «centomila bambini figli di coppie
omosessuali» che vivono in Italia, tornare alla carica sul tema dei
diritti di cittadinanza, «riempire il vuoto, la lacuna, di un partito
che si va costruendo», dandogli una fisionomia laica, in sintonia con
gli standard europei. C´è voglia di battagliare, «di non dargliela
vinta alla Binetti». Concia, e con lei il piemontese Andrea Benedino e
il milanese Marco Volante, hanno fatto la scelta di rimanere dentro il
Pd: «Il Gayleft non c´è più. Adesso noi siamo il Pd, anche noi padroni
di casa, noi transessuali, noi lesbiche, noi gay». Sullo sfondo, sono
assaliti da un dubbio esistenziale sulla natura del loro nuovo partito:
«Ma saremo ancora progressisti?» , si chiede Volante. Si risponde da
solo, con una battuta amara: «Se fosse italiana, la signora "Barracuda"
Palin, vice di Mc Cain, potrebbe stare benissimo nel Pd. Di sicuro è
più a sinistra della Binetti». La Binetti: eccolo il nome, il simbolo
più evocato, più temuto, pronunciato con un filo di voce, scuotendo la
testa. Franco Grillini che, nel Pd, non è mai entrato, le riconosce il
primato sul campo: «Le ha vinte tutte. Basti pensare al voto sul caso
Englaro alla Camera. È lei che comanda». L´invidia va ai democratici di
Obama: «Il 7 per cento dei delegati a Denver era gay. E non c´è comizio
in cui Obama non citi i loro diritti». Qui, alla festa di Firenze,
tutti seri, tutti concentrati a trovare il varco politico per «andare
avanti, perché la politica ha dei doveri nei confronti della società,
la fa crescere o arretrare, ne determina gli umori, gli orientamenti» .
Altra musica a Bologna. Dalla Festa provinciale dell´Unità (così si
chiama ancora), stesso partito, giungono voci di un´atmosfera più
leggera, più spettacolare, complice lo stand delle Drag Queen, da anni
ospiti dei compagni locali. Mercoledì sera, mentre D´Alema a Firenze
parlava di un Pd «che ha bisogno di tornare fra la gente», Drag
Marcella, all´anagrafe Marco Leardini , si toglieva la parrucca di
scena davanti a centinaia di persone e la sbatteva sul tavolo urlando:
«Basta pregiudizi!». Dice Drag Marcella: «Quelli della Margherita
rompono un po´ le palle ma io vado avanti lo stesso e riempio la
piazza. Il 17 farò uno spettacolo con 15 drag queen sul palco, ci sarà
una sadomaso e parleremo di tutto, anche dei Dico.». Concia commenta
cauta: «Se il messaggio del partito è: "Guardate come siamo
tolleranti", va bene lo stesso. O meglio: a me delle drag queen non me
ne frega niente, io voglio fare le leggi in Parlamento con chi ci sta
perché i diritti civili non sono né di destra né di sinistra. Al
momento, la Carfagna non batte un colpo e, quando lo batte, di solito è
anche peggio. Ma noi non molliamo». Sì, gli omosessuali del Pd sono di
struttura resistente sia pur un po´ abbacchiati: «Finisce che il
precedente governo Berlusconi ha fatto di più del centrosinistra» .
Citano la direttiva
europea sulle discriminazioni nei posti di lavoro
(peraltro «recepita malissimo»), le inserzioni pubblicitarie di Forza
Italia sul sito ufficiale dei gay, e i messaggi «subliminali» di Dolce
e Gabbana,
 grandi elettori del Cavaliere. Bisogna che il Pd si dia una
mossa. I gay stanno lì in attesa, «come i rospi alle sassate».
ARTICOLO
DI  ALESSANDRA LONGO
FONTE  Repubblica.it
INVIATO DA Alba Montori
Fondazionemassimoconsoli.com

