Finchè fotografi, cineTVoperatori, cronisti e notisti vari, finché i media di stato e di regime continueranno a dare visibilità SOLO agli aspetti "folcloristici" di Trans e travesti che per morivi di pubblicità "professionale " sono sempre presenti in forze ai Pride, sarà difficile che la gente possa trovare nei giornali e nella TV notizie sulla grande comunità LGBTQ ed anche E (eterosolidali) che lavora negli uffici, nella scuola e nella casa, come nelle officine o nelle aziende agricole e artigianali, paga le tasse ( spesso maggiorate dal fatto di apparire sempre single ) lotta e suda tutti i giorni per riuscire a vivere la sua vita semplicemente, quella che vuole e non quella che pretende di decidere al posto suo una qualunque religione o potere che si appropria del suo diritto alla felicità presente sostituendoglielo con promesse di improbabili felicità future dopo morti.
Ieri, nel corteo romano, ho portato assieme ai miei amici della Fondazione Massimo Consoli lo storico striscione gigante dell'Archivio Massimo Consoli, sei metri e più di stoffa verde (allude al garofano verde di Oscar Wilde, non alla Lega, come qualche ignorante continua a dire) da piazza della Repubblica a piazza Navona.
Sarebbe stato già faticoso di per se, visto il peso degli anni, oltre che della stoffa. ma la fatica è stata decisamente decuplicata dalle esibizioni per tutto il percorso di alcuni trans/trav e dei loro fans e i loro paparazzi ( che altro non si sono dimostrati er tutto il corteo) che continuavano a riprenderli con il nostro striscione per fondale e ci impedivano pure di camminare....
Dai TG naturalmente ( dato il clima di austerità carfagnano) sono stati cassati, ma purtroppo è stato così cassato anche il nostro striscione.
Cui prodest?
All'ignoranza -nel senso di ignorare- sicuramente
L'Archivio Consoli fa paura ? Forse.
Forse pure ai GLBTQE.
Ma gli unici veramente "pittoreschi e stravaganti", dato l'andazzo generale, forse eravamo noi della Fondazione, e pochi altri.
Nessun commento:
Posta un commento