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Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

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martedì 11 settembre 2007

Ricomincia la Strega Maligna di Manliok

Ricomincia la Strega Maligna :

1. STONEWALL a Piazza Bellini
2. Ventuno favole per il Madagascar
3. Una Proposta di Massimo Consoli
4. Cristiani Omosessuali
5. Class Action

Inoltre ecco cosa ci siamo persi da ferragosto !

6. TG Gay
7. Tuffatore Gay a Paestum
8. Firma contro Gentilini
9. Sito contro i Genitori dei Gay
10. Gaeta e Fondi

1 STONEWALL a Piazza Bellini
Aderisco orgogliosamente alla manifestazione per la convivenza tribale a piazza Bellini!
Torno adesso dal Madagascar paese povero del terzo mondo appeso per un filo alla democrazia perché privo di risorse utili ai paesi occidentali, per cui nessuno al momento vi fomenta odi razziali ignobili, né false guerre di religione. La tolleranza tra induisti, cristiani e musulmani o tra tribù dai nomi irripetibili è totale ed è dettata dalla dignitosa povertà di ogni famiglia, che orgogliosamente ama vivere nella propria capanna di misere canne o legni marci piuttosto che perdere quel contatto estremo con la natura amica capace di nutrire con il riso lo zebù il pesce o i rari animali da cortile milioni di persone. L'assenza di sanità pubblica e istruzione soprattutto per i minori impensierisce appena la classe politica di questo onesto paese tribale africano.

A Napoli, invece, finalmente qualcuno si è accorto che questa convivenza tribale purtroppo non esiste più, o forse non è mai esistita, nemmeno tra gruppi apparentemente omogenei come dovrebbero essere gli omosessuali e i transessuali campani e dobbiamo ringraziare forse dei laidi motociclisti per la loro intimidazione, che ci ricorda che il centro storico riconquistato nei lontanissimi anni novanta è ormai ripiombato completamente nelle mani della camorra se non per quella piazza radical.chic che unisce ancora alcune assurde differenze della nostra amata città.
Vorrei davvero vivere nel sogno drogato di una Napoli rinata o in quello rigido di una destra che si è arresa a perdere a comando, ma la realtà è che finalmente qualcuno si è accorto che anche l'ultimo lembo di dignità umana e di convivenza sta sparendo di nuovo sotto la nera pece del medioevo camorrista ed ha deciso di ribellarsi.

Non credo che Arcigay Napoli sia cosciente del profondo ruolo di promozione sociale che può avere questa manifestazione e di quanto sia rischioso, data la fragilità della sua sede proprio al centro dei quartieri più antichi. Non è in gioco infatti semplicemente l'avanzare a gambero dei diritti del popolo gay nel nostro paese, né il semplice pianto di fronte all'ennesimo atto di omofobia reso noto alla stampa: stiamo parlando del desiderio di una parte della popolazione sana di questa città che chiede che a partire da Piazza Bellini sorga una città tribale e tollerante capace, come a volte capita in Africa, di superare unita le avversità nel rispetto di tutti i suoi cittadini condannati invece ad essere solo ombre in un villaggio abitato dalla violenza.

La strega maligna sarà allora in testa a quanti vorranno aderire domenica 16 settembre dalle ore 19 a questa manifestazione ed avranno la forza di portare con sè tutte le tribù di cui si sentono parte...

Manliok
www.manliok.blogspot.com



Napoli Rainbow: sotto lo stesso cielo convivono le differenze.
16 settembre ore 19-24 manifestazione nazionale a piazza Bellini.

Il Comitato Provinciale Arcigay "Antinoo" di Napoli organizza per il giorno 16 settembre 2007 dalle ore 19,00 a Napoli una manifestazione nazionale contro l'omofobia e la transfobia, e contro ogni atto di violenza e discriminazione. La manifestazione, dal titolo "Napoli Rainbow: sotto lo stesso cielo convivono le differenze", avrà luogo a piazza Bellini che è stato teatro nelle scorse settimane di gravi casi di violenza omofoba contro cittadini omosessuali e transessuali, opportunamente denunciati alle autorità, ma luogo della città eletto da sempre simbolo della coabitazione delle differenze.