IMMA BATTAGLIA:
'FACCIO IL TIFO PER
VLADIMIR.  MEGLIO L’ISOLA CHE LA SINISTRA ANTAGONISTA.'
Imma Battaglia:
“faccio il tifo per Vladimir. meglio l’Isola che la sinistra
antagonista. Fatto storico per la tv italiana. Grazie a Simona
Ventura.”
 Anche il mondo gay si mobilita attorno all’Isola dei Famosi
e alla partecipazione di     Vladimir Luxuria. Ad aprire il dibattito è
l’associazione di Imma Battaglia, il Di’Gay  Project. Sul sito dell’
associazione partire oggi un forum/dibattito: Luxuria sull’Isola,  meno
isolamento per gay e trans? Dì la tua. Anche il mondo gay si mobilita
attorno all’Isola dei Famosi e alla partecipazione di Vladimir Luxuria.
Ad aprire il dibattito è l’associazione di Imma Battaglia, il Di’Gay
Project. Sul sito dell’associazione partirà oggi un forum: Luxuria sull’
Isola, meno isolamento per gay e trans? Dì la tua. A volere la
provocatoria iniziativa dopo le polemiche venute dalla sinistra
radicale sulla decisione dell’ex parlamentare di rifondazione di
partecipare al reality è Imma Battaglia, storica esponente del mondo
gay. “Conosco Vladimir da tempo e sono contenta della sua
partecipazione all’Isola perché credo nella comunicazione soprattutto
quando rappresenta un fatto di costume, sociale, una comunicazione
popolare. Vladimir in Parlamento è stato un fatto positivo perchè ha
reso il tema transgender istituzionale, forse però Rifondazione
Comunista non rappresentava appieno la parte “liberale e riformista”
che Vladimir, nella sua esperienza di vita, ha sempre rappresentato
trasgredendo ruoli e modelli. Infatti a guardare le critiche che
serpeggiano in una sinistra sempre più arroccata su posizioni
antagoniste e ideologiche, a sentire chi storce il naso per la scelta
di partecipare ad una trasmissione come L’Isola, mi sento di
contrapporre la convinzione che il fenomeno di diffusione e
informazione popolare che può nascere da questa esperienza può arrivare
molto lontano e per questo ringrazio Simona Ventura per il sostegno che
di fatto dà alla nostra causa. Rappresentando un fatto storico per la
tv italiana.
Vladimir Luxuria con il suo transgenderismo rappresenta
la libertà, la scelta, la naturalezza delle differenze, e ora può
metterlo in evidenza, arrivando a milioni di italiani e italiane con
una profondità di penetrazione che non si avrebbe con decenni di
attivismo, pride e manifestazioni varie! Per la prima volta nella
storia della televisione italiana l’essere trans potrà essere vissuto
come Straordinaria Normalità, slogan non a caso del Gay Village di
quest’anno. A mio parere i e le trans, le associazioni che da tempo
lottano con grande dignità, devono saper cogliere quest’occasione per
uscire da un immaginario fatto troppo spesso di stereotipi e di
isolamento culturale. Vladimir sull’Isola è un’occasione da non perdere
per tutti, a partire da noi gay, lesbiche e transgender. Faccio il
tifo: Forza Vladimir!”
DìGayProject.org
Ufficio stampa
Alessandra_Filograno@yahoo.it

 “TUTTO VIETATO AI DISABILI”
E alle loro
Famiglie!!! Integrazione scolastica!!! Riabilitazione!!! Inserimento
lavorativo!!! Pensione!!! Permessi legge 104/92!!! Vita indipendente!!!
E… tanto altro ancora!!! E alle loro Famiglie!!!
LO STATO ci ha dato
una speranza e noi ci abbiamo creduto ma ci siamo illusi. adesso … Lo
STATO ci abbandona alla nostra sofferenza pur di far quadrare i suoi
Bilanci!!! In Italia, questa sarà la nostra fine.
S F I D A
Sindacato  Famiglie  Italiane  Diverse  Abilità www.sindacatosfida.
it    e-mail: 
infosfida@tin.it    tel. 3384520976    fax 0882-991017

DEDICATO A QUELLI CHE LI ABBANDONANO
Cagnetta salva neonato
abbandonato.
Il piccolo accudito insieme ai cuccioli
Il padrone del
cane ha poi avvertito la polizia. Il bambino è in discrete condizioni
ed è stato affidato alle autorità
«La China», la cagnetta che ha
salvato un neonato a Buenos Aires. (Daniel Forneri)
ROMA - Come la
leggendaria lupa capitolina, una cagna argentina di otto anni ha
salvato un neonato di pochi giorni. Il piccolo era stato abbandonato in
un campo vicino ad una baraccopoli di Buenos Aires; «la China» - questo
il nome dell'animale, letteralmente sassolino ma anche fortuna - è
riuscita a trasportarlo nella sua cuccia, a circa 50 metri di distanza,
e lo ha accudito insieme ai suoi cuccioli appena partoriti. «ACCUDITO
CON DELICATEZZA» - Il padrone del cane, un 27enne, ha poi avvertito la
polizia e ora il bambino - che pesa circa quattro chili ed è in
discrete condizioni di salute - è stato affidato alle autorità. Secondo
quanto si legge sul quotidiano argentino Clarin, la cagnetta avrebbe
spinto con delicatezza il bambino fino alla cuccia senza afferrarlo con
i denti, perché non sono stati trovati segni di morsi sul piccolo. Il
bambino, che presentava solo leggeri escoriazioni, è stato salvato da
una morte certa che altrimenti sarebbe sopraggiunta per ipotermia. Il
calore dei cuccioli e della China, invece, l’hanno protetto. Cuore di
mamma.
FONTE Corrieredellasera.it

IL XX SETTEMBRE DIMENTICATO
BRECCIA
DI PORTA PIA… PER NON DIMENTICARE….
 CONSIGLIAMO LA VISIONE DEL VIDEO
REALIZZATO DAL UAAR
LINK: 
http://www.youtube.com/watch?v=ORpIBvColcw

Gaya CsF
Movimento di libera informazione e libera vita
Email: gaya.
cronistisenzafrontiere@virgilio.it
Mobile: 347.3017980

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