Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

martedì 1 gennaio 2008

bilancio 2007: ancora non-unioni civili ma patti e intimidazioni incivili

«Cinquant'anni fa, in Italia, le donne non avevano diritto di voto.
Quarant'anni fa, in alcune parti degli Stati Uniti, i matrimoni interrazziali erano illegali.
Trent'anni fa l'omosessualità era classificata tra le malattie mentali».
(Vittorio Lingiardi - Citizen gay -"Famiglie, diritti negati e salute mentale")

Recentissima - il 18 novembre 2003 - la sentenza della Corte suprema di giustizia del Massachusetts secondo la quale non esistono «ragioni costituzionalmente adeguate per negare il matrimonio civile a coppie dello stesso sesso».
Anche se norme volte a legalizzare questo tipo di unioni sono state applicate precedentemente in America e in altri stati, è questo - annota Lingiardi - il «primo riconoscimento legale degli stessi diritti civili in campo matrimoniale per coppie etero e omosessuali». ------------------------------------------------------------------------------------------------
1 gennaio 2008

Unioni civili, patti e intimidazioni incivili

Prima di mettersi a fare una nuova legge sulle "unioni civili" sarebbe ( e non mi stancherò di ripeterlo, finchè entrerà in testa a qualcuno) sarebbe per noi della comunità varia, ma anche e soprattutto per i politici rampanti e non, il caso di leggersi quella esistente e pretendere che sia applicata senza discriminazioni, come prevede la costituzione italiana, la legge europea e pure la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Chi pensa che sogni, può andare almeno a consultare il Codice civile alle pagine indicate qui di seguito:
Codice civile Libro Primo - Delle persone e della famiglia
http://www.simone. it/cgi-local/ Codici/newart. cgi?index, 2l1
Titolo IV - Matrimonio
http://www.simone. it/cgi-local/ Codici/newart. cgi?index, 2l1t6
nullità del matrimonio Sezione VI
http://www.simone. it/cgi-local/ Codici/newart. cgi?117,2, 104,2,0,0, 0#def

da notare che tutti gli accenni a una distinzione di genere ( moglie, marito) sono stati cassati con laL. 19-5-1975, n. 151 (Riforma del diritto di famiglia).

Quindi la questione reale è un'altra.

Il patto "matrimoniale" civile presuppone una assunzione di responsabilità riguardo ad (almeno) un'altra persona, in perfetta reciprocità di doveri.
Ciò in cambio di alcuni riconoscimenti e/o facilitazioni per la coppia ( e per gli eventuali figli, propri o adottivi, dei due contraenti) da parte dello stato, ovvero dalla società civile, davanti a cui tale patto viene formulato ufficialmente; il tutto per un tempo indefinito, ma con la possibilità di rescissione del patto medesimo attraverso il divorzio.

Non tutti evidentemente però sono disposti ad assumersi tali responsabilità, e in tal caso è meno ipocrita dire che si è disponibili a godere i vantaggi senza assumersi gli oneri corrispondenti: è vero che questo è ciò che avviene anche troppo spesso nelle coppie etero, dato il maschismo ancora troppo connaturato con la cultura presente, ma non mi sembra una scusante moralmente accettabile in ogni caso, soprattutto in un paese che della parità di diritti e doveri senza discriminazioni ha fatto il terzo articolo della propria legge fondamentale già 60 anni fa'.

Beh, e che si aspetta ad applicarla?
Che ci venga imposto ( non si sa da chi) a frustate?
Oppure, visto che applicare la legge è compito di tutti, e visto che qualcuno ha problemi esistenziali, religiosi, spirituali ad applicarla, si fa finta che non c'è e si parla e straparla per anni e legislature di farne una "nuova" apposita?


A me sembra proprio che più d'uno ( che non mi rappresenta e che non ho votato) pensi di far passare un intero popolo da imbecille, ma anche che l'intero popolo è disposto a passarci ( da imbecille), pur di non imparare l'ABC della legge del suo paese, rispettarla e farla rispettare, anche!

Chiarito quanto sopra per l'ennesima volta, come ho già promesso fin dal 1976, sono disponibile a far da damigella d'onore alla coppia di aspiranti coniugi (dello stesso genere) che deciderà di dichiarare di unirsi civilmente davanti al Sindaco del suo Comune di residenza, fino a riuscire a far applicare la legge dello stato a impiegati della pubblica amministrazione che in spregio alle loro mansioni professionali pretendono di avere potere decisionale se applicarla o meno, a loro piacimento.

