Vivere per la proposta di legge Eutanasia Legale

Libertà sessuale, libera sessualità- 1976 - Adele Faccio

Piano improvisation di Salvatore Maresca Serra

Alba Montori su Facebook

mercoledì 27 ottobre 2010

OGGI SUL SECOLO: RICORDO (ATTUALE) DI MASSIMO CONSOLI

A tre anni dalla scomparsa dell'intellettuale libertario
IL SECOLO RICORDA MASSIMO CONSOLI, RIVOLUZIONARIO DEI DIRITTI CIVILI

"GLI SAREBBE PIACIUTO L'ARCO FUTURISTA CHE VA DA FINI A VENDOLA"

A tre anni dalla sua morte e a pochi giorni dalla "convention" di Futuro e Libertà a Perugia il Secolo d'Italia ricorda la figura di Massimo Consoli "intellettuale e attivista libertario" autore negli Anni '70 della "rivoluzione dei diritti civili".
"Manifesti politici, documenti conservati nel più grande archivio mondiale di storia del movimento per i diritti dei gay, riconosciuto e acquisito, nel 2001, dallo Stato italiano come un bene di grande prestigio. E poi saggi, interviste rese in ogni parte del mondo, centinaia di testimonianze e di compagni di viaggio ad affiancarlo nel tentativo di segnare una strada nuova, diretta al traguardo dei diritti e delle libertà civili per tutti i cittadini" si legge nell'articolo firmato da Daniele Priori, autore della rubrica "Noi Libertari" ogni settimana sulle pagine del quotidiano vicino al presidente della Camera.
"Un'opera che non ha mai perso la sua rilevanza anche politica per cui, Consoli per primo, era uso metterla a disposizione di tutti.  Oggi, siamo abbastanza sicuri che l'ideale 'arco futurista' che va da Fini a Vendola su temi come i diritti, l'immigrazione-integrazione e l'ambiente, nato con l'obiettivo comune di abbattere gli steccati e far cadere i residui dei muri che ingabbiarono l'ultimo secolo non dispiacerebbe affatto a uno che, come Consoli, è stato un "terzista" nato, se così si può definire la sua spinta verso l'individuazione, anzitutto nella sua materia prediletta, i diritti civili, di un percorso che fosse autonomo rispetto alle ideologie schematizzate nell'archetipo destra-sinistra".
"Al di là dello schematismo preconcetto dello scorso secolo, abbiamo detto. Non a caso Consoli è stato lo storico autore del libro "Homocaust – Il nazismo e la persecuzione degli omosessuali" la cui terza e definitiva edizione è stata editata da Kaos. Al tempo stesso, dopo il celebre confronto sul tema dei diritti tra Fidel Castro e Giangiacomo Feltrinelli avvenuto nel viaggio di quest'ultimo a Cuba del 1965 e rimasto per anni nel silenzio, Consoli fu il primo nel movimento gay a svelare cosa accadeva davvero nell'isola caraibica dentro i campi di lavoro dove il regime deteneva in maniera disumana quelli che secondo loro erano "controrivoluzionari". Tra questi anche chi non rispondeva al modello di maschio integrato nella logica machista del regime. Per queste coraggiose denunce per la prima volta il movimento da lui stesso creato affibbiò al nome di Consoli gli aggettivi: "nero" e "fascista".
"Nel 1993, poi, nel pieno della striscia di omocidi che si verificarono nella Capitale – si legge sul Secolo -  intervenne a rompere un altro tabù: incontrò, in rappresentanza della comunità gay capitolina, l'allora questore di Roma, Fernando Masone che poi sarebbe diventato Capo della Polizia.  Un motivo in più, questo, non da poco, per confidare nella buona stella del neonato Oscad (Osservatorio contro gli Atti Discriminatori) del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di cui abbiamo recentissimamente parlato anche sul Secolo, sorto grazie alla collaborazione tra le associazioni contro l'omofobia e il Capo della Polizia, Antonio Manganelli. Nel giorno della prima riunione allargata dell'Osservatorio, quindici giorni fa, un pensiero è volato verso il memorabile esempio del libertario indomito e umanissimo che fu Massimo Consoli il cui lascito è più che mai vivo e utile al dibattito attuale su sicurezza e diritti di tutti".

Nessun commento: