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venerdì 11 gennaio 2008

Il Papa, monito a Veltroni
"Gravissimo degrado a Roma"

Benedetto XVI riceve il sindaco, il governatore Marrazzo e Gasbarra
(Provincia). Presa di posizione sulla famiglia: "Le amministrazioni
non devono assecondare gli attacchi insistenti e minacciosi contro
questa istituzione. " Critiche su povertà e scuola: "Città sempre più
povera e insicura.

CITTÀ DEL VATICANO - Il "gravissimo degrado di alcune aree di Roma" è
stato denunciato oggi da Papa Benedetto XVI, nell'udienza per gli
auguri di inizio anno con il sindaco Walter Veltroni, la giunta
comunale, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, e il
presidente della Provincia, Enrico Gasbarra.

"Un evento tragico come l'uccisione, a Tor di Quinto, di Giovanna
Reggiani, ha posto bruscamente la nostra cittadinanza di fronte al
problema non solo della sicurezza, ma anche del gravissimo degrado di
alcune aree di Roma; specialmente qui - ha spiegato Ratzinger - è
necessaria, al di là dell'emozione del momento, un'opera costante e
concreta, che abbia la duplice finalità di garantire la sicurezza dei
cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati,
almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa".

http://www.repubbli ca.it/2007/ 12/sezioni/ esteri/benedetto xvi-18/papa- roma/papa- roma.html

2 commenti:

AMg ha detto...

Benedetto XVI nell'udienza con gli amministratori di Regione, Provincia e Comune
"Non assecondare tendenze negative nei confronti del matrimonio"
Dal Papa monito a Veltroni
"Degrado di periferie e famiglia"
Il sindaco: "Roma lavora per non dimenticare gli 'invisibili', chi vive ai margini
Le parole del Pontefice non devono essere strumentalizzate""

-Dal Papa monito a Veltroni-"Degrado di periferie e famiglia"

Papa Benedetto XVI
CITTÀ DEL VATICANO - Benedetto XVI attacca il sindaco di Roma su degrado delle periferie, sanità e sacralità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Nell'udienza per gli auguri di inizio anno con il sindaco Walter Veltroni, la giunta comunale, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, il Pontefice ha usato parole durissime e inusuali sulla capitale, denunciando "l'aumento della povertà" nelle grandi periferie urbane, la "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio e ha chiesto con forza di difendere la famiglia da "attacchi e incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale".

La risposta del sindaco. Veltroni ha sottolineato come il Comune sia da anni impegnato a non dimenticare "il dolore degli 'invisibili', la disperazione di chi vive ai margini, ma anche le difficoltà di molte famiglie dove lo stipendio non basta ad arrivare alla fine del mese, dei giovani che devono misurare il loro sogno di sposarsi e avere dei figli con la realtà dei prezzi di una casa o con l'insufficienza dei servizi".

"Roma è questo" ha aggiunto il sindaco. "E' una comunità aperta e accogliente, attiva nella lotta contro la povertà e l'ingiustizia sociale, contro l'aridità di una società esclusiva. E' una comunità che vuole continuare a riuscire a dedicare il suo tempo migliore al prossimo, ai più deboli, a chi soffre, per contribuire così a costruire una civiltà di pace, di tolleranza e di possibilità per ogni persona di condurre un'esistenza libera e dignitosa".

Il costo della vita. Durante l'udienza Ratzinger si è rivolto agli amministratori della Regione, Provincia e Comune lanciando l'allarme sull'aumento di situazioni di disagio sociale "anche in altri contesti che sembravano esserne al riparo". Il Papa ha denunciato come "l'aumento del costo della vita, in particolare i prezzi degli alloggi, le sacche persistenti di mancanza di lavoro, e anche i salari e le pensioni spesso inadeguati rendono davvero difficili le condizioni di vita di tante persone e famiglie".

"Un evento tragico come l'uccisione di Giovanna Reggiani a Tor di Quinto" ha aggiunto, "ha posto bruscamente la nostra cittadinanza di fronte al problema non solo della sicurezza, ma anche del gravissimo degrado di alcune aree di Roma; specialmente qui è necessaria, al di là dell'emozione del momento, un'opera costante e concreta, che abbia la duplice finalità di garantire la sicurezza dei cittadini e di assicurare a tutti, in particolare agli immigrati, almeno il minimo indispensabile per una vita onesta e dignitosa".

Benedetto XVI ha quindi chiesto con forza che "le pubbliche amministrazioni non assecondino attacchi "insistenti e minacciosi" contro l'istituzione della famiglia. "Come ho scritto nel recente messaggio per la Giornata mondiale della Pace" ha aggiunto il Pontefice, "la famiglia naturale, quale intima comunione di vita e d'amore, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, costituisce il luogo primario dell'umanizzazione della persona e della società, la culla della vita e dell'amore" ha aggiunto, facendo riferimento alle discussioni sul registro per le unioni civili avvenute nella giunta comunale di Roma che si sono concluse comunque con la bocciatura di una mozione in senso favorevole da presentare al Parlamento. Papa Ratzinger si è quindi lamentato della "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio e ha chiesto che, nella distribuzione delle risorse regionali, esse non siano "penalizzate".