Già ho una prenotazione in corso a Firenze, tutto sta a organizzarsi. ..

baci e auguri a tutti !
....e che la luce dell'intelligenza riesca nel prossimo anno 2008 finalmente a risplendere nella menti e nei cuori dei miei concittadini....

Alba Montori

2 commenti:

AMg ha detto...

CANTELMI: AIUTO A CAPIRE, INVITO MANCUSO A SEGUIRE MIO LAVORO.

(DIRE) Roma, 29 dic. - "Non esiste una terapia riparativa.

Nessuno pretende di 'curare' i giovani gay: offriamo quello che viene offerto da tutti gli psichiatri e psicologi rispettando il codice deontologico e i valori del paziente". Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente di psicologia all'Universita' gregoriana e fondatore dell'Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici risponde cosi' all'inchiesta pubblicata nei giorni scorsi su 'Liberazione' e realizzata dal giornalista che si e' finto gay, per sei mesi, per sondare se anche in Italia, come negli Usa, si diffonde la 'terapia riparativa' dei gruppi legati alla Chiesa e lanciata da Joseph Nicolosi, psicologo clinico che vanta 500 casi di gay 'trattati'.
"Quanto e' stato raccontato dal giornalista di Liberazione- sottolinea Cantelmi- e' falso e ne rispondera' in sede giudiziaria, anche se, purtroppo, e' stato strumentalizzato da altri. E invito il presidente dell'Arcigay Aurelio Mancuso a passare una settimana con me, per seguire tutto quello che facciamo e capire come lo facciamo". Nessuno, spiega lo psichiatra cattolico, "viene forzato a cambiare l'orientamento sessuale. Chi chiede una terapia e non mette in discussione l'omosessualita', non viene forzato in alcun modo". Se qualcuno invece, prosegue Cantelmi, "non si riconosce come omosessuale e non vuole esserlo ha il diritto di approfondire questo problema e di ricevere un percorso psicoterapeutico adeguato".
Ma anche questo non e' detto che porti a dei cambiamenti: "Noi cerchiamo di aiutare il giovane a capire le origini sulla sua sofferenza- sottolinea lo specialista- e a trovare risposte, non c'e' una terapia specifica sull'omosessualita' Il giornalista, racconta Cantelmi, "si e' finto gay e si e' sottoposto ai test, ma si tratta di test di personalita' diffusi in tutto il mondo, il Mmpi-2, (Minnesota multiphasic personality inventory), e il Rorschach. Gli si e' detto che aveva una serie di problemi e gli e' stata proposta una normale psicoterapia cognitivo-comportamentale". Eppure, lamenta Cantelmi, "nessuno ha pensato di verificare il servizio che poi il giornalista ha fatto. E' stato preso per buono". Io, spiega lo psichiatra, "visito centinaia di persone, non esistono pressioni, il fatto e' che non tutti gli omosessuali si riconoscono nel modello gay, cosi' come molti che hanno esperienze omosessuali di fatto non lo sono. E vanno aiutati a capire sino in fondo la propria conflittualita'. La terapia mette in discussione tutti i comportamenti, questo puo' succedere anche rispetto a quelli omosessuali". Ma che ne pensa Cantelmi delle teorie di Joseph Nicolosi? "Mi sembrano molto americane, semplicistiche di fatto.
Piu' volte, come psichiatri cattolici, abbiamo ritenuto la sua posizione troppo riduttiva". Ma e' giusto, per lo psicoterapeuta, "rispettare sempre il codice di valori dei nostri pazienti, e rispettare anche i valori degli omosessuali credenti. Questo deve essere molto chiaro per tutti. Invece molte volte le terapie sono mortificanti, soprattutto nei confronti dei credenti".
Conclude Cantelmi: "Non si parte con il pregiudizio, noi rispettiamo il desiderio del paziente, ma spesso capita che non ci sia rispetto per pazienti che hanno codici diversi". E, tiene inoltre a sottolineare in conclusione lo psichiatra, "non c'e' nulla di clandestino, non c'e' nessun circuito italiano del 'sesso deviato', ne' alcun collegamento nostro con la chiesa cattolica. Non ci sono, in definitiva, teorie 'vetero-complottiste'".

da http://www.gaylib.it/news/news24.html

AMg ha detto...

A proposito di "famiglie gay" invito ad andare a leggere sul web
(http://www.jouvenal.it/politica/politica.html) l'intervista rilasciata da Marco Jouvenal a "IL BORGHESE", del 13 agosto 1998 e intitolata:
"Gianfranco e Marco, conviventi da 14 anni."