"A piazza Bellini domenica 16 settembre ci sarà una grande festa, pacifica, democratica ed antifascista, in cui sarà celebrata l'inclusione sociale e la convivenza, il rispetto dell'altro di cui solo i napoletani sono capaci", afferma Salvatore Simioli, presidente dell'Arcigay di Napoli, "omosessuali e non, turisti, tifosi, donne, immigrati, bambini, persone diversamente abili e persone di ogni credo politico, di ogni razza o fede religiosa si ritroveranno nello stesso luogo per dimostrare che la convivenza tra ogni differenza è possibile e l'unico limite allo stare insieme è solo il nostro immenso cielo".

Arcigay Napoli lancia un appello ai cittadini, agli esponenti del mondo politico e culturale napoletano e nazionale ad aderire e partecipare alla manifestazione durante la quale saranno formalizzate richieste alle amministrazioni locali affinchè si attivino in breve contro la violenza omofoba ed ogni tipo di discriminazione per ristabilire il clima di inclusione sociale in città.

Si può inviare la propria adesione alla mail info@arcigaynapoli.org

Ogni informazione alla paginahttp://www.arcigaynapoli.org/napolirainbow.html

Saranno presenti alla manifestazione l'onorevole Franco Grillini ed Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay. Nel corso della serata sono previste performance artistiche e teatrali. Sarà data nelle prossime ore comunicazione della presenza delle tante personalità del mondo politico e culturale che hanno già inviato adesione all'iniziativa.



2 Ventuno favole per il Madagascar

Di solito nei viaggi ci si lascia ispirare dal viaggio, pensato sognato vissuto ricordato, e i viaggi sono infatti il principale tema di ogni storia o favola inventata dall’uomo. Non sarò certo in grado di scrivere un’Odissea, ma lasciandomi trascinare dai ricordi di tutti i miei viaggi ho preparato 21 favole da narrare, una ogni sera durante il viaggio in Madagascar e che ho letto con cura una parola dopo l'altra, per correggere il testo e per capirlo meglio, una ogni sera, fino al numero successivo. Ringrazio per questo Francesco Ramacci e tutto lo splendido gruppo di Madagascar Natura che mi hanno pazientemente ascoltato ogni volta dopo cena sotto la stellata volta dei cieli infiniti di un paese che non dimenticherò mai.

La terra dove ci troviamo è una terra africana ma in qualche modo appartiene più alla storia che alla geografia, anzi all’archeologia. Le piante e gli animali che vi troveremo, già molto danneggiati dalla presenza recente degli uomini, tanto degli africani, quanto dei turisti occidentali, non appartengono infatti a nessuno dei continenti oggi a noi noti, ma erano tutti presenti nelle vaste aree dell’India e del continente afroasiatico, quando questi erano unificati nella mitica Gondwana. La prima favola allora potrebbe parlare dell’india che milioni d'anni fa si allontanò da questa terra meravigliosa d'Africa per congiungersi all’Asia ed innalzare i giganteschi picchi dell’Himalaya. Ricordare i dolori di animali e parenti separati dal mare da millenni e dal fuoco fino a quando viaggiando e lasciando relitti si appoggiarono un giorno sopra il fianco di un monte. Lo scalarono invano lo alzarono in molti ma mutarono tutti e divennero indiani. Quello scarto di mondo che lasciarono indietro è la terra fatata di cui parleremo e tra foto e filmati e marciando sudati scopriremo quel mondo di millenni e millenni lontano che per caso il destino ci ha lasciato a memoria. UNO

