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giovedì 31 maggio 2007

comunicato Arcigay Firenze su conferenza sulla famiglia

Un po' in ritardo, ma ecco qui un bel comunicato, chiaro e forte.
A proposito della Conferenza sulla famiglia di Firenze, hanno poi concluso qualche cosa?

COMUNICATO STAMPA
Firenze, giovedì 24 maggio 2007

CONFERENZA FAMIGLIA, PIOMBONI E PEGORARO: "NAPOLITANO, FACCIA RISPETTARE LA COSTITUZIONE.
A BINDI SUGGERIAMO UNA MIGLIORE LETTURA DELLA CARTA"
APPOGGIO DI ARCIGAY FIRENZE AI CONSIGLIERI COMUNALI CHE HANNO RIFIUTATO L'INVITO

"Abbiamo apprezzato molto la scelta dei consiglieri comunali Pettini, Baruzzi, Malavolti, Pieri, De Zordo, Falciani e Varrasi, che, in rappresentanza dei rispettivi gruppi, hanno declinato l'invito a partecipare alla Conferenza Nazionale sulla Famiglia, in corso di svolgimento a Palzazzo Vecchio. La riteniamo una scelta coraggiosa in un contesto altamente omofobico quale si sta dimostrando quello della Conferenza, ed è scandaloso che i nostri rappresentanti istituzionali assistano nell'indifferenza più totale a una palese manifestazione discriminatoria e lesiva dei diritti inviolabili dell'uomo". Così Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, rispettivamente Presidente e Segretario del Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay "Il Giglio Rosa", commentano la prima giornata dedicata alla Conferenza Nazionale sulla Famiglia svoltasi a Firenze.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha portato i suoi saluti citando gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione: "L'articolo 2 riconosce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità. L'articolo 3" - ha continuato Napolitano - "sottolinea la pari dignità sociale di tutti i cittadini e nell'articolo 29 il matrimonio è posto come fondamento giuridico privilegiato dell'unione che porti all'eguaglianza dei coniugi e che possa assolvere missioni come quella di mantenere, istruire ed educare i figli, contando nella promozione e nel sostegno della Repubblica".

Piomboni e Pegoraro - che il 29 marzo scorso si erano recati in Palazzo Vecchio per richiedere le pubblicazioni di matrimonio e stanno in questi giorni presentando ricorso al Tribunale di Firenze - chiedono al Capo dello Stato di "riflettere sulle sue dichiarazioni, e di prendere i provvedimenti necessari affinché vengano applicati equamente a tutti i cittadini - compresi quelli omosessuali - i diritti e i doveri sanciti dalla Costituzione". Gli articoli 2 e 3, infatti, obbligano la Repubblica a riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell'individuo, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

"L'omosessualità non è forse una condizione personale, che incide anche profondamente nella vita sociale dell'individuo?" proseguono Piomboni e Pegoraro. L'articolo 3, nello specifico, obbliga la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. "Perché in Italia questo non avviene? Lo chiediamo al presidente Napolitano, da cittadini che contribuiscono al progresso sociale e che pagano le tasse come tutti gli altri, e che da anni vengono ignorati con arroganza dallo Stato italiano."

"Al ministro Rosi Bindi, che ha dichiarato che non è mai stata intenzione del Governo riconoscere la convivenza in qunato tale, né riconoscere matrimoni di serie B, ma che è compito dello stesso salvaguardare la famiglia così come la Costituzione la disegna, consigliamo di rileggere meglio la Carta costituzionale prima di indire Conferenze Nazionali, e nella fattispecie l'articolo 29, che non specifica assolutamente la necessaria differenza di sesso tra i coniugi per l'accesso all'istituto matrimoniale, così come nessun altro articolo della Costituzione né del Codice Civile. Siamo indignati" - proseguono i rappresentanti di Arcigay Firenze -"che la politica italiana e i massimi rappresentanti dello Stato parlino alle folle nella piena ignoranza e indifferenza dei dettati della Costituzione, promulgano idee di famiglia arretrate che poco o nulla hanno a che fare con l'attuale costume e tessuto sociale."

Matteo Pegoraro
Segrereria, Ufficio Stampa e Cerimoniale Relazioni con l'Esterno Arcigay Firenze
Tel: 340 8135204 :: ufficiostampa@arcigayfirenze.it

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