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lunedì 12 marzo 2007

Rubrica Gaya: Orgoglio e pregiudizi

car** amic**
mi dispiace di non riuscire come vorrei a partecipare alle
discussioni in corso; riesco a malapena a postare notizie e commenti
che mi arrivano da più parti nel blog

Invito chi mi legge ad utilizzarlo, ad aggiungere notizie e commenti
a quelle che ci sono già.

Son stata preparando da tempo la manifestazione del 10 marzo, ieri.
E' stata grande, forte e allegra, ma incredibilmente seria: per il rispetto di un elementare costituzionale diritto di parità tra tutti i cittadini: quello di
decidere come e con chi "metter su famiglia".
E' stata una bella esperienza per molti e un punto fermo per tutto il paese, su cui la sua maldestra "civiltà", la sua approssimativa "cultura", la sua italica "politica" dovranno impegnarsi a crescere nella direzione del rispetto umano.

Ormai comincia ad esser chiaro per molti, a più di due secoli dalla
rivoluzione francese, che la vera rivoluzione ( non è ancora terminata) fu quella di esigere di
legittimare la ricerca della felicità individuale, e quella in ambito
familiare, intendendo come "FAMIGLIA" IL LUOGO DEGLI AFFETTI E
DELL'INTIMITA' , CUI CIASCUNO HA DIRITTO in quanto essere umano A SUO
INSINDACABILE GIUDIZIO, e in barba ai preti e alle chiese di ogni
risma.

Vi sembra poco ?
A me no, ma ancora per molti è un'utopia.

Chi vuole "sposarsi", "unirsi", "metter su famiglia" ha o non ha il
sacrosanto diritto di farlo con chi gli pare, anche se è
(biologicamente) del suo stesso genere sessuale ?

La nostra Costituzione non se ne impiccia ( forse se ne
dimenticarono) e il nostro Codice Civile (1975)neppure, salvo due o
tre punti facilmente modificabili letteralmente.
Il diritto naturale, quello che nasce con ciascun* di noi, parla chiaro

Allora DOBBIAMO ANCORA LASCIARE CHE SIA IL SIG. RATZINGER o chi per lui,
il capo di uno stato estero che contempla nei suoi ordinamenti ancora la
pena di morte e non è in UE perchè teocratico e assoluto, che
occupa militarmente un pezzo del nostro territorio nazionale col
beneplacito del Concordato di Bettino Craxi come di Benito Mussolini,
notoriamente e per sua libera scelta single e casto a vita, a
decidere come dobbiamo noi, cittadin** della repubblica Italiana, costruire le nostre "famiglie" ?

Io dico di no.
E lo dico anche sostenendo chi decide di non fare "famiglia".

Perchè nessuno può essere obbligato , né ad averla, né a non averla,
né ad averla imposta, alle condizioni della chiesa cattolica o a
quelle dell'islam o di qualsivoglia religione o potere.

Sottoscrivete l'appello, per piacere a voi stessi e a chi amate
davvero
alba
http://www.matrimoniodirittogay.it

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