C’era una volta Jin una splendida bambina con affascinanti zampette inanellate quando poteva di radici o fiori, tra le quali amava giocare quasi sempre proprio per la gioia di trovarsi coperta da profumi e monili naturali di ogni sorta. I suoi fratelli e le sorelle era già da tempo che avevano smesso di giocare con lei per dedicarsi al tedio quotidiano della ricerca materiale del cibo o delle sedi migliori per edificare nuove tane.
A Jin invece piaceva ancora giocare e così si trovava nei campi tra fiori e farfalle quando comparve nel cielo una gigantesca e minacciosa aquila che senza pensarci due volte la rapì e la trascinò su nel cielo tra i suoi forti artigli. Jim era terrorizzata, perché non aveva mai potuto volare e solo i grandi le avevano raccontato dei pericoli del cadere da qualche dirupo o dell’essere rapita dalle grandi aquile. Nessuno però aveva mai scoperto cosa succedeva ai piccoli rapiti dalle aquile perché non tornavano mai alle loro dimore e allora si pensava che non finissero nel mondo dei morti ma in quello magico degli spiriti alati, cioè che si trasformassero a loro volta in aquile o altri tipi di uccelli.

Dopo il primo salto velocissimo dai fiori profumati al cielo azzurro di quella bellissima mattina il volo dell’aquila si era però regolarizzato e Jin era riuscita a riprendere fiato tra gli enormi artigli che la tenevano e poteva guardare anche in basso verso quel prato verde da cui era stata appunto rapita. Era incredibile quello che vedeva, una distesa di verde chiaro, circondata da macchie molto più scure che sembravano più vicine e tanti piccolissimi insetti che si muovevano in tutte le direzioni, ma soprattutto verso il centro del campo dove si trovava lei pochi istanti prima. Appena flebile sentì risuonare una sola voce molto acuta, quella di sua sorella Jona che la chiamava dal basso e solo così, mentre oramai si allontanava intrappolata tra gli artigli dell’aquila, capì che i piccoli punti non erano insetti ma proprio i suoi cari amici e parenti.

Una grande tristezza le venne nel cuore pensando che non sarebbe mai potuta tornare indietro a parlare e a giocare nel suo adorato prato con tutti i suoi amici e le sue sorelle, ma proprio mentre ricordava quello che le diceva sua madre delle aquile, alzò la testa per guardarla e si rese conto dell’enorme becco a forma di rostro e ne ebbe paura.
In fondo tutte le storie che aveva sentito quando era ancora più piccola erano solo di due tipi: la sventurata morte per caduta dall’alto o la trasformazione in un magnifico e possente uccello. Anche se scorata assai, decise di affrontare l’aquila e di chiederle lumi sulla sua futura sorte: l’uccello però non le rispose se non con uno sguardo di lucida follia. Odio amore paura erano tutti uniti in quello sguardo, oppure era Jin che nel vitreo scuro occhio dell’aquila vedeva solo la sua anima riflessa come in uno specchio? Non si arrese e continuò a parlare all’aquila incantandola con tutto quello che le veniva in mente a partire dalle storie e dalle favole che le raccontava la madre da piccina. Jin parlava parlava e l’aquila si spazientiva ad ascoltarla, questo era chiaro, ed iniziava a guardarla più spesso mostrando questa volta che nel nero del suo occhio c’erano la rabbia o l’odio che aumentavano velocemente. Quando però Jin non ebbe più nulla da raccontare e si fermò dicendo che questo era tutto quello che sapeva dire o che si ricordasse che sua madre le avesse detto da quando lei si ricordasse. L’aquila all’improvviso si fermò volteggiando più volte sullo stesso punto nel cielo ed iniziò a parlarle.

Mia piccola succulenta preda, credi davvero che ci sprecheremmo a raccogliere dalla fetida terra oggetti tanto insignificanti quanto voi per gettarvi inutilmente dall’alto meraviglioso di questi cieli? Oppure credi che solo perché tra le mie avide zampe ti sollevo che potrai mai imparare da sola a solcare l’azzurro eterno per il quale solo noi siamo destinate? Vedi quell’altura appena lontana? Ne scorgi il nido che mi vide nascere e nel quale oggi dimorano le mie adorate figlie? Sarai depositata viva in quel luogo sacro per diventare il pasto della mia famiglia.

