New Letter di Accademia Kronos
( Viterbo 28. 01.07 )
SOMMARIO
Il business eolico
Il Presidente della Commissione Scientifica di AK va a lavorare in Polonia
Un nuovo dossier sul clima di RAI 2 in cui ci abbiamo lavorato anche noi.
******
LA POSIZIONE DI ACCADEMIA KRONOS SULL’EOLICO
( ma anche sulle centrali a biomassa e su quelle a carbone)
Tutto ciò che travalica il livello di equilibrio e di correttezza nel contesto della salvaguardia dell’ambiente e dei rapporti civili tra gli uomini, ci trova critici e disposti ad intervenire anche energicamente. Sulla questione energia Accademia Kronos, ovviamente, sta dalla parte di chi la produce pulita da fonti rinnovabili. La nostra Associazione però non accetterà mai di stare dalla parte dei furbi, di quei falsi ambientalisti il cui benessere dell’ambiente e la tutela del paesaggio "interessano" solo se rappresentano un buon business.
Queste persone, molte delle quali in passato vendevano automobili, capi di abbigliamento, case al mare e in montagna, nonchè formaggi e salumi, improvvisamente si sono scoperte ecologiste impegnate. Grazie a questa improvvisa illuminazione, ora cercano di proporre e propinare ai nostri politici e amministratori soluzioni magiche e panacee per bloccare l’effetto serra e ridurre l’uso dei combustibili fossili. In tutto questo purtroppo c’è da registrare che alcuni politici e amministratori pubblici, in buona o in cattiva fede, li ascoltano e con loro firmano accordi.
Il tutto è iniziato da quando questi "venditori" hanno scoperto il business energia. Hanno iniziato dieci anni fa cercando di convincere l’opinione pubblica che la soluzione dei problemi risiedeva nella realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da biomassa. Cioè bruciare legno per mandare avanti caldaie capaci di far girare con la pressione del vapore delle turbine per produrre energia elettrica. Qualcuno nel frattempo e per fortuna, si è accorto che l’applicazione di questo progetto su tutte le regioni italiane avrebbe provocato due fenomeni: il disboscamento dell’intera penisola e la partecipazione alla distruzione delle foreste brasiliane o dei boschi della Slovenia. Oggi il progetto nella sua totalità è stato abbandonato, anche se ogni tanto qualche comunità montana prova a presentare alla propria regione soluzioni incentrate su centrali elettriche a biomassa.
Purtroppo non ha avuto la stessa battuta d’arresto il pazzo progetto della centrale elettrica a carbone di Civitavecchia, nonostante le rimostranze del mondo scientifico e dei cittadini, anzi tra qualche mese dovrebbe iniziare a funzionare.
Anche il "business" dell’eolico resta in piedi, anzi, gode di nuova linfa.
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che noi di Accademia Kronos siamo i soliti ambientalisti isterici, che negano e bloccano tutto, lo stesso progresso. Ma chi ci conosce sa bene che non è così. In più occasioni abbiamo espresso il nostro assenso a progetti che
utilizzano il sistema del singas, della produzione di energia elettrica dalle celle a combustibile, dall’idrogeno e soprattutto dal solare. Ci siamo anche esposti contro le contestazioni a volte immotivate di ambientalisti locali contro gli impianti di rigassificazione ( noi portiamo avanti progetti di impianti di rigassificazione posizionati su piattaforme marine ad almeno 8 miglia dalle coste). Tutto questo per dire che abbiamo un preciso progetto per uscire in almeno 10 anni dal vincolo dell’inquinante combustibile fossile. Ma se le prospettive e le volontà dei potenti del nostro Paese sono altre, allora anche i nostri progetti restano sulla carta.
Ma torniamo a parlare del "business" eolico, per ribadire il nostro deciso NO, confortato questa volta da un servizio di Panorama che ha riportato l’autorevole parere di uno scienziato dell’ENEA, responsabile delle fonti rinnovabili.
Da Panorama dell’11/1/07:
Pochi vantaggi, troppi rischi
Lo afferma Domenico Colante, responsabile ENEA fonti rinnovabili.
E’ stato uno dei primi in Italia a fare propagande all’eolico. Oggi Domenico Colante, responsabile per 13 anni del settore fonti rinnovabili all’Enea, è diventato uno dei suoi critici.
