Veronesi: basta firmare questo modulo per ottenere che la volontà sia
rispettata
. da Il Riformista del 24 luglio 2008, pag. 2
di Alessandro Calvi
«Ci risultano compilati qualche migliaio di moduli. Minimo 5 mila. Ma è
difficile dirlo con certezza perché noi consigliamo di compilare il modulo
in tre copie: una va conservata personalmente, una va consegnata al
fiduciario - vale a dire la persona, o le persone, a cui si affida l'esecuzione
della propria volontà - e una terza può essere consegnata al medico di
fiducia».Anche oggi il Riformista pubblica il modulo redatto dalla
Fondazione Veronesi per fare testamento biologico, dopo averlo fatto nei
glomi scorsi. Lo stesso Veronesi - padre italiano di questa battaglia e oggi
senatore del Pd - spiega a che cosa serve, che fini si propone e come va
utilizzato il testamento biologico.
Senatore, innanzitutto, considerando che spesso si finisce per fare
confusione, potrebbe brevemente spiegare cosa si intende per testamento
biologico e cosa si intende per eutanasia?
«Il testamento biologico è la manifestazione scritta della propria volontà
circa i trattamenti che si vogliono o non si vogliono ricevere (in sostanza
l'accettazione o il rifiuto della vita artificiale) da utilizzare nel caso
in cui, per sopravvenuta incapacità, non si ci si potesse esprimere di
persona. E l'estensione del consenso informato alle cure per i casi di
perdita della coscienza individuale. L'eutanasia in un certo senso è il
contrario: è la richiesta lucida, cosciente e ripetuta di un malato
terminale di porre fine ad un vita che egli giudica insopportabile per il
dolore causato dalla malattia».
Ultimamente, a proposito di testamento biologico, ha dichiarato che «una
legge sarebbe auspicabile ma non e necessaria», ritiene dunque che nell'ordinamento
italiano esista già un diritto nei pazienti basato sulla Costituzione, sul
consenso informato e sul codice deontologico dei medici?
«Esattamente. La nostra Costituzione afferma la libertà di cura all'articolo
32: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se
non per disposizione di legge: la legge non può in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della persona umana". Il consenso informato nel
nostro paese non è solo legittimo ma obbligatorio. Va inoltre considerato l'articolo
34 del codice deontologico dei medici secondo cui il medico, se il paziente
non è in grado di esprimere la propria volontà, non può non tenere conto di
quanto precedentemente espresso dallo stesso. E, infine, la Convenzione di
Oviedo del 1997, ratificata dall'Italia nel 2001: "I desideri
precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un
paziente che, al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la
propria volontà, saranno tenuti in considerazione"» .
É altrettanto vero, però, che in Italia esiste un reato specifico, quello
dell'omicidio del consenziente. Dunque, se i pazienti hanno diritto a
rifiutare le terapie, i medici che in certe condizioni - come nel caso di
Welby o di Nuvoli, ad esempio, che erano in grado di determinare la propria
volontà - danno esecuzione alla volontà dei malati rischiano l'incriminazione.
«Direi che c'è una differenza sostanziale fra omicidio del consenziente e
sospensione delle cure, che è la condizione di malattia e dolore fisico
della persona interessata. II paziente, in quanto tale, acquisisce diritti
relativi alla sua condizione specifica, tra cui quello di rifiutare le cure.
Vedi l'articolo della nostra Costituzione appena citato. L'uccisione di una
persona sana, è tutt'altra cosa».
In questa prospettiva diventa molto interessante la vicenda di Paolo
Ravasin. Come giudica la sua decisione di pubblicare il suo testamento
biologico sul Web?
«È un gesto dettato, credo, dalla constatazione che nel nostro Paese la
volontà del malato non è sufficientemente tutelata. Usando il web, il re dei
media che parla a livello mondiale, Paolo ha voluto sgombrare il campo dalle
possibili polemiche di interpretazione» .
Diverso è il caso di Eluana Englaro. E si tratta di un caso che dimostra
come una legge, per quanto auspicabile, non può risolvere tutti i problemi.
Ad esempio, cosa sarebbe accaduto se il padre di Eluana, Beppino, avesse
sostenuto - contro le precedenti dichiarazioni della figlia - che Eluana
aveva cambiato idea sullo stato di coma prima di avere l'incidente? Insomma,
qualche rischio e qualche contraddizione rimarrebbero comunque, o no?
«Il caso di Eluana è il contrario di quello di Paolo: non c'è nessuna forma
documentata della sua volontà, antecedente l'incidente che ha causato il
coma vegetativo. I giudici hanno dovuto ricostruire la sua volontà e hanno
ritenuto di avere sufficienti elementi. Se ci fosse stato un documento
autografo non saremmo qui ad arrovellarci. Non è un problema né di legge né
di contraddizione (il testamento biologico è modificabile in qualsiasi
momento comunque). E che 20 anni fa in Italia il testamento biologico era
qualcosa di assolutamente sconosciuto».
C'è poi un problema più generale, quello della politica che non è riuscita
sinora a prendere decisioni lasciando spazio alla magistratura che è
comunque tenuta a decidere quando viene interrogata dai cittadini. Con il
rischio - tra gli altri - che giudici diversi decidano diversamente su casi
simili. Ora, la politica - e il Pdl in particolare - sta reagendo sostenendo
che i magistrati avrebbero scavalcato il Parlamento. L'avvocato della
famiglia Englaro si è chiesto dove sia stata la politica negli ultimi 16
anni. Dove è stata, secondo lei, la politica?
«Assente e paralizzata, come del resto su tutti i temi di etica della
scienza. E allora la Magistratura non ha fatto altro che far rispettare i
principi della Costituzione. Che siano poi i cittadini a creare i movimenti
e sollevare i casi non c'è nulla di strano e non c'è nulla di male. L'abbiamo
già detto: una legge non è necessaria e se il Parlamento affossa le
questioni importanti per la società, la società fa a meno del Parlamento».
In ogni caso una legge, seppure un diritto già esista, sembra necessaria
quanto meno per ragioni pratiche. Lei ha annunciato un disegno di legge.
Rispetto agli 11 testi presentati nella scorsa legislatura che novità ci
sono?
«E' necessaria una legge semplice, snella e facilmente applicabile e che si
concentri sull'autoderminazio ne del malato, lasciando da parte altre
questioni come il limite dell'accanimento terapeutico, le cure palliative.
Tutte questioni importanti, ma che fanno perdere di vista l'obiettivo
primario: rispettare la volontà del malato».
Sembrerebbe che ora, sotto la spinta del caso Englaro, sia più il
centrodestra ad avere fretta mentre nel centrosinistra sembra essersi fatto
strada il timore che il Parlamento ora una legge la riesca ad approvare. Ma
una legge a immagine e somiglianza del centrodestra. Rispetto a due anni fa
ritiene che il clima sia più favorevole oppure no?
«Ho sempre detto che la salute e la ricerca non sono né di destra né di
sinistra. Non ho cambiato idea ora che siedo a Palazzo Madama. Se la destra
approverà una legge sul testamento biologico (e una buona legge) non sarà
una vittoria del centrodestra, ma dei cittadini».
Nessun commento:
Posta un commento