A questo punto Jin non capì più nulla, si rese conto della sua enorme fortuna ed allo stesso tempo della disgrazia che incombevano su di lei. L’aquila possente le aveva parlato rivelandole l’atroce destino di tutti i suoi simili fino a quel giorno, le aveva rivelato quello che generazioni di anziani avevano magari supposto, ma che era stato dimenticato nascosto dalla tradizione di favole e miti, sostenute con forza dai medesimi anziani, che così dimostravano tutto il loro potere e la loro profonda conoscenza senza mai però averne avuto esperienza diretta. Jin desiderò tremendamente a quel punto di poter tornare salva indietro a casa sua per rivelare il vero a tutte quante le sue sorelle affinché avessero davvero paura delle aquile in cielo e smettessero di temere solo di cadere dall’alto nella speranza vana di trasmutare esse stesse in uccelli rapaci, ma il nido era ormai vicino ed i becchi voraci sempre più grandi. DUE

3 Una Proposta di Massimo Consoli

Lancio una proposta

Roma, 5 settembre 2007, mercoledi’

Oggi e’ l’anniversario della nascita di Dario Bellezza (5 settembre 1944 – 31 marzo 1996).
Mi si stringe il cuore al pensiero che non mi e’ stato possibile organizzare l’annuale commemorazione sulla sua tomba, al cimitero non cattolico di Testaccio, ma proprio non ce l’ho fatta.
Questa mia impossibilita’ a mantenere vivo il ricordo dei nostri predecessori mi fa tornare alla mente una vecchia idea alla quale penso da un po’ di tempo.
Qualcuno (un singolo individuo, od un gruppo nuovo od un circolo gia’ esistente) dovrebbe mettere su una sorta di comitato con uno scopo preciso: ricordare alla nostra comunita’ le ricorrenze di personaggi e fatti importanti per la nostra storia, e curarne la loro valorizzazione.
Io ho fatto il possibile, in questi anni, concentrandomi soprattutto su determinate figure importanti a livello internazionale, oppure nazionale o perfino locale, com’e’ stato il caso di Pier Paolo Pasolini, di Karl Heinrich Ulrichs, di John Addington Symonds, di Dario Bellezza, di Anselmo Cadelli… pubblicando articoli e libri su (e di) personaggi un tempo famosi, discussi, commentati ed oggi quasi scomparsi dalla nostra memoria. Immeritatamente scomparsi perche’ quello che noi siamo, le nostre conquiste, la nostra condizione attuale, lo dobbiamo anche a loro, alle loro battaglie, ai loro sacrifici.
Spesso ho cercato di sollecitare altri a fare lo stesso. I sardi, ad esempio, hanno avuto due personaggi che io considero molto importanti e dei quali ho avuto la fortuna di essere amico: Amerigo Marras, che e’ stato un personaggio internazionale essendo coinvolto nella nascita del movimento gay canadese ed essendo stato il fondatore dei Gay History Archives di New York, oltre che l’organizzatore della Biennale del dissenso a Venezia negli anni Settanta e tante altre cose ancora; e poi Anselmo Cadelli, che a Roma ne ha fatte piu’ di Carlo in Francia…
I milanesi hanno avuto Mario Mieli, ma non riesco a ricordare nemmeno una volta in cui qualcuno, da quelle parti, si sia degnato di commemorarne in modo dovuto la memoria in occasione della ricorrenza della sua nascita o della sua morte. Eppure, anche lui e’ stato un personaggio di statura internazionale. Fosse nato a Chattanooga o a Jacksonville, uscirebbe un libro su di lui almeno una volta all’anno, gli dedicherebbero convegni, conferenze, centro-studi, porterebbero la sua foto formato gigante durante i gay pride…
Il nostro movimento e’ diventato forte come non mai, la nostra comunita’ si e’ finalmente affermata e si sta facendo rispettare. E’ giunto il momento di volgersi un po’ verso la storia che ci riguarda perche’, come disse un nostro illustre predecessore del quale ricorre proprio il prossimo 26 di questo mese l’anniversario della morte, e proprio a Roma: “Chi non ricorda il passato e’ condannato a ripeterlo” (George Santayana, Madrid, 16 dicembre 1863 – Roma, 26 settembre 1952).
Perciò, mi ripeto, lancio ufficialmente una proposta:
Chiedo l’istituzione di un ufficio (che può essere retto da una sola persona, da un gruppo creato ad hoc, da un circolo gia’ esistente o da un coordinamento tra varie associazioni) che abbia lo scopo di ricordare le ricorrenze di personaggi e fatti importanti per la nostra storia e curarne la valorizzazione.
Inutile qui stare a insistere sul fatto che queste iniziative “pagano”, come si suol dire. Fino a venti anni fa praticamente nessuno sapeva chi fosse Ulrichs. Oggi gli hanno dedicato vie e piazze in Germania e perfino all’Aquila, dov’e’ sepolto, ed ormai appare immancabilmente su ogni libro di storia glbt.
Per quel che riguarda Dario Bellezza, ho la soddisfazione di affacciarmi dalla finestra di casa mia e di vedere la via dedicata a lui sotto i miei occhi. Ed anche a Roma c’e’ una piazza con il suo nome.
E non vedo l’ora di sapere che c’e’ una circonvallazione Mario Mieli a Milano!
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Sono a disposizione per dare tutte le eventuali delucidazioni che mi potranno venir richieste.
Grazie per la pazienza,
Massimo Consoli