Veltroni replica al Polo. In serata, dopo le prese di posizione critiche di alcuni esponenti del Polo (Gasparri, Bertolini, Cicchetti) un'ulteriore replica di Veltroni: "Roma in questi anni ha conosciuto livelli di crescita economica, sociale, culturale e turistica senza precedenti. Tutto questo è avvenuto insieme ad una attenzione forte, costante e quotidiana agli ultimi, ai disagiati, alle fasce più deboli della nostra comunità.

A Roma, dal 2001, gli anziani assistiti sono passati da 107.000 a 182.000; i minori da 20.000 a 37.000, i disabili da 6700 a 11600. I posti negli asili nido sono raddoppiati, passando da 8.300 a 16.500. La spesa sociale, in presenza di drammatici tagli alla finanza locale, è stata da noi raddoppiata. Sono solo alcuni esempi.

Oggi il Pontefice ha posto l'accento su questi temi, che cerchiamo di affrontare quotidianamente, e sulla necessità di compiere - ognuno per la sua parte - ulteriori sforzi davanti ai fenomeni di nuovo degrado sui quali gli amministratori di tutte le aree metropolitane italiane e di tutto il mondo sono impegnati.

Consideriamo le parole del Papa come uno stimolo a continuare questo lavoro e consideriamo le interpretazioni politiche pronunciate su queste parole da parte delle forze della destra un esempio di politica di modesto livello".

Ma sono parole che non piacciono al Polo. Perfino il Governatore del Veneto Giancarlo Galan lo attacca: "Veltroni ha una bella faccia tosta". E Bordon, senatore indipendente ex Unione, gli dice: "Scelga: o sindaco o leader del Pd". Anche perché Bordon ha già annunciato da tempo che si candiderà al Comune.

(10 gennaio 2008)

AMg ha detto...

ancora da La Repubblica

La precisazione della Santa Sede: "Non era intenzione del Pontefice
sottovalutare l'azione sociale che si sta compiendo con apprezzabile impegno"
Il Papa: "Strumentalizzato
il discorso su Roma"
Veltroni: "Parole molto belle di apprezzamento, e ora basta con le polemiche"

Il Papa: "Strumentalizzato il discorso su Roma"

Benedetto XVI con Walter Veltroni
CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano denuncia la "strumentalizzazione politica che ha fatto seguito alle parole rivolte dal Santo Padre" a Veltroni, Marrazzo e Gasbarra e rimarca che "non era certo intenzione del Papa sottovalutare l'azione sociale che i responsabili della Città di Roma e della Regione stanno compiendo con apprezzabile impegno". Lo afferma un comunicato della sala stampa vaticana, che sembra correggere il tiro dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni di ieri del Pontefice.

"'Desta meraviglia - si legge nel comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - la strumentalizzazione politica che ha fatto seguito alle parole rivolte dal Santo Padre ai Rappresentanti della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. Non era certo intenzione del Papa - prosegue la nota - sottovalutare l'azione sociale che i responsabili della Città di Roma e della Regione stanno compiendo con apprezzabile impegno. Egli infatti, nella sua qualità di Vescovo di Roma, - spiega il testo - in diverse circostanze, e anche di recente, ha posto in luce le realizzazioni compiute al servizio della cittadinanza, realizzazioni che ha tenuto a sottolineare anche nel discorso di ieri. Ugualmente però - aggiunge il comunicato - Egli non poteva non evocare, dando voce a quanti a Lui si rivolgono, alcune problematiche umane particolarmente urgenti, che vanno affrontate con il contributo di tutti. La Chiesa, come Sua Santità ha assicurato - è la conclusione - non farà mancare il proprio apporto e la propria collaborazione".

La schiarita è stata accolta con piacere dal sindaco: “Vorrei esprimere al Santo Padre la mia gratitudine per le parole pronunciate questa mattina, che rappresentano un riconoscimento al lavoro ed all'impegno profuso in questi anni dall'Amministrazione Comunale, dalle altre istituzioni locali e da tutte quelle forze sociali che hanno collaborato a far crescere la città, a migliorarne la qualità della vita senza perdere mai di vista i bisogni ed i diritti dei più deboli, delle fasce più disagiate.

Ho definito pubblicamente il discorso pronunciato ieri dal Pontefice, durante l'incontro con gli amministratori di Roma e del Lazio, come uno stimolo ulteriore per il nostro lavoro. Oggi si possono chiudere le polemiche causate da odiose e strumentali reazioni politiche al discorso del Papa”, ha commentato Walter Veltroni.

Il monito del Papa ieri denunciava l'aumento della povertà" nelle grandi periferie urbane, la "drammatica situazione" delle strutture sanitarie cattoliche nel Lazio, cui Benedetto XVI aveva aggiunto la rischiesta di difendere la famiglia da "attacchi e incomprensioni nei confronti di questa fondamentale realtà umana e sociale".

Il sindaco Walter Veltroni aveva replicato sottolineando come il Comune sia da anni impegnato a non dimenticare "il dolore degli 'invisibili', la disperazione di chi vive ai margini, ma anche le difficoltà di molte famiglie dove lo stipendio non basta ad arrivare alla fine del mese, dei giovani che devono misurare il loro sogno di sposarsi e avere dei figli con la realtà dei prezzi di una casa o con l'insufficienza dei servizi".

(11 gennaio 2008)