-"Nel Piano Energetico Nazionale 1988, L’Enea prevedeva l’istallazione di pale eoliche per massimo di 600 – 1.000 megawatt, rispettando le zone paesaggisticamente pregiate" – spiega. –" Oggi siamo a 1.800 mW e si vuole arrivare a 8-10mila. Assurdo!"-
Perché?
Se le mettessimo in fila, avremmo 2.700 km di torri eoliche in un Paese che è lungo al massimo 1.200 km. Uno scempio ambientale senza precedenti. E oltretutto non risolveremmo il problema energetico: 8mila mW di potenza istallata produrrebbero 16 terawatt/ora di elettricità, che coprirebbe si e no il 4,5 per cento del fabbisogno elettrico nazionale. Ridurremmo le emissioni di anidride carbonica solo dell’1,5 per cento. Ci conviene giocarci ambiente e paesaggio per così poco?"-
Ma in Germania hanno già istallato impianti eolici per 18mila mW.
-" In Germania c’è una media di 3.500 ore di vento l’anno. In Italia nei siti appenninici, siamo a 1.800 ore: troppo poco. Se non ci fossero gli incentivi pubblici, gli impianti non sarebbero nemmeno competitivi.
Si potrebbero costruire più impianti?
La rete elettrica nazionale è in grado di reggere un apporto da eolico pari a 5 – 6mila mW, non di più. Perchè il vento è inaffidabile e intermittente: se non soffia non produce energia e bisogna approvvigionarsi in un altro modo. Ma abbiamo visto tutti che cosa è successo il 28 agosto 2003, quando sono mancati i 4mila mW che compriamo dalla Francia: un blackout interminabile. Figuriamoci quando ne potrebbero mancare, di colpo perché non c’è più vento, 5 – 6 mila."-
ELM
Il nostro Presidente del Comitato Scientifico si trasferisce a Varsavia
Richiesto a Varsavia uno scienziato della Tuscia per coprire un importante ruolo di coordinamento scientifico per i Paesi dell’Est Europeo
Il prof. Massimo Mazzini, Direttore del Dipartimento Scienze Ambientali dell’Università della Tuscia, nonché Presidente della commissione scientifica di Accademia Kronos, mercoledì prossimo lascerà l’Italia e l’Ateneo di Viterbo per un incarico di estrema importanza assegnatogli dal Ministero degli Affari Esteri per il coordinamento scientifico in Polonia e in altri Paesi dell’Est.
Il prof. Mazzini è stato scelto tra centinaia di aspiranti di altre università italiane, perché ritenuto uno tra i maggiori esperti italiani sulla conservazione degli ecosistemi naturali e sulla biodiversità. Mazzini infatti è il coordinatore di vari progetti di difesa della biodiversità in Brasile e in altre aree del pianeta, oltre a ciò coordina all’interno di Accademia Kronos un team di scienziati esperti sui problemi dei cambiamenti climatici a livello internazionale. Il prof. Mazzini il 15 dicembre scorso, a conferma di ciò, ha ricevuto a Roma, presso il Campidoglio, dal Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, l’ambito premio internazionale "Un Bosco per Kyoto".
Ed è anche sul settore dei cambiamenti climatici che sarà di valido aiuto per i Paesi dell’Est, infatti si adopererà con le locali autorità per far ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra nell’atmosfera.
Il lavoro che lo aspetta in Polonia è molto arduo, infatti dovrà occuparsi di moltissimi problemi, non ultimo quello di cercare di creare le condizioni di ripristino ambientale per molti siti di interesse naturalistico danneggiati dall’incuria e dall’uso massiccio di fertilizzanti e di fitofarmaci tossici irrorati nei terreni durante e dopo il periodi sovietico.
Notizie e successi del nostro professore in trasferta a Varsavia verranno di volta in volta menzionati sul sito di Accademia Kronos: www.accademiakronos.it .
DOMENICA 28 GENNAIO UN NOSTRO DOSSIER SUL CLIMA TRASMESSO DA RAI 2
Il nostro socio e responsabile di AK per il Brasile, Gabriele La Malfa, ha lavorato con la RAI per mettere su un’ora di trasmissione per un nuovo dossier sui disastri climatici.
La trasmissione andrà in onda alle 18 su RAI 2. Si consiglia di registrarlo al fine di utilizzarlo per eventuali convegni e per incontri nelle scuole.
Nessun commento:
Posta un commento