4 Cristiani Omosessuali

Gruppo del Guado
Cristiani Omosessuali
Via Soperga 36 - 20127 Milano - Telefono 347 7345323
URL: http://www.gaycristiani.it -
Email: gruppodelguado@gmail.com

Sabato 8 settembre 2007 - ore 17.00

Notizie evangeliche
Il 31 Agosto scorso il Sinodo della Chiesa evangelica valdese ha approvato un documento in cui si esprime solidarietà agli omosessuali che sono oggetto di discriminazioni e persecuzioni, si denuncia l'aumento degli episodi di omofobia che si registrano in Italia e si condannano le persecuzioni di cui sono vittima gli omosessuali in molti paesi del mondo. Si tratta di un'iniziativa importante, che si inserisce nel dibattito in corso all'interno dell'Unione delle chiese metodiste e valdesi italiane. Per approfondire i vari aspetti di questo dibattito abbiamo invitato
Marco Mori che, oltre ad essere un esponente del movimento GLBT, è anche membro della comunità valdese di Milano.
Dopo l'incontro è possibile partecipare alla cena comunitaria. Partendo da Piazza Luigi di Savoia (sulla destra della Stazione Centrale) la nostra sede può essere raggiunta imboccando Via Soperga, nel punto in cui la piazza incrocia Via Tonale.


5 CLASS ACTION

Inviate questo invito a firmare anche agli amici delle vostre e-mailing list.
A presto.

http://www.petizioneclassaction.it/



6 TG Gay

Tv: Stefano Campagna, sono gay
Il conduttore del Tg1 fa outing, bene da Luxuria e Arcigay
ANSA)-ROMA,3 SET-
Stefano Campagna, conduttore del Tg1, dichiara di essere gay. Lo applaudono Vladimir Luxuria e il presidente di Arcigay Roma F. Marrazzo. Raggiunto telefonicamente in Spagna dove si trova in questi giorni, Campagna afferma di non poter aggiungere altro senza l'autorizzazione della Rai.
''Io vivo la mia vita con la quotidianita' di chiunque altro - afferma Campagna - sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta distupire''.


7 Tuffatore Gay a Paestum


LUXURIA E GRILLINI CONTRO IL SINDACO OMOFOBO: UN RADUNO A PAESTUM NEL NOME DEL TUFFATORE

Polemiche per l'esposizione di una pittura greca che celebra un banchetto funebre gay
venerdì 31 agosto 2007 , di Il Corriere del Mezzogiorno

