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sabato 24 marzo 2007

Emma Bonino: "Nei trattati istitutivi europei nessun riferimento alle radici cristiane"

Roma, 24 marzo 2007
• Dichiarazione di Emma Bonino, Ministro del Commercio Internazionale e per le Politiche Europee

"I moniti di Papa Benedetto XVI investono indubbiamente grandi questioni di società, e quindi di grande, specifico, valore morale, che interpellano governanti, forze politiche e cittadini. Ma in che termini?" dichiara Emma Bonino, Ministro del Commercio Internazionale e per le Politiche Europee, reagendo al discorso del Papa davanti ai vescovi europei riuniti a Roma.

"I padri fondatori della Comunità europea erano tutti, o quasi, "democristiani di ferro", nonché cattolici praticanti, da De Gasperi a Schuman a Adenauer" prosegue la Bonino, "e sicuramente erano ben consapevoli delle "radici cristiane" della civiltà europea.
Ma per loro, nei trattati che oggi celebriamo, fu naturale semmai riferirsi ai frutti di libertà, democrazia, solidarietà, laicità che da quelle radici si sono sviluppati e che sono alla base del progetto di integrazione europea.
Cosa erano, apostati?" si chiede Emma Bonino.

"Ed è forse apostata l'Unione europea nel suo complesso, o lo sono le sue istituzioni, a partire dal Parlamento europeo, solo perché esprimono le loro posizioni, nell'esercizio delle proprie prerogative e responsabilità senza consultarsi con la Segreteria di Stato?"

"Il Papa", conclude la Bonino, "forse ha come modello la politica italiana, dove troppi politici dimentichi della rigorosa, grande tradizione dei cattolici liberali, sono invece usi chinarsi al bacio del santo piede, ma l'Europa è, e deve rimanere, una realtà più complessa e articolata."

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