PAESTUM — Mercoledì nel giardino del Club Dum Dum di Paestum si è chiuso il primo atto della polemica che ha tenuto impegnati il sindaco Pasquale Marino, l'Arcigay nazionale, l'onorevole Vladimir Luxuria e i rappresentanti dei partiti democratici. La coreografia, preparata con sapienza da Bianca Luna Bifulco, proprietaria del Dum Dum, metteva in primo piano la riproduzione di una lastra della Tomba del Tuffatore, una pittura greca del V secolo prima di Cristo dove veniva celebrato un banchetto funebre dichiaratamente omosessuale.
Ma le tracce culturali, ignorate dal sindaco, nelle città della Magna Grecia sono ancora più diffuse nei giardini della scuola Eleatica dove Parmenide, il fondatore della filosofia occidentale, esibiva esplicitamente i suoi gusti omosessuali.
Questi segnali lanciati ai convegnisti, da Cristina Di Geronimo e Bianca Luna Bifolco, sono stati utili.
L'assessore del Comune di Salerno Gerardo Calabrese ha chiamato subito in causa il segretario provinciale dei Ds D'Attorre, il ministro dei Trasporti Bianchi e tutto l'Ulivo che nel corso della campagna elettorale hanno sostenuto Marino.
Ancora più raffinato e propositivo è stato l'intervento di Aurelio Mancuso, presidente dell'Arcigay nazionale, che ha proposto l'immediata convocazione del consiglio comunale con la richiesta delle dimissioni del sindaco.
D'altra parte il sindaco ha parlato tanto a sproposito del mondo gay che tutti si aspettavano perlomeno le pubbliche scuse. Le attendeva anche Mauro Gnazzo, segretario provinciale del Partito dei comunisti italiani.
Il sindaco Marino, invece, in sostanza rincara la dose a distanza: «Sono rammaricato — afferma — per quanto è accaduto. Non ci sono parole per descrivere un simile comportamento, sono episodi di una gravità assoluta. È gente malata che andrebbe ricoverata »,e puntualizza: «Noi accettiamo solo il denaro di gente perbene e tranquilla senza strane idee per la testa».

Mercoledì si è concluso solo il primo atto di questa vicenda con la richiesta firmata da Luigi Di Lascio di convocare il consiglio comunale. Ma le iniziative contro le discriminazioni e le violenze verbali di Pasquale Marino continueranno a settembre.
Da una parte si annuncia un'interrogazione della senatrice di Rifondazione Olimpia Vano, presente alla manifestazione, mentre è previsto, a Paestum, un prossimo convegno nazionale a metà mese con Vladimir Luxuria e Franco Grillini.

Ugo Di Pace


8 Firma contro Gentilini

Ciao a tutti,
è partita una petizione contro Gentilini... di seguito troverete il testo della mail che stiamo facendo girare coni link. Abbiamo però bisogno dell'aiuto di tutti.
Grazie.

Floriano Tomasi

"Pulizia etnica contro i culattoni"...è l'ultima farneticazione dello "sceriffo" razzista "pro"-sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, già famoso per frasi del tipo:
«I perdigiorno extracomunitari bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile»
"Siamo in guerra, i gommoni degli immigrati devono essere affondati a colpi di bazooka. Occorre puntare ad altezza uomo"
...dei cigni extracomunitari da eliminare, delle panchine asportate per non far sedere gli imigrati, del "nero, il colore della vergogna"... ecc., ecc., ecc.
Persino l'omofobo Calderoli ha disapprovato le ultime dichiarazioni del suo collega di partito Gentilini.
In questo momento storico non possiamo permetterci il lusso di ignorare l'incitamento all'odio razziale, religioso, culturale, sessuale, sociale di chi dell'inneggiamento alle divisioni ha fatto la propria propaganda "politica" e siede sulle poltrone della rappresentanza "democratica".

Per evitare il dilagare degli episodi di intolleranza e odio che aumentano ogni giorno anche a causa di queste persone, ti chiedo di

FIRMARE ANCHE TU L'APPELLO PER-DESTITUIRE GENTILINI DALLA CARICA PUBBLICA e-CHIEDERE A QUESTO GOVERNO L'EMANAZIONE DI UNA LEGGE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

consulta il sito: http://www.interculturale.org/pages/gentilini.html
(se non linka, copia e incolla questo link:www.interculturale.org/pages/gentil ini.html)
leggi l'appello: http://www.interculturale.org/pages/appello.html
e firma la petizione on-line http://www.petitiononline.com/genty/petition.html

9 Sito contro i Genitori dei Gay


ALLE ASSOCIAZIONI GLBT

Car*,
vi inoltro un messaggio che mi ha inviato un amico di Milano. Quanto segnalato è di una gravità inaudita. Una Associaizone (www.agapo.net) si spaccia per "Associazione genitori e amici di persone omosessuali" promuovendo false tesi paragonabili a quelle omofobiche tipiche del fondamentalismo cattolico.
Un caro saluto,
Sergio Rovasio

Salve,
Sono Marco di Milano

In internet ho visto che è nato il sito internet ( www.agapo.net) di una un'associazione (esistente presumo) di genitori anti-gay che credono che l'omosessualità possa, e dovrebbe, essere curata (l'associazione si chiama AGAPO - ASSOCIAZIONE GENITORI E AMICI DI PERSONE OMOSESSUALI, sulla scia dell'agedo).

E' un sito orrendamente omofobico, mascherato da palese falso buonismo e falsa tolleranza, mirante a propagandare le solite storie sulla guarigione dall'omosessualità, nonchè a consigliare ai genitori che hanno figli omosessuali di curare i propri figli dall'omosessualità.

Nella sezione "consigli ai genitori" c'è scritto:

"E' particolarmente difficile per dei genitori comprendere un figlio quando pratica lo stile di vita gay. Ed è ugualmente difficile quando i genitori scoprono che è possibile liberarsi dal problema dell'attrazione verso lo stesso sesso e che tuttavia il figlio non ne vuole sapere di cogliere questa possibilità. Quando le persone si identificano nello stile di vita gay, il che significa che hanno accettato l'ideologia dell'attivismo gay, subentra nei genitori un senso di sconfitta. E' molto doloroso quando il figlio ignora i genitori, si chiude in se stesso, oppure s'infuria con loro.
...
AGAPO può consigliarvi terapeuti che possono aiutarvi ad apprendere molto rispetto a quanto vostro figlio sta provando e quali possono essere le vostre risposte.
...
Un figlio che decide di liberarsi dell'omosessualità deve essere assicurato che esistono aiuti validi. Ricordate che è vostro figlio che deve volere il cambiamento, non lo si può imporre. Abbiate pazienza, il cambiamento richiede tempi lunghi. In conclusione: non perdete mai la vostra convinzione che l'uomo è libero e che il cambiamento è possibile. "
Nella sezione dedicata ai valori dell'associazione, c'è scritto:

"Amore: nulla può incrinare l'amore per il nostro figlio, fratello o amico interessato dal problema dell'attrazione verso lo stesso sesso ( SSA-same sex attraction ). Anzi, è questo il momento in cui ci sentiamo più vicini al nostro caro. Curiamo con delicatezza e con ascolto la relazione con lui per aiutarlo a chiudere con pazienza e fiducia la lacerazione interiore emersa .
Verità: amore e verità non significano "dire quello che fa piacere all'altro". Oggi è pensiero diffuso soprattutto nei media che l'omosessualità sia una "variante naturale della sessualità umana", che prometterebbe grande felicità se non ci fosse l'ostilità del mondo attorno. Questo punto di vista può risultare seducente, ma non risponde alla realtà, ai dati e alle informazioni basate su fatti anziché opinioni, per quanto queste siano difficili da reperire.
...
Cambiamento: punto essenziale della vita dell'uomo è quello della sua trasformazione continua, etero o omosessuale che sia. Sentenze come "tu sei così" o "una volta gay sempre gay" sono volte a togliere la libertà alla persona e a in una identità, forse in quel momento scontata o più facile, ma profondamente limitante e falsa.
..."

Nella sezione documenti sono segnalate storie di gay che sono usciti dall'omosessualità, come "Ero gay: i preti mi hanno guarito" e propagandate teorie che dicono che dall'essere gay si può guarire.

Nella sezione links sono consigliati siti come obiettivo-chaire.it, acquaviva2000.com e narth.com - noti riferimenti internet degli omofobi che propagandano tesi omofobiche sull'essere gay e soprattutto la "cura" dell'omosessualità.

Nella sezione testimonianze ci si imbatte in letture che contengono frasi come:

"Quello che però spesso non sappiamo, o non vogliamo riconoscere, è che l'omosessualità nell'essere umano è un problema della sviluppo, quasi sempre il risultato di rapporti familiari problematici , che niente hanno a che fare con la genetica."
"amore significa anche affidare tuo figlio alle cure di esperti che, come te, mettono l'amore al primo posto, anche nello strutturare una possibile terapia"
"Di fronte a simili situazioni noi genitori non dobbiamo essere superficiali e classificare certi atteggiamenti dei nostri figli come normali"
Quando noi genitori pensiamo di aver la possibilità di impedire o di modificare in qualche modo i comportamenti di nostro figlio che riteniamo essere a rischio, non solo dobbiamo sentirci in dovere di farlo, ma dobbiamo essere convinti che in caso contrario mancheremmo ad un nostro preciso dovere."

E così via.
Spero si possa intervenire, perchè questo è un sito pericoloso, pensiamo a tutti quei ragazzini che si sono appena scoperti gay, o a tutti quei genitori di ragazzini, o ragazzi, che si sono appena scoperti gay, che potrebbero venire in contatto con questo sito... quindi con questa (presumo esistente) associazione. Pensiamo a quanti probabilmente stanno già venendo in contatto con questi qua.

Marco - studente – Milano


10 Gaeta e Fondi
Presso il locale gay ed eterofriendly di Fondi a Corso Appio Claudio 80 tutti i venerdi sabato e domenica sera continua l’esperienza del “Beltempo Punto G” gestito da Nicola e Thomas, una coppia europea molto di moda, che sfidando le convenzioni della provincia più fascista d’Italia stanno avendo successo con le serate aperte a tutti... molto chic ma anche molto divertenti… mentre a Gaeta….una parte dell’Arenauta sarà affidata ai naturisti !

GAETA — E’ cosa fatta, nudisti e comunità gay possono esultare.
«Un pezzo dell’Arenauta sarà affidata ai naturisti»: lo ha affermato l’assessore al demanio Antonio Ciano, che martedì prossimo comunicherà evidentemente a viva voce la notizia a Francesco De Gennaro, il presidente onorario del Comitato per la tutela e la difesa della spiaggia dell’Arenauta.
Dunque, è stata bocciata la proposta delle due associazioni ambientaliste Marevivo e Italia Nostra di chiedere all’amministrazione comunale di dare in concessione la spiaggia dell’Arenauta al Parco regionale Riviera di Ulisse.
«Un pezzo della spiaggia dell'Arenauta – ha prontamente risposto Ciano nell’ambito di un intervento molto ampio - sarà affidata ai naturisti. I responsabili di zona di Italia nostra si preoccupano dei naturisti e non si accorgono della camorra che si infiltra nel territorio, non si accorgono della droga che circola sulle spiagge e nelle piazze. Insomma – ha evidenziato l’assessore al demanio di Gaeta - per costoro la colpa dello sfacelo delle passate amministrazioni è della famiglia Patatè e dei nudisti.
Italia nostra dovrebbe fare invece una inchiesta sugli abusivismi pazzeschi operati nella piana di Sant'Agostino, in quella delle Scissure, sui terrazzi di Gaeta S.Erasmo ed in altri luoghi del territorio, quello è il suo compito istituzionale, altro che affidare al parco Riviera di Ulisse l'Arenauta.

Noi dovremmo togliergli invece anche Monte Orlando, basterebbe andarci a passeggiare per vedere in che condizioni è stato ridotto».

Nel suo intervento a tutto tondo, Ciano ha anche risposto alle accuse di abusivismo del Comune da parte dell’udicino Giuseppe Matarazzo relativamente al gabbiotto edificato sulla spiaggia di S.Agostino.
«La giunta Magliozzi, di cui l'avvocato faceva parte – ha tuonato Ciano - ha tenuto nel cassetto il piano spiagge per cinque anni, piano poi bocciato dal prefetto Frattasi. Noi entro dicembre porteremo in consiglio comunale il Pua, la spiaggia ritornerà alla proprietà comunale; chi vende mozzarelle deve vendere mozzarelle, chi vende olive di Gaeta deve vendere le olive di Gaeta, e i ragazzi oggi disoccupati, troveranno un lavoro dignitoso sulle spiagge gestite dal Comune».
domenica 5 agosto 2007
Anna